Supplenze, mille convocati per trecento posti

Spinte, grida, caldo torrido e neonati che piangono. Un ricorso al Tar ha favorito gli «specializzati»

Professori sdraiati in corridoio. Professori addossati alle pareti. Professori ammucchiati sulle scale. C'è chi dà il latte a una neonata, chi fa andare su e giù il passeggino col bambino spazientito, chi litiga, chi urla disperato. Fino a notte alta: le disposizioni del ministro Moratti prevedono che entro oggi siano assegnate tutte le cattedre ancora vacanti. E impiegati e docenti sono andati avanti ad oltranza. Fra tensioni e proteste, che neanche l’intervento dei carabinieri in mattinata ha potuto placare. Se gli studenti li vedessero così sudati, stanchi e sfiduciati, forse capirebbero meglio i loro insegnanti, che a volte fanno disperare. Ex Provveditorato, oggi Ufficio scolastico regionale di via Pianciani, all’Esquilino. Ore 12 di ieri al sesto piano, davanti all'ingresso delle varie stanze, una per ogni materia, centinaia di precari restano in attesa dell'incarico annuale per tutta la giornata, avviliti e mortificati per «il trattamento». Finestre chiuse, temperatura che sfiora i 40 gradi, le sedie si contano sulle dita di una mano. «Ci hanno tolto la dignità, tutti qui a scannarci per un incarico, trattati come bestie», dice Mariella Lodi, 46 anni, in attesa di una cattedra di Lettere.
La guerra delle nomine comincia alle 10 e un quarto. Quest'anno l'atmosfera è più tesa del solito per i 18 punti tolti alcuni giorni fa ai precari di terza fascia vincitori dell'ultimo concorso ordinario (quello del ’99) in seguito a un ricorso presentato al Tar da altri precari che hanno frequentato le scuola di specializzazione (Ssis) e che ora li hanno sorpassati in graduatoria accaparrandosi l'ambita nomina annuale.
Brunella Presbiteri, 40 anni, vincitrice di concorso e quindi abilitata, irrompe, assieme ad altri suoi colleghi, nella stanza dove un precario «sissino» sta per firmare il contratto. «Questa nomina è illegale - urlano al dirigente- e ve lo dimostriamo con il testo di questo ricorso già presentato al Tar». Gli impiegati restano basiti, tutto si blocca per un'ora. Il tempo di un colloquio con i dirigenti. Poi la risposta: «Noi dobbiamo eseguire le nomine, fate ricorso poi si vedrà...». Ma Brunella resta lì, al sesto piano ci passerà tutta la giornata per ritornare a casa a mani vuote: «Ho perso 200 posizioni per lo scippo dei 18 punti. E ora mi domando: a cosa è servito aver superato un concorso ordinario statale che vale meno delle scuole di specializzazione a pagamento a cui sono seguiti bonus di punti a pioggia?». Ma anche i precari della Ssiss hanno da dire la loro: «Molti di noi - afferma Francesca Alemanno - hanno anche vinto il concorso, col bonus di 30 punti ci hanno anche decurtato due anni e mezzo di servizio, non è giusto che ci criminalizzino così».
Verso le 17 si esauriscono le nomine per Lettere negli istituti superiori, che arrivano a poco più di 300, ma l'ufficio scolastico per il Lazio ha convocato fino al numero mille. Lo stesso è accaduto per le altre materie. Nel pomeriggio c’è un altro brutto scontro tra precari: quasi vengono alle mani per l'assegnazione di incarichi a docenti che si sarebbero avvalsi, a nome di parenti, della legge 104 del 92 per i posti ai disabili. «E lo stato di disabilità - è scritto su uno dei ricorsi presentati ieri - non può essere esteso a tutta la famiglia».
Ieri i precari di tutta Italia hanno protestato a Montecitorio dove sono stati accolti da una delegazione. La prima rivendicazione è il riequilibrio delle graduatorie permanenti con un bonus da 18 a 30 punti che «sarebbe il giusto riconoscimento per aver superato il concorso ordinario». E il ministro Giovanardi ha promesso ieri che un disegno di legge affronterà la questione.

Anna Merola