Diari, libri, cartelle, penne
ecco quanto costa il ritorno in classe

di Roberta Barbi

Manca ancora un mese all'inizio della scuola, la città è semideserta, ma è già molto frequente vedere ragazzini con il naso schiacciato sulle vetrine dei negozi, invase da coloratissimi zaini, astucci e diari delle nuove collezioni scuola 2001.
Anche quest'anno a farla da padrone, sono gli ipermercati dei centri commerciali che registrano già il tutto esaurito: «La gente viene in massa già dalla fine di luglio, quando sono usciti i primi articoli», dichiara la responsabile del reparto cartoleria di uno degli ipermercati della città, «poi, i primi d'agosto abbiamo completato con la minuteria. Finora ho visto pochi ragazzi in età da scuola superiore: sono venuti soprattutto bambini accompagnati dai genitori, ma sono loro a scegliere cosa acquistare».
Facendo un giro tra gli espositori, è un turbinio di colori e di forme: ci sono zaini che vanno da un minimo di 48mila lire del modello "Titti" ad un massimo di 88mila per il Seven triplicabile; si trovano astucci dalle 11.900 lire delle bustine Pokemon, Digimon e Dragonball Z, alle 31.500 di Barbie magia di luce, completa di matite e pennarelli; i diari, invece, oscillano dalle 9.500 dei Cavalieri dello zodiaco alle circa 30mila del Seven organizer. Tutto è disposto strategicamente vicino ai giocattoli; più in là ci sono i pacchi offerta del supermercato.
«Quest'anno gli articoli della Seven hanno superato quelli dell'Invicta», continua la responsabile del reparto, «anche perché ha utilizzato marchi di cartoni animati famosi come Dragonball e Rossana, che si vendono bene per i bambini di elementari e medie, ma va forte anche la Giochi preziosi con Digimon, Pokemon e i Cavalieri dello zodiaco, e la Mattel con l'intramontabile Barbie. Per i ragazzi delle scuole superiori, invece, i prediletti sono i classici Seven e Invicta, soprattutto zaini monospalla».
Non va altrettanto bene, in questo periodo, per le cartolerie: «In questi ultimi tre anni», ci racconta la titolare di un negozio del centro, «abbiamo notato un calo netto delle vendite: tutti si rivolgono alle grandi distribuzioni che vendono a prezzi più bassi che noi non possiamo permetterci di raggiungere, se vogliamo mantenere il nostro margine di guadagno. Ormai teniamo solo prodotti firmati che danno una certa garanzia di smercio e durante tutto l'anno».
Completamente diverso è il mercato dei libri di testo scolastici, ma anche qui sono i centri commerciali a regnare sovrani: nell'Ipercoop de "I Portali", c'è un'area in cui si possono prenotare oltre un mese prima della scuola, basta compilare una bozza d'ordine e senza lasciare anticipi si può accedere ad una lista di oltre 800 titoli.
«Abbiamo all'attivo già 500 ordini», afferma il responsabile di settore, «ma contiamo di arrivare a 1500 nel periodo più caldo, due settimane prima dell'inizio delle scuole. Trattiamo libri per le medie inferiori e superiori, perché quelli per le elementari li passa il comune. Per i soci Coopcard il risparmio è notevole: circa il 15% rispetto alle normali librerie; per i non soci il risparmio è comunque del 10 per cento».
Non tutti, però, credono che il risparmio sia la cosa fondamentale: «Quello che viene fornito negli ipermercati non è un buon servizio», afferma una libraia che abbiamo intervistato, «dopo la prima ondata di ordinazioni fanno fatica a reperire i libri e spesso lasciano in sospeso i clienti fino ad ottobre, anche perché le case editrici aspettano a stamparli. Inoltre non sempre riescono a garantire le ultime edizioni, così alla fine la gente, esasperata, torna a rivolgersi a noi. E' pur vero che i libri, ormai, sono molto costosi: l'anno scorso per una prima media venivano spese anche 800mila lire».
Perché non comprarli usati, allora? «Le ho già detto che le edizioni cambiano spesso, e gli insegnanti esigono le più recenti», ci viene risposto.