Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


Edscuola Board
Edscuola Board Discussion Forum.
Index / Educazione&Scuola© - Archivio Rassegne / Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa (Archivio 2)
author message
«L’autunno caldo comincia in classe»
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
edscuola
Administrator
in Educazione&Scuola

View this member's profile
posts: 13944
since: 23 May, 2001
1. «L’autunno caldo comincia in classe»
Reply to this topic with quote Modify your message
da La Stampa
Mercoledì 15 Agosto 2001

«L’autunno caldo comincia in classe»

PARLA ENRICO PANINI: «IL CAMBIAMENTO NON PUO’ AVVENIRE PER DECRETO, SENZA TENERE CONTO DEI DIRITTI ACQUISITI»

La Cgil: pronti a difenderci dai soprusi del governo

SE sarà un "autunno caldo" comincerà dalle scuole», lo dice il segretario generale della Cgil-scuola, Enrico Panini. Migliaia di ricorsi al Tar, infatti, contro i criteri di nomina degli insegnanti rischiano di bloccare l’inizio dell’anno scolastico. Assemblee con gli studenti mobiliteranno la base contro quello che viene definito un processo di «privatizzazione» dell’istruzione. Infine una serie di «azioni di lotta» sosterranno l’inserimento in Finanziaria di fondi per l’equiparazione degli stipendi dei docenti italiani a quelli dei colleghi dell’Ue (il che vuol dire un aumento di 6-12 milioni l’anno). Insomma, si prospetta un bellicoso autunno tra il nuovo ministro dell’Istruzione Letizia Moratti e la Cgil. Panini, il ministro ha fatto un decreto affinché all’inizio delle scuole tutte le cattedre siano coperte e non ci sia più il balletto dei professori. Non vi va bene neppure questo?
«La signora ministro ha fatto una eccezionale campagna di immagine: all’apertura delle scuole tutte le classi saranno formate e tutte avranno gli insegnanti fin dal primo giorno. Fantastico! Ma le nomine degli insegnanti hanno delle regole, delle procedure che tengono conto di graduatorie, diritti, richieste di trasferimento, eccetera. Ora, è vero che si tratta di pratiche farraginose che vanno cambiate, ma questo cambiamento non può avvenire per decreto, dicendo a luglio che tutto quello che si riesce a fare entro il 31 agosto va bene, poi basta».
Le svolte sono sempre un po’ brusche, ma a un bel momento bisognerà iniziare. O no?
«Ci sono insegnanti che devono essere immessi in ruolo il primo settembre. Quattromila impiegati della scuola il cui contratto scade il 31 agosto. A questi cosa succederà? Rischiano, per un diktat da decreto, di restare senza stipendio. Ma la situazione più grave è quella dell’equiparazione dei precari della scuola pubblica - selezionati per concorso - con quelli della privata assunti per chiamata diretta e per "omogeneità" ideale o religiosa. Molti insegnanti che erano in graduatoria da tempo si troveranno scavalcati da chi viene dalle private. Questo sta generando un conflitto enorme che si tradurrà in ricorsi al Tar: ne prevedo una marea».
Il governo ha bloccato un ricorso alla Consulta per i buoni scuola in Lombardia. Che ne pensa?
«Penso che così facendo ha aperto un altro fronte di scontro con i sindacati. Perché intanto si introduce un criterio di gestione del diritto allo studio diverso da regione a regione, secondo perché così come è impostato il modello Lombardia è servito solo a dare soldi a chi aveva figli nelle scuole private e peraltro con un tetto di reddito (60 milioni l’anno a membro del nucleo familiare) che premia famiglie benestanti a scapito di chi veramente non ha mezzi».
Il ministro ha indetto gli stati generali della scuola: la Cgil potrà esprimere lì il proprio dissenso senza ricorrere a carte bollate o altre forme di lotta.
«Io so che, per intanto, l’annuncio degli stati generali è servito solo a dilazionare le riforme che erano state fatte. Per il resto un’assemblea del genere si fa intorno ad una idea già in qualche modo delineata, altrimenti diventa una babele. E l’idea che il ministro ha espresso davanti alla commissione Cultura è di un duplice canale di formazione: uno per l’istruzione professionale affidato alle regioni e un altro di indirizzo umanistico-liceale gestito dallo Stato. Si ripropone cioè una cesura sociale e culturale che va nella direzione opposta all’idea di una scuola democratica e momento di promozione sociale, in cui abbiamo sempre creduto».
E allora scioperi?
«Per intanto difenderemo gli insegnanti da ingiustizie e soprusi subiti nelle recenti nomine. Poi parleremo con gli studenti - che si stanno nuovamente dimostrando assai sensibili ai grandi temi della vita civile nazionale e mondiale - per discutere del destino della scuola in questo quadro. Infine chiederemo che in Finanziaria ci siano i soldi per equiparare gli stipendi dei nostri docenti a quelli dei colleghi europei. Quanto al resto si vedrà».


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 15 Aug, 2001 on 06:30
«L’autunno caldo comincia in classe»
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
All times are GMT +2. < Prev. Page | P.1 | Next Page >
Go to:
 

Powered by UltraBoard 2000 Personal Edition,
Copyright © UltraScripts.com, Inc. 1999-2000.

Archivio
Archivio Forum
Archivio Rassegne