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Sportelli in rete e codici-trappola
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1. Sportelli in rete e codici-trappola
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da Il Corriere della Sera
6 Settembre 2003

Sportelli in rete e codici-trappola

di FRANCO CARLINI

Il comitato europeo per gli standard bancari ci ricorda dal suo sito web (www.ecbs.org) che dal primo luglio in molti Paesi europei è finalmente entrata in vigore una nuova regolamentazione, grazie alla quale i trasferimenti da un Paese all’altro dell’Europa, per somme fino ai 12.500 euro, devono avvenire con gli stessi costi di quelli entro i confini nazionali (peraltro già troppo esosi). Meglio tardi che mai, se non fosse che lo stesso sito ci mette in guardia: per farlo non basta più conoscere il codice di identificazione nazionale della banca (in Italia l’accoppiata era AbiI-Cab, ora ribattezzata Bban), ma il nuovo codice comunitario, chiamato Iban (International Bank Account Number); se non lo si indica correttamente le banche faranno pagare una penale minima di 3,5 euro. Sostengono che saranno gli impiegati a dover completare manualmente il vecchio codice e quella manutenzione deve essere ricompensata. La cosa suona stupefacente, dato che non c’è assolutamente bisogno di alcun operatore umano che apra un librone e scriva a mano il codice Iban: le banche infatti sono tra le imprese più altamente informatizzate e l’operazione di consultare un elenco, estrarre il codice e immetterlo sul mandato (elettronico) di trasferimento è di una tale banalità che qualsiasi studente di istituto tecnico potrebbe programmarla. Dunque la sovrattassa per i pagamenti suona a ogni cliente dotato di un minimo di cognizioni informatiche come un modo un po’ furbetto di continuare a mantenere il costo di prima. Oltre a tutto altri orizzonti tecnologici si profilano dato che anche nel settore bancario si va lentamente diffondendo l’uso di un linguaggio figlio del web, chiamato Xml. Questo permette di estrarre facilmente dei dati strutturati, dai documenti elettronici (per esempio il nome di una persona, racchiuso tra due «marche») e successivamente passarlo ad altri archivi elettronici. In questo modo i molti differenti formati delle transazioni bancarie possono essere trattati allo stesso modo, tra computer di banche diverse. La stessa Euro Banking Association, con sede a Parigi, ha sviluppato una stanza di compensazione interbancaria tra diversi istituti, chiamata «Step2» che si basa appunto su questi principi e software Microsoft. Tuttavia stenta a decollare: ancora troppo pochi i trasferimenti di fondi di basso importo perché valga la pena di investire in automazione; nell’attesa i clienti paghino i loro errori.

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Date: 06 Sep, 2003 on 08:33
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