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Caro-scuola e alimentari spingono ancora i prezzi
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1. Caro-scuola e alimentari spingono ancora i prezzi
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da Il Corriere della Sera
24 settembre 2003

Caro-scuola e alimentari spingono ancora i prezzi

A settembre l’inflazione verso il 2,9%. A Napoli gli aumenti più alti. Confindustria: il governo intervenga

ROMA - L’inflazione non cala nemmeno a settembre spinta dai rincari di alimentari, scuola e telefonia fissa. In controtendenza, solo il turismo. Il dato delle dodici città campione, diffuso ieri, segna un aumento mensile dello 0,2% mentre, su base annua, si registra un 2,8%, stabile rispetto a agosto. Ma il gioco degli arrotondamenti potrebbe spingere il risultato definitivo, reso noto il 14 ottobre, al 2,9%: il livello del luglio 2001. Gli aumenti mensili maggiori riguardano Torino, Napoli e Firenze ( » 0,4%), i più moderati, Bari e Milano ( » 0,1%). Mentre su base annua è Napoli a detenere il primato dei rincari ( » 3,5%), seguita da Torino ( » 3,1%); gli aumenti più contenuti si registrano a Bari ( » 2,2%). Per i sindacati, già preoccupati della perdita del potere di acquisto di stipendi e salari, è allarme rosso.
Ieri durante il confronto con il governo sulla Finanziaria Cgil, Cisl e Uil e Confindustria hanno convenuto sulla necessità dell’apertura di un tavolo governativo sul caro-prezzi. «E’ importante per noi che dobbiamo rinnovare i contratti - ha detto il direttore generale di Confindustria, Stefano Parisi - è importante per i sindacati che devono tutelare il potere di acquisto dei salari». «Il tavolo dei prezzi si farà sicuramente» rassicura il ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano.

POMODORI E TELEFONI - In tutte le città si segnalano in salita i prezzi della telefonia fissa e in calo quelli dei cellulari. Su base mensile il rincaro è stato dell’ 1,2% a Milano, Brescia, Como e Cremona, dell’ 1,1% a Genova. Si sono regolarmente registrati gli aumenti attesi nel comparto scolastico, in concomitanza con la riapertura delle scuole. Il capitolo istruzione su base mensile registra un aumento del 3% a Ancona, 2,9% a Palermo, dell’ 1,3% a Milano.
L’aumento della voce «alimentari» risulta più elevato del previsto forse perché i rincari dei prodotti freschi si stanno riversando su quelli lavorati. Su base mensile l’aumento degli alimentari a Napoli è dell’ 1,3%, a Palermo dell’ 1,1%. Sempre a Napoli spicca il balzo dei pomodori ( » 19,4), del pesce fresco ( » 4,5) e del pollame ( » 4,4%). A Milano, dove l’aumento mensile è dello 0,5%, il prezzo dei pomodori è schizzato del 30,6%.
La fine della stagione estiva riporta a terra i prezzi del settore turistico. A Venezia, su base mensile, la voce registra un calo ( - 1,2%), così a Napoli ( - 1,1%).

MOZIONI E APPELLI - Del carovita ieri si parlato alla Camera, durante la discussione di alcune mozioni di maggioranza e opposizione. Pietro Armani (An) ha proposto di sensibilizzare i governi europei in favore dell’adozione della banconota da un euro. Mauro Fabris (Udeur) ha presentato un disegno di legge per istituire una commissione d’inchiesta sul caro-vita. Il diessino Luciano Violante ha chiesto un tavolo di concertazione per monitorare i prezzi. Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi) punta a rivedere il tasso d’inflazione programmato, Alfonso Gianni (Prc) a un momentaneo blocco dei prezzi. Mario Lettieri della Margherita suggerisce di accelerare le liberalizzazioni.
Per Confcommercio il dato dell’inflazione è «prevedibile» e non desta allarme. Ma per Confesercenti «una crisi così si è vista sono durante la crisi petrolifera del 1973». Durissime Adusbef e Adiconsum nell’additare al governo la via obbligata di un intervento sui prezzi. Un dato incoraggiante viene dall’associazione Altroconsumo che in un’indagine sulle tariffe Rc auto, svolta in quattro città ha registrato, da maggio a oggi, diminuzioni per i 28enni e i 35 enni. Non accadeva da otto anni.

Antonella Baccaro


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Date: 24 Sep, 2003 on 08:18
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