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Dall'Antitrust Ue ultimatum a Microsoft
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1. Dall'Antitrust Ue ultimatum a Microsoft
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da Il Sole 24 Ore

SOFTWARE

Dall'Antitrust Ue ultimatum a Microsoft

L'azienda sempre sotto accusa per violazioni della concorrenza. I danni alla competitività causati dalla decisione di legare l'applicazione Media Player al sistema operativo Windows. Le possibilità: aprire ai concorrenti oppure pagare una maxi multa.
La Commissione europea ha concesso a Microsoft «l'ultima opportunità» per rispondere alle «nuove prove» raccolte prima che sia chiusa l'indagine antitrust avviata da Bruxelles per sospetto abuso di posizione dominante da parte del colosso informatico guidato da Bill Gates.
Le «prove addizionali» raccolte dall'Antitrust Ue, si legge in una nota diffusa oggi a Bruxelles, «confermano e in molti casi accrescono quanto scoperto precedentemente dalla Commissione europea» in merito al fatto che Microsoft stia sfruttando la sua posizione dominante nel comparto dei pc per accrescere il proprio mercato nel settore dei server di fascia bassa.

Occorre sciogliere anche il nodo Media Player
Le informazioni raccolte dall'Antitrust Ue confermano anche i dubbi di Bruxelles sui danni alla competitività causati dalla decisione di «legare» l'applicazione Media Player al sistema operativo Windows. Una scelta che per l'Antitrust Ue «indebolisce la concorrenza, soffoca l'innovazione dei prodotti ed in definitiva riduce la scelta dei consumatori». Alla luce delle nuove prove raccolte, prosegue la nota di Bruxelles, «la conclusione preliminare della Commissione è che gli abusi di Microsoft sono ancora in corso».

I rimedi proposti dall'Antitrust Ue
Per risolvere tali preoccupazioni, l'Autorità europea intende proporre alcuni rimedi: nel primo caso, Microsoft sarebbe obbligato a «rivelare le informazioni sull'interfaccia» in modo che i concorrenti siano in grado di competere sullo stesso piano con Microsoft nel settore dei server di fascia bassa. Riguardo a Media Player, Bruxelles propone due soluzioni alternative: «dissociare» l'applicazione dal sistema operativo, imponendo così una «versione di Windows senza Media Player», oppure obbligare Microsoft a offrire versioni concorrenti di Media Player all'interno di Windows. La Commissione europea, dunque, «invita Microsoft a presentare le sue osservazioni» sui rimedi individuati dall'Antitrust per «per porre fine alle infrazioni che sono state identificate». Per tale ragione, prosegue il testo, «la Commissione ha inviato a Microsoft una lettera di addebiti finale».

Monti: "Lavoriamo per i consumatori"
«Questa lettera di addebito - ha dichiarato nella nota il commisario Ue per la concorrenza, Mario Monti - che include l'identificazione di appropriati rimedi, dona a Microsoft l'ultima opportunità di comunicare il suo punto di vista prima che la Commissione chiuda il caso». «Siamo determinati - ha aggiunto Monti - ad assicurare che il risultato finale di questo caso vada a beneficio all'innovazione così come ai consumatori».

La reazione: "Prendiamo la cosa seriamente"
La Microsoft ha annunciato di stare esaminando la nota europea e di prendere la questione della nota di Bruxelles seriamente. La casa di Redmond ha inoltre sottolineato di avere già compiuto passi per affrontare i problemi.

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Le battaglie di Bill Gates

Le tappe dell'interminabile conflitto del sovrano di Internet con gli organi di tutela della concorrenza.
Le tappe salienti della guerra legale tra la Microsoft e l'Antitrust, l'organo per la tutela della concorrenza che fa capo al dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti.

Ottobre 1997 - Il dipartimento della Giustizia Usa cita in giudizio Microsoft sostenendo che l'azienda fondata da Bill Gates ha preteso dai fabbricanti di computer che inserissero il browser Internet Explorer di Microsoft sui pc dotati di Windows 95. Il ministro della Giustizia Janet Reno chiede a una corte federale di imporre multe da un milione di dollari al giorno.

Ottobre 1997 - Compaq Computer, il maggiore produttore mondiale di personal computer, sostiene che Microsoft ha minacciato di ritirare la licenza per Windows 95 se insieme non fosse stato installato il browser Explorer.

Novembre 1997 - Il dipartimento della Giustizia accusa Microsoft di aver scelto di integrare Explorer con Windows 95 nel tentativo di conquistare fette di mercato al concorrente, il browser Netscape, della Netscape Communications.

11 dicembre 1997 - Il giudice distrettuale Thomas Penfield Jackson emette un'ingiunzione preliminare con cui chiede che Microsoft smetta di esigere dai produttori di pc l'installazione del suo browser Internet.

22 gennaio 1998 - Microsoft raggiunge con il dipartimento della Giustizia un accordo parziale in base al quale i produttori di computer elimineranno o nasconderanno il software Internet dalle nuove versioni di Windows 95. Intanto Netscape annuncia l'intenzione di fornire gratis il suo browser.

2 marzo 1998 - Alla vigilia dell'audizione di Bill Gates alla commissione Giustizia del Senato, Microsoft rivede gli accordi con circa 40 Internet service provider consentendo loro di promuovere i browser prodotti dai concorrenti.

14 aprile 1998 - Microsoft fa sapere che Windows 98 sarà integrato con Explorer e che ci sarà un'icona del browser sul desktop. La società precisa che non intende permettere ai produttori di pc di nascondere l'icona, come potrebbero fare in base all'accordo relativo a Windows 95.

18 maggio 1998 - Il dipartimento della Giustizia e 20 Stati danno inizio a una delle maggiori battaglie Antitrust del secolo, accusando Microsoft di aver sfruttato il suo predominio nel software per schiacciare la concorrenza. L'iniziativa legale segue la rottura della trattativa tra il governo e Microsoft.

19 ottobre 1998 - Inizia il processo. Il procuratore capo del dipartimento della Giustizia, David Boies, usa documenti interni alla società per contraddire le dichiarazioni rilasciate da Bill Gates in una deposizione videoregistrata. Il fondatore di Microsoft aveva sostenuto tra l'altro di non essere stato a conoscenza del controverso incontro del 1995 con i dirigenti di Netscape. Boies diventerà famoso nel novembre del 2000 per aver difeso Al Gore nella battaglia seguita alle presidenziali.

21 ottobre 1998 - L'amministratore delegato di Netscape, James Barksdale, afferma in tribunale che Microsoft aveva minacciato di "distruggere Netscape". Il capo degli avvocati di Microsoft, John Warden, in seguito accusa Netscape di aver inventato i particolari dell'incontro.

29 marzo 1999 - Microsoft si riorganizza in quattro divisioni. I dirigenti sottolineano che la ristrutturazione non ha nessun legame con la vicenda giudiziaria.

7 giugno 1999 - Garry Norris, dirigente di Ibm, dice in tribunale che Microsoft ha minacciato di negare alla sua società la licenza per Windows perché Ibm voleva inserire nei suoi pc software della concorrenza.

5 novembre 1999 - Il giudice distrettuale decreta che Microsoft ha una posizione di monopolio nel mercato dei sistemi operativi per pc e che il comportamento della società ha danneggiato i consumatori.

19 novembre 1999 - Il giudice incarica un giudice d'appello federale, Richard Posner, di mediare nelle trattative tra Microsoft e il governo.

13 gennaio 2000 - Bill Gates cede la gestione della società a Steve Ballmer, nell'ambito di un "rimpasto" che permette al fondatore di Microsoft di concentrarsi sulle strategie a lungo termine.

Primo aprile 2000 - Dopo quattro mesi di colloqui infruttuosi, il giudice Posner annuncia la fine dei negoziati tra Microsoft e il governo. A questo punto la vicenda torna in tribunale, al giudice Jackson.

3 aprile 2000 - Jackson decreta che Microsoft ha violato le leggi antitrust usando la sua posizione monopolistica per schiacciare la concorrenza.

28 aprile 2000 - Il dipartimento della Giustizia e i rappresentanti di alcuni Stati chiedono al giudice Jackson di spezzare Microsoft in due società: una per il sistema operativo Windows e l'altra per tutto il resto.

10 maggio 2000 - Microsoft sollecita un giudice federale a rigettare il piano del dipartimento della Giustizia che porterebbe alla divisione della società. La tesi del colosso di Bill Gates è che si tratterebbe di una pena eccessiva per le violazioni riscontrate dalla magistratura.

24 maggio 2000 - Il giudice Jackson nega a Microsoft più tempo per preparare una difesa rispetto al progetto del governo. Inoltre ordina all'esecutivo di spiegare a breve per quale motivo vuole dividere Microsoft soltanto in due e non in tre parti. Il giudice lascia capire di voler arrivare a una conclusione in tempi rapidi.

1 giugno 2000 - Jackson sorprende tutti, stavolta concedendo al governo e a Microsoft più tempo per riesaminare l'uno le proposte dell'altro.

5-6 giugno 2000 - Il governo e Microsoft si scambiano le ultime proposte, il che spiana la strada a una sentenza.

7 giugno 2000 - Jackson delibera che Microsoft venga divisa in due società, una per il sistema operativo Windows e l'altra per Internet e il resto. Il colosso di Bill Gate presenta ricorso.

26 febbraio 2001 - Inizia il processo d'appello. Las decisione è annunciata "per la fine della primavera o al più tardi l'inizio dell'estate".

28 giugno 2001 - La Corte di Appello del Distretto di Columbia respinge la richiesta di Microsoft di riesaminare la parte della sentenza Antitrust del 28 giugno scorso in cui il colosso di Bill Gates viene accusato di monopolio illecito nel settore dei sistemi operativi tramite Windows.

27 febbraio 2002 - Microsoft e il dipartimento di giustizia Usa aderiscono in extremis alla proposta del giudice federale Collen Kollar Kotelly di rivedere l' accordo raggiunto sul contenzioso che ha scatenato il ricorso delle aziende concorrenti e di nove Stati federali e deve essere ora sottoposto all' approvazione dello stesso giudice federale. Il gigante del software e i rappresentanti governativi presentano al giudice un documento con una revisione leggermente corretta dell' accordo. Pochi ritocchi, nell' intento di 'chiarire' meglio il senso dell' accordo che per i rappresentanti Microsoft e' comunque ''una piena e ragionevole soluzione alla vicenda'', mentre per i ricorrenti rimane un cappio alla libera concorrenza nel settore dei pc e software.

22-23 aprile 2002 - Bill Gates siede per la prima volta sul banco dei testimoni in un'aula federale di Washington e lancia allarmi: il sistema operativo Windows sarebbe messo in grave pericolo se passasse il piano proposto da nove stati degli Usa, che si oppongono all'accordo tra Microsoft e amministrazione Bush.

1° novembre 2002 - Si chiude dopo anni di faccia a faccia e con l'apparente soddisfazione di tutti - Microsoft, magistratura federale e Ministero della Giustizia - la vicenda legale che ha visto la societa' guidata da Bill Gates finire sotto accusa da parte di diversi concorrenti del settore informatico e di nove Stati dell'Unione per aver violato la normativa Antitrust. Al termine di una serie di incontri serrati - proseguiti tra le parti in causa per trentadue giorni - la Corte federale di Washington, presieduta dal giudice Colleen Kollar-Kotelly, approva larga parte dell'accordo raggiunto nel novembre 2001 tra Microsoft e amministrazione Bush, deputato a risolvere i problemi di lesione della concorrenza sul mercato dei software per computer ma giudicato troppo blando da concorrenti e autorita' statali.

8 novembre 2002 - Microsoft annuncia di avere istituito un commissione interna di controllo Antitrust. L'istituzione della commissione, che sara' presieduta da James L.Cash, uno dei membri del Consiglio di amministrazione di Microsoft, era stata espressamente chiesta dalla corte federale del distretto di Columbia, a Washington.

11 gennaio 2003 - Patteggiamento legale miliardario per la Microsoft in California: un gruppo di consumatori che l'aveva citata in giudizio per abuso di posizione dominante ha accettato di ritirare le proprie cause legali in cambio di un'indennita' di 1,1 miliardi di dollari. I consumatori californiani avevano detto di esser stati penalizzati per aver acquistato prodotti Microsoft a prezzi troppo elevati a causa della posizione di monopolio del colosso informatico. Cosi', l'accordo prevede che il miliardo e 100 milioni di dollari d'indennita' venga corrisposto ai consumatori sotto forma di buoni per l'acquisto di computer o programmi informatici di qualunque marca.

12 marzo 2003 - La portavoce di Mario Monti Amelia Torres dichiara che "sul caso-Microsoft stiamo facendo progressi, ma non abbiamo alcun annuncio, alcuna dichiarazione da fare adesso'', senza precisare quali siano stati questi ''progressi''. La Torres esorta ad aspettare ''che la Commissione giunga ad una conclusione su questo caso, cosa che probabilmente richiedera' ancora mesi''. L'esecutivo Ue, aggiunge, ''e' preoccupato perche' illazioni e pressioni da parte della stampa'' stanno ''disturbando'' l'indagine.

8 luglio 2003 - Microsoft torna nel mirino per le note vicende relative al rispetto delle regole della concorrenza, con riferimento al sistema operativo Windows prodotto dal gruppo di Bill Gates. L' iniziativa in questo caso e' stata presa dallo Stato del Massachusetts, l' unico che non ha aderito all' accordo Antitrstu del novembre 2002 con l' amministrazione Bush. Questo Stato sta adesso indagando sulla possibilita' che la societa' di Gates abbia in pratica compiuto alcune ritorsioni a carico di un' azienda rivale, il cui nome peraltro non viene precisato. La societa' oggetto degli strali di Microsoft sarebbe colpevole di aver promosso il sistema operativo Linux, principale concorrente di Windows, il quale a sua volta ha una quota di mercato mondiale del 90%. Va ricordato peraltro che fra le aziende che promuovono Linux figurano alcuni big come IBM, HP e Dell Computer.

6 agosto 2003
giulia.crivelli@ilsole24ore.com


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Mail: redazione@edscuola.com
Date: 06 Aug, 2003 on 21:44
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