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In provveditorato la rabbia degli insegnanti
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1. In provveditorato la rabbia degli insegnanti
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da il Corriere della Sera ed. Milano
Martedi 21 Agosto 2001


Seimila cattedre da assegnare. I professori: troppa disorganizzazione. E la Cgil è pronta allo sciopero


Si prevedeva il caos. E caos è stato. Anche se è solo l'inizio. Quello del primo giorno, ieri, della procedura per la nomina di 5.828 nuovi insegnanti per le scuole lombarde. Un'operazione che dovrebbe concludersi entro il 31 agosto, in modo che già dal primo settembre ogni professore, di ruolo e precario, sappia su quale cattedra trascorrerà il prossimo anno scolastico. E intanto ogni scuola sta decidendo la data dell'avvio. Per la Lombardia l'inizio è fissato al 13 settembre, termine che, però, grazie all'autonomia scolastica, da quest'anno può essere anticipato o posticipato, l'importante è che vengano garantiti i 200 giorni di lezione obbligatori. E così gli studenti del liceo scientifico Volta saranno in classe già il 5 settembre. Ma tutti sono preoccupati. Insegnanti, supplenti, precari, sindacati. Tanto che già si parla di un settembre a ostacoli per la scuola, fatto di scioperi e occupazioni. «L'efficientismo del ministro si scontra con la realtà dei fatti, che è quella dell'enorme burocrazia del sistema scolastico e non può passare sui diritti della gente», critica il segretario generale della Cgil scuola milanese Giampaolo Vigolo. E spiega: «Il vincolo del 31 agosto è una vera angoscia per tutti quei lavoratori che aspettano da un anno di conoscere la loro sorte». Perché scaduta quella data, tutto verrà rimandato al prossimo anno e chi non ha avuto l'assegnazione della cattedra dovrà aspettare ancora. La Cgil chiede perciò una deroga al decreto legge della Moratti, «almeno un mese in più per riuscire a concludere tutte le operazioni», dice Vigolo. Altrimenti scatteranno le agitazioni, come uno sciopero degli insegnanti entro settembre e l'occupazione degli uffici del provveditorato. «Sconti non ne facciamo a nessuno, - continua Vigolo - dobbiamo difendere i lavoratori e ci metteremo alla testa dei più disperati per garantire la correttezza e la trasparenza».
Più aperta alla collaborazione la Cisl, che oggi s'incontrerà con il provveditore milanese Antonio Zenga «per trovare soluzioni più adeguate». Ma la preoccupazione per il dopo 31 agosto rimane. «Cosa succederà ai supplenti non nominati entro quella data?», si chiede Rita Frigerio del sindacato di via Tadino. Dal primo settembre, infatti, saranno i presidi a dover scegliere i supplenti in base alle loro graduatorie, che molti però ancora non possiedono. «E allora cosa fanno? - continua la Frigerio - si mettono a fare mille telefonate per cercare il supplente?». Per risolvere il problema, il ministero dell'Istruzione metterà a disposizione nel suo sistema informatico tutti i nominativi, così che i presidi sapranno chi scegliere. «Vedremo cosa succederà», conclude la Frigerio.
Ma intanto il mondo degli insegnanti è già in movimento. Ieri mattina, in molti hanno affollato l'ufficio scolastico di via Ripamonti. Lunghe code per avere qualche informazione in più, «per capirci qualcosa», per trovare il proprio nome nella graduatoria che stabilirà la sede di lavoro. Ore in attesa dietro ad una porta solo per riuscire a vedere il libro con la lista dei nomi, un solo volume per un centinaio di persone, «non siamo riusciti a fare le fotocopie, gli impiegati sono ancora in ferie». E la rabbia degli insegnanti cresce. «Dicono che troviamo tutto anche su internet - dice Viola, da sette anni maestra di asilo - ma io Internet non ce l'ho. È uno scandalo: aprono questo ufficio due mattine a settimana per due ore, come se noi non avessimo nulla da fare la mattina». Al provveditorato rispondono che «è solo il panico dell'ultimo momento, perché le graduatorie sono note dal 10 luglio, e invece si muovono tutti ora». Ma c'è chi all'improvviso è scomparso dalla lista. Come una maestra d'asilo, che accusa: «Ho superato il concorso e nonostante ciò sono stata cancellata dalla graduatoria, ora dovrò fare ricorso, che significa spendere un sacco di soldi e aspettare secoli per una risposta». Si guarda intorno spaesata la ventisettenne Livia Biardi, appena laureata in ingegneria chimica: «Mi piacerebbe insegnare, ma non so cosa devo fare. Sono venuta qui per capire cosa devo fare, ma nessuno sa dirmi niente di chiaro: magari poi mi deprimo talmente che ci ripenso». Dopo due ore di fila le viene detto che «ormai è fuori tempo massimo», che «il concorso c'è già stato e non ce ne saranno più», che «dovrà andare dai presidi e chiedere qualche supplenza».
Intanto, giro di nomine per alcuni presidi milanesi. Cambio di guardia al liceo classico Carducci. Il contestato preside Vittorio Peyrani va in pensione. Al suo posto, Franco Bianchi, dirigente dello scientifico Vittorio Veneto, a sua volta sostituito da Carlo Meardi, preside dell'Istituto Lagrange. Dovrebbe continuare a dirigere il Parini, invece, Daniele Straniero. Anche se voci di corridoio lo danno in partenza per un incarico al provveditorato.

Claudia Voltattorni


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Date: 21 Aug, 2001 on 09:54
In provveditorato la rabbia degli insegnanti
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