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Patto per la formazione fra Istruzione e ragionieri
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1. Patto per la formazione fra Istruzione e ragionieri
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da Il Sole 24 Ore
10 Settembre 2003

Patto per la formazione fra Istruzione e ragionieri

ROMA - Stage negli studi professionali e corsi di aggiornamento per formare i futuri ragionieri e periti commerciali. Sono questi i nuovi strumenti previsti dal protocollo d'intesa firmato ieri a Roma dal ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, dal Presidente del Consiglio nazionale dei ragionieri, William Santorelli, e da Paolo Moretti, presidente della Fondazione "Luca Pacioli". L'intesa offre agli studenti delle scuole superiori la possibilità di frequentare stage e periodi in alternanza scuola-lavoro presso gli studi professionali, per acquisire, attraverso la simulazione e l'osservazione di casi concreti, le competenze economico-giuridiche, contabili e amministrative necessarie allo svolgimento della professione. Il protocollo d'intesa prevede, poi, la definizione di «percorsi formativi preordinati all'accesso alla professione, con una forte interazione tra studi professionali e università, con l'obiettivo - si legge nel testo dell'accordo - di giungere a una convenzione nazionale che divenga il punto di riferimento per la stipula di specifiche convenzioni tra le università e gli Ordini dei ragionieri diffusi su tutto il territorio nazionale». Anche i laureati potranno frequentare corsi post laurea di perfezionamento e aggiornamento. Tutte le attività saranno messe a punto dal Consiglio nazionale dei ragionieri e dalla Fondazione "Pacioli" - istituita dal Consiglio proprio per promuovere gli interventi di aggiornamento - in collaborazione con il ministero dell'istruzione. «Quello siglato - ha detto Letizia Moratti - è un modello da estendere anche ad altri tipi di professione. La riforma del "tre più due" è partita senza un raccordo forte con il mondo produttivo e con quello delle professioni. Ora siamo in una fase di revisione di questa riforma, per renderla più flessibile e più aderente alle esigenze dei giovani e del mondo del lavoro. Il mondo professionale sta cambiando - ha continuato il ministro - e i percorsi formativi dovranno essere sempre più allineati a questi nuovi bisogni, nell'ottica di una formazione permanente e di un maggiore orientamento». «Negli ultimi due anni le imprese e le istituzioni scolastiche - ha aggiunto Moratti - hanno mostrato maggiore sensibilità verso strumenti come l'alternanza scuola lavoro, che in Italia ha già coinvolto oltre 38mila studenti, con un incremento del 30-40 per cento». I percorsi formativi, che potranno essere seguiti anche online, su cd-rom o su canali satellitari dedicati, saranno definiti da un tavolo tecnico nominato dal ministro. «L'aggiornamento e la formazione non possono più essere limitati alla scuola superiore e all'università - ha detto Santorelli - ma bisogna creare nuovi canali perchè i giovani giungano veramente preparati allo svolgimento dell'attività professionale. Siamo stati antesignani nell'apertura di questa strada - ha concluso Santorelli - e l'accordo siglato è il suggello al nostro impegno e un modello per esperienze pilota». Per il sottosegretario all'Istruzione, Maria Grazia Siliquini, il progetto «costituisce il punto di partenza di un sistema professionale che punta sull'interazione costante tra ordini, formazione e atenei, che devono progettare insieme per guidare i giovani, anche nell'ottica di un accrescimento della competitività del nostro sistema di istruzione». Dello stesso avviso Paolo Moretti, secondo il quale «bisogna creare sinergie e rapporti sempre più stretti e stabili tra la scuola, l'università, gli studi professionali e le imprese, perchè la nostra esperienza di questi anni ci insegna che la formazione permanente è l'unica risposta alle esigenze del mercato del lavoro».

ALESSIA TRIPODI


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Date: 10 Sep, 2003 on 08:15
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