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Rete «sicura», l'Europa rilancia
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1. Rete «sicura», l'Europa rilancia
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da Il Sole 24 Ore
7 Settembre 2003

Rete «sicura», l'Europa rilancia

GIUSELLA FINOCCHIARO

Il Parlamento europeo lancia un nuovo piano d'azione per promuovere la lotta alle informazioni di contenuto illegale e nocivo su Internet e favorire l'uso sicuro della rete. Le nuove tecnologie online, infatti, forniscono strumenti più potenti ma allo stesso tempo accentuano i pericoli esistenti e ne creano di nuovi. L'uso sicuro di Internet è quindi l'obiettivo della decisione del Parlamento europeo del 16 giugno 2003 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea L 162, del 1° luglio scorso): «Decisione n. 1151/ 2003/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 giugno 2003, che modifica la decisione n. 276/1999/CE che adotta un piano pluriennale d'azione comunitario per promuovere l'uso sicuro di Internet attraverso la lotta alle informazioni di contenuto illegale e nocivo diffuse attraverso le reti globali». La sicurezza dell'informazione ha molteplici aspetti, che vanno dalla privacy, ai controlli degli accessi, alla protezione dei sistemi e dei loro contenuti. Nel caso specifico la decisione del Parlamento europeo fa riferimento alla sicurezza dal punto di vista degli utenti. Si vuole proteggere l'utente, anche minore, dall'esposizione a contenuti indesiderati e di carattere illegale: per esempio, quelle concernenti la pornografia minorile. Sotto questo profilo assume una rilevanza essenziale un coordinamento europeo che ora viene esteso anche ai Paesi in fase di adesione e ai paesi candidati. Fra i principali obiettivi della decisione vi è quello della lotta alla pedofilia su Internet. A questo riguardo è innanzitutto necessario adeguare il quadro alle nuove tecnologie on line: reti mobili e a banda larga, giochi online, trasferimento dei file peer-to-peer , messaggi di testo interattivi e tutte le forme di comunicazioni in tempo reale (chat room, messaggeria istantanea ecc.). Ma la pedofilia non è l'unico contenuto illegale perseguito nella decisione: si vogliono combattere anche il traffico dei minori, e i comportamenti improntati al razzismo e la violenza. Gli strumenti individuati nella recente decisione, che proroga la durata del piano d'azione già adottato nel 1999, sono costituiti dall'autoregolamentazione del settore, dal filtraggio, dalla classificazione e dalla sensibilizzazione. Si vuole istituire una rete europea di «hot line», centri ai quali gli utenti dovrebbero segnalare il materiale illegale da essi incontrato su internet. La maggiore enfasi è dedicata ai sistemi di autoregolamentazione e ai codici di condotta che dovrebbero essere attivati da parte degli operatori del settore. La promozione dell'autoregolamentazione costituisce un motivo ricorrente nella legislazione Ue soprattutto con riguardo alla materia informatica. È stata promossa l'idea di un marchio di qualità sui siti Internet che consenta agli utenti di individuare chiaramente che l'impresa titolare del sito aderisce ai codici di condotta. Un altro sistema incoraggiato è quello costituito dai sistemi di filtraggio e classificazione: si tratta di quei sistemi che selezionano i contenuti sulla base di alcune parole-chiave in essi presenti (ad esempio, i termini che abbiano riferimenti al sesso, alla violenza, alle droghe ecc.). Naturalmente, come per i sistemi antispamming questi sistemi questi sistemi devono essere tarati con molta accortezza, per evitare che possano essere elusi con tecniche a volte molto semplici: come utilizzare degli spazi fra un carattere e l'altro. Un'altra linea d'azione è costituita dalla sensibilizzazione: verso insegnanti, i genitori e i minori stessi. La decisione sottolinea l'importanza di una stretta interazione fra tutti i soggetti coinvolti e in particolare evidenzia il ruolo dell'industria dei contenuti e dei media, la quale ha certamente la maggiore consapevolezza tecnologica e si trova nella posizione migliore per sensibilizzare gli utenti e favorire l'utilizzo di strumenti di controllo.


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Date: 07 Sep, 2003 on 10:09
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