Gli insegnanti di religione diventano di ruolo. E' polemica

Sì definitivo della Camera al testo che prevede l'assunzione dei docenti di religione. "Finalmente non sono più di serie B". Ma Cgil e sinistra protestano: "Incostituzionale".

ROMA - Gli insegnanti di religione diventano di ruolo. La Camera ha dato infatti il via definitivo al provvedimento che riguarda circa 13 mila persone. Il testo è passato con un sì trasversale scatenando, però, polemiche altrettanto trasversali. Al voto favorevole dei partiti di maggioranza, infatti, si è unito anche quello di Udeur e Margherita. "Finalmente non saranno più docenti di serie B" dicono gli esponenti di An. Nello schieramento di quelli che si sono opposti ci sono invece Ds, Sdi, Prc, Pdci e il repubblicano Giorgio La Malfa. "E' una legge incostituzionale" dicono.

Il provvedimento prevede l'inserimento in ruolo degli insegnanti di religione cattolica attraverso il superamento di un concorso, previa concessione dell'idoneità da parte della diocesi. Saranno assunti a tempo indeterminato, ma nel caso in cui dovesse essere revocata l'idoneità, è previsto il ricorso alla mobilità. Il primo concorso sarà riservato agli insegnanti di religione con all'attivo un periodo di servizio di almeno quattro anni negli ultimi 10. I concorsi saranno indetti, su base regionale, con frequenza triennale.

"Esprimiamo la più viva soddisfazione per un provvedimento che consente di superare la condizione di precariato degli insegnanti di religione - dicono i deputati di Forza Italia - attraverso l'attribuzione dello stato giuridico del personale docente di ruolo dello Stato e la regolarizzazione, con apposite procedure concorsuali, delle modalità di reclutamento".

Ma gli oppositori del testo sono pronti a chiedere a Ciampi di non firmarlo e puntano il dito sull'incostituzionalità del testo e sulla mancata copertura economica. "Si tratta di un provvedimento profondamente sbagliato, ingiusto e, a mio modo di vedere, incostituzionale, per diversi ordini di motivi dichiara la deputata Ds Alba Sasso che spiega: "Innanzi tutto vengono immessi in ruolo degli insegnanti di una materia facoltativa, i quali accedono all'insegnamento tramite un canale di reclutamento del tutto anomalo, in quanto sottoposto a meccanismi di controllo da parte di un'autorità diversa da quella dello Stato. Va rilevato poi che si tratta di un provvedimento dalla dubbia copertura finanziaria.

Critche pesanti al provvedimento arrivano anche dalla Cgil Scuola. "Oggi la Camera dei Deputati - dice il segretario Enrico Panini - ha approvato definitivamente una legge che immette in ruolo, primo caso nella storia italiana, personale che insegna una materia facoltativa e che ha potuto lavorare solo grazie all'idoneità attribuita discrezionalmente dal vescovo sulla base di regole che non sono quelle definite dalla nostra Repubblica ma da un altro Stato".

Ma c'è anche un altro problema. "Contemporaneamente, per gli altri precari della scuola, cioé quelli che hanno insegnato materie obbligatorie - aggiunge il sindacalista - e che sono stati nominati supplenti in rigoroso ordine di graduatoria, neanche uno straccio di immissione in ruolo, nonostante siano disponibili decine di migliaia di posti vacanti".

(15 LUGLIO 2003; ORE 18:40)