Possibili ripercussioni sui passaggi di ruolo: una procedura già in crisi dopo che il ministro ha fissato il termine al 31 agosto

Scuola, a rischio graduatorie e nomine

Il Tribunale del lavoro blocca gli elenchi della mobilità dopo il ricorso di sessanta prof

di CLAUDIO MARINCOLA

Una sentenza del Tribunale del Lavoro minaccia di mandare a carte quarantotto le graduatorie di mobilità e i passaggi in ruolo di Roma e provincia. L’effetto del provvedimento potrebbe avere difatti ripercussioni sulle nomine e le immissioni in ruolo dei docenti complicando il già problematico avvio del prossimo anno scolastico.
Il giudice unico della IV sezione di Roma ha accolto il ricorso presentato da 60 insegnanti avverso alla mancata inclusione negli elenchi definiti della mobilità. E ha sentenziato la sospensione delle graduatorie. I ricorrenti sono per lo più iscritti ai sindacati Uil e Unicobas, tutti docenti a tempo indeterminato presso diversi istituti scolastici della Capitale, che hanno conseguito l’abilitazione in altre classi di concorso grazie a sessioni riservate (ordinanza 153/99).
Gli elenchi degli abilitati e degli idonei - come è accaduto in altri provveditorati - dovevano essere pubblicati in via Pianciani entro il 31 maggio scorso. Il giudice ha verificato che non solo questo non è avvenuto, ma il Provveditorato di Roma ha eliminato dal sistema informatico le domande presentate dai ricorrenti. Sistema indubbiamento insolito «per sanare i ritardi», si osserva tra le righe della sentenza.
Il provvedimento del giudice può provocare un effetto domino, modificando la mappa organica. Mentre la macchina del ministero della Pubblica istruzione viaggia a pieni giri per garantire l’avvio regolare dell’anno scolastico. Una corsa contro il tempo. Il ministro Letizia Moratti vuole che l’operazione "concorsone" si concluda in fretta ed entro il 31 agosto vengano ultimate le immissioni in ruolo.
L’amministrazione dovrà provvedere a inserire i nomitativi dei ricorrenti «in tempi compatibili con l’inizio dell’anno scolastico 2001-2001». Il Provveditorato - ieri e oggi chiuso per ferie - riaprirà dopo Ferragosto e dovrà prendere atto immediatamente dell’ordinanza. Al momento l’unica contromossa dell’Amministrazione potrebbe essere presentare reclamo al Tribunale di II grado.
Viale Trastevere conosceva bene il problema. Ma dinanzi alla diffida presentata dai legali dei ricorrenti - Domenico Naso e Cajetano Maria Vecchione - i funzionari del ministero avevano deciso comunque di andare avanti convinti di essere in piena legittimità. Il giudice monocratico ha deciso diversamente. E ora anche altri docenti che si trovano nelle medisime condizioni, alla luce dell’ordinanza depositata in cancelleria il 10 agosto scorso ed immediatamente esecutiva, potrebbero fare ricorso. «Il Provveditorato è sommerso dalle pratiche - commenta l’avvocato Naso - e si trova a fronteggiare una mole enorme di lavoro, solo così si può spiegare la procedura adottata nei confronti dei nostri clienti».
La ripubblicazione delle graduatorie comporterà correttivi nella mappa organica degli istituti di I e II grado. Ora si aprono le porte della scuola superiore, sin dal prossimo anno scolastico, agli insegnati delle Medie che hanno in sede di concorso acquisito i diritti per il passaggio di ruolo. Il Provveditorato - che non si è costituito in giudizio a differenza dell’avvocatura di Stato - ha negato il requisto dei docenti perché alla data di presentazione delle domanda non era stata ancora pubblicata in via definitiva l’elenco di tutti gli abilitati. Motivazione caduta dinanzi al Tribunale del Lavoro: l’ordinanza ministeriale considerava regolare la pubblicazione dell’elenco stilato dalla Commissione subito dopo gli esami.