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«Libri scolastici, una classe su tre supererà il tetto di spesa»
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1. «Libri scolastici, una classe su tre supererà il tetto di spesa»
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da Il Corriere della Sera
21 agosto 2003

Primo bilancio dei consumatori. Il ministero: verificheremo. Un preside: aspettate a comprarli

«Libri scolastici, una classe su tre supererà il tetto di spesa»

Troppi libri indicati per gli studenti delle medie e delle superiori. Secondo un’indagine di «Altroconsumo», associazione di consumatori, in più di una classe su tre gli insegnanti hanno indicato libri di testo per una spesa superiore a quella prevista dalle ordinanze ministeriali. La ricerca è stata condotta su 175 classi di Milano e Roma: nel 38 per cento dei casi ci sono stati sforamenti dei tetti. Il record di trasgressione in alcune classi del liceo «Parini» di Milano, dove il preside ha invitato gli studenti ad attendere una verifica prima di acquistare i testi. Il ministero dell’Istruzione, confermando che i tetti sono rimasti invariati rispetto all’anno scorso, ha disposto accertamenti informatici.

«Troppi libri a scuola, spesa oltre i limiti»

I consumatori: superati i tetti fissati. Il ministero: verificheremo le violazioni. Record in un ginnasio di Milano

MILANO - Ci sono i classici, i volumi che hanno accompagnato sui banchi di scuola intere generazioni. Il «Guglielmino», la Guida al 900 . E ci sono le edizioni più recenti. Per esempio, solo per far seguire all’italiano la matematica, Il Nuovo Format Maraschini-Palma. Se siano stati gli uni o gli altri a far sforare il tetto di spesa fissato dal ministero dell’Istruzione è difficile stabilirlo. Certo è che per l’anno scolastico ormai alle porte, secondo i consumatori, più di una classe su tre delle scuole medie e delle prime superiori (molte le sperimentali) ha chiesto alle famiglie una spesa per i libri di testo superiore a quella prevista dalle ordinanze ministeriali.

LA RICERCA - Più di una classe su tre. Il dato rappresenta la proiezione di un’indagine condotta dall’associazione «Altroconsumo» su 175 classi di Milano e Roma. Prime, seconde e terze medie. Ma anche prime superiori. Tutte, insomma, quelle per le quali il ministero fissa dei tetti di spesa. Risultato: «Il 38% delle classi prese in esame ha sforato le indicazione di viale Trastevere. Con un incremento di tre punti in percentuale rispetto all’anno scorso: troppi i libri scelti o sbagliate le scelte fatte», afferma Michele Cavuoti, responsabile Ricerche di mercato dell’associazione. A battere ogni record sono state le seconde medie con un 61% di classi inadempienti (erano il 46% nell’anno scolastico 2002/2003). Fuori norma anche il 51% delle prime superiori.

LA CLASSIFICA - Nella classifica dei «trasgressori» c’è chi ha sforato di un paio di decine di euro, e chi ha superato il budget di addirittura la metà della spesa prevista. E’ il caso del liceo «Parini» di Milano. Per le quarte ginnasio il ministero ha fissato un tetto di 317 euro, gli insegnanti della quarta ginnasio, sezione C, del «Parini» hanno indicato ai loro studenti libri per una spesa di 472,05 euro: 155,05 in più rispetto al limite; 108 euro «fuori budget» anche per i ragazzi della sezione G. «Entrambe classi sperimentali, anche se la spesa dei libri per le materie "caratterizzanti" (economia e diritto) incide solo per 22,50 euro», continua Cavuoti. Tra le classi più spendaccione poi anche la seconda A della scuola media «Tommaseo» di Milano: 119 euro in più rispetto al tetto massimo. E l’Istituto tecnico Commerciale «Matteucci» di Roma: oltre 78 euro.

IL DIBATTITO - «Altroconsumo» denuncia: «Quel tetto rappresenta un indispensabile strumento di tutela delle famiglie». E alla Moratti manda a dire: «Se il ministero si è impegnato a fissare il limite deve farlo rispettare». Poi, rivolgendosi a presidi e insegnanti: «Non tutti gli studenti arrivano il primo giorno di scuola con i libri nello zaino, rivedete le scelte sbagliate».
Il primo a raccogliere l’appello dei consumatori è il ministero. «I tetti indicati da un’ordinanza del 13 marzo sono quelli dello scorso anno: nessun aumento, nessuna deroga. Il costo della riforma non può essere scaricato sulle famiglie», dicono da viale Trastevere sottolineando come oltre 103 milioni di euro sono stati stanziati per fornire libri agli alunni meno abbienti. «Stiamo per attivare verifiche a livello informatico. E’ possibile che nelle classi fuori norma, le spese eccedenti vengano recuperate nei prossimi anni». Un «nessuno tocchi quei tetti» arriva anche dalla Cgil scuola. Che invita gli insegnanti a «una maggiore attenzione» ma punta anche il dito contro la mancanza di controlli sulla politica dei prezzi: «Esiste una commissione ministeriale che non si riunisce da due anni», afferma il segretario nazionale Enrico Panini. L’Associazione italiana genitori (Age) invita invece a un «maggior senso di responsabilità insegnanti e case editrici». Non senza recitare un «mea culpa»: «I genitori devono partecipare alle scelte, non possono aspettare l’inzio dell’anno scolastico per lamentarsi», dice il presidente nazionale Maurizio Salvi. Che aggiunge: «Non ha senso fare economia sui libri, se poi non sappiamo dire no ai nostri ragazzi che ci chiedono Nike e zainetti griffati».

Alessandra Mangiarotti

Il preside del liceo Parini: «Chiedo alle famiglie di non comprare i testi»

Scusi preside, più di una classe su tre delle scuole medie e delle prime superiori ha sforato il tetto di spesa dei libri scolastici fissato dal ministero. «Non mi dica che il "Parini" fa parte di queste».
Non solo ne fa parte, ma addirittura, la quarta C del suo liceo ha superato il budget più di ogni altra. La G è andata a ruota.
Daniele Straniero, preside da sei anni di uno dei fiori all’occhiello dell’istruzione milanese, scende dalla bicicletta, si siede su una panchina e avvicina il telefonino all’orecchio.
«La C ha sforato di quanto?»
Di 155 euro sul limite di spesa.
«Il compito di redigere le liste dei libri è affidato a un coordinatore di classe. Ma avvierò subito gli accertamenti necessari perché le ordinanze del ministero, soprattutto quelle di questo tipo, vanno rispettate».
Accertamenti di che tipo.
«Per il primo settembre è previsto il collegio dei docenti. Il giorno dopo convocherò i consigli di classe. Della C, della...».
Della G, e della D. Quest’ultima però ha sforato per poco.
«La C e la G sono le classi sperimentali previste dal progetto Brocca, progetto destinato dalla riforma a scomparire. Bene: dove riscontrerò un superamento di spesa provvederò immediatamente a rientrare nei limiti previsti dal ministero».
In che modo?
«Togliendo dei libri dall’elenco. Per questo chiedo ai genitori dei ragazzi iscritti in queste due sezioni di aspettare a comprare i libri di testo».
Ma cosa ha fatto lievitare tanto il budget di spesa per queste due classi, visto che dizionari e libri consigliati non sono stati considerati.
«Probabilmente proprio il fatto che sono classi sperimentali. In queste classi, oltre al latino e al greco, si studiano anche il diritto e l’economia».
Ma i due manuali indicati per queste materie costano insieme 22 euro e cinquanta. (E considerando uno ad uno i libri in elenco).
«Bene il "Guglielmino", bene il testo di matematica. Forse tre libri di Scienze sono un po’ troppi, insieme con quello di chimica. Tutto però dipende dalle scelte didattiche dei singoli insegnanti».
Scelte che però non dovrebbero gravare troppo sui bilanci familiari.
«Certamente. In Italia paghiamo tasse scolastiche molto basse rispetto al resto d’Europa. Ma abbiamo anche la cattiva abitudine, questo devo dirlo, di adottare tantissimi libri. In Inghilterra, per esempio, ne usano davvero pochi eppure l’istruzione funziona benissimo».
Un’abitudine tutta italiana?
«Tutta italiana. I libri sono necessari ma non bisogna esagerare perché poi, a volte, restano addirittura intonsi. In questo senso la direttiva del ministero è sacrosanta: nessun disaccordo, la nostra è stata solo una svista fatta in buona fede».

A. Ma.


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Date: 21 Aug, 2003 on 11:53
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