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Scuola, Milano fa il pieno di nomine
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1. Scuola, Milano fa il pieno di nomine
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da Il Sole 24 Ore
Domenica 12 Agosto 2001

Pubblica istruzione - Definita la distribuzione territoriale delle 30.404 immissioni in ruolo da effettuare per l’anno 2001-2002

Scuola, Milano fa il pieno di nomine

Alla Lombardia quasi 6mila docenti, di cui oltre un terzo nella sola provincia del capoluogo - I primi incarichi subito dopo Ferragosto

Marco Ludovico

(NOSTRO SERVIZIO) ROMA - Portata al massimo dei giri, la macchina per nominare i docenti sta macinando strada per mantenere l’impegno di garantire un regolare avvio dell’anno scolastico. Scatterà, infatti, dalla settimana dopo Ferragosto — come ha ricordato il ministro Letizia Moratti — la maxi operazione per le immissioni in ruolo. Il ministero dell’Istruzione e tutti gli uffici dell’amministrazione scolastica sono al lavoro per riuscire ad assegnare i 30.404 posti da docente, tra cattedre normali (25.295) e di sostegno (5.109). Si tratta di immissioni in ruolo attese da tempo, sulle quali ora è stata decisa anche la distribuzione territoriale. Come si evince dalla tabella pubblicata a fianco, è la Lombardia ad aggiudicarsi il maggior numero di posti: saranno infatti 5.828 le nomine previste in tutti gli ordini di scuola. Seguono Sicilia e Campania, rispettivamente con 3.276 e 2.925 posti. Lazio, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna otterranno invece tra 2mila e 2.500 posti ciascuna. Quanto alla province, in testa alla graduatoria si colloca Milano, che da sola si appresta ad assegnare più di 2.200 posti, seguita da Roma (1.710) e da Napoli (circa 1.600). Torino e Messina sono poi le altre province che superano il migliaio di nomine. A livello aggregato, il Nord conquista oltre un terzo dei posti disponibili (12mila), mentre al Centro e a Sud-Isole ne vanno, rispettivamente, 7.786 e 10.617. Sono, infine la scuole superiori (secondarie di II grado) a segnare complessivamente il più elevato numero di posti disponibili: ben 8.563, contro il 6.975 delle elementari e i 5.949 delle medie inferiori. Tutte queste nomine devono essere fatte entro il 31 agosto dagli uffici dei Provveditorati. I docenti coinvolti dovranno «assicurare di essere reperibili agli indirizzi dichiarati, per facilitare il buon esito delle operazioni», come ha fatto sapere alcuni giorni fa il ministero dell'Istruzione. Poi, dal 1° settembre, toccherà alle supplenze annuali decise quest’anno per la prima volta dai capi di istituto. È evidente che in questa situazione gli uffici dell’amministrazione siano sottoposti a un vero e proprio tour-de-force. Ma forse il superlavoro sarà premiato, mentre stanno arrivando i soldi per quello già fatto nei mesi passati. Mercoledì scorso, infatti, al ministero dell’Istruzione si è svolto un incontro con i sindacati ed è stato deciso che ai Provveditorati saranno assegnati complessivamente 4,6 miliardi di lire, per riconoscere economicamente il lavoro svolto finora per le immissioni in ruolo. Non si tratta delle assunzioni previste da Letizia Moratti, ma di quelle precedenti. Tant’è che in una nota a verbale dell’incontro i sindacati hanno sottolineato «l’urgenza di trovare analoghe soluzioni per compensare il lavoro del personale della scuola per garantire la predisposizione delle graduatorie per le supplenze per il nuovo anno scolastico». Intanto il ministero dell’Istruzione ha svolto un’indagine sul personale precario incluso nelle graduatorie permanenti. Si tratta di uno studio che ha la finalità di tracciare l’identikit di questi insegnanti. Aggiornata al marzo scorso, la ricerca ministeriale ha accertato che gli aspiranti iscritti alle graduatorie permanenti provinciali sono 294.951. Poiché è possibile presentare più domande di nomina, il totale delle richieste ammonta a 579.905. La stragrande maggioranza degli aspiranti docenti è donna: il dato medio è l’ 82%, che oscilla tra il 98,8% della scuola materna e il 71,5% della secondaria di secondo grado. L’età media è di 39 anni, ben più alta (47 anni) di quella dei docenti di ruolo. In dettaglio, oltre la metà dei precari (51,5%) ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni, quasi il 18% ha tra i 30 e i 34 anni, solo il 7% ha un’età inferiore ai 30 anni; quasi un quarto (23,5%), inoltre, ha superato i 44 anni. Quanto alla regione di nascita, decisamente in testa il Sud: i precari nati in Sicilia sono il 16,7% del totale, seguiti da campani (15,5%), pugliesi (9%) e calabresi (8,7%). Tra gli uomini, le lauree più diffuse riguardano i settori di Fisica, Matematica, Informatica e quello Tecnologico, mentre tra le donne prevale il titolo di laurea nel settore Linguistico e Letterario. Gli istituti più gettonati per le domande sono quelli del Sud. Per la scuola primaria, per esempio, sono in testa le scuole della Sicilia (il 15,4% di domande per la materna e il 18% per l'elementare) e della Campania (il 13,7% della materna e il 13% per l'elementare). Per le secondarie, invece, la situazione si capovolge: prima in classifica è la Lombardia, che supera la Sicilia e ottiene il 14% delle richieste.


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Date: 12 Aug, 2001 on 10:07
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