Intesa a Cernobbio tra i «ministri tecnologici» dei Quindici per avviare una super-banca dati dell’Unione

Università e lavoro in Europa? Si cercheranno via Internet

DAL NOSTRO INVIATO

CERNOBBIO (Como) - Cercare un posto di lavoro, o una prestazione di welfare , o un corso universitario specializzato, potendo accedere a un’enorme banca dati dove si trovano tutte le offerte esistenti nei diversi Paesi dell’Unione europea. In una parola: integrazione paneuropea dei servizi di e-government , quelli cioè che le pubbliche amministrazione renderanno disponibili via Internet.
C’è anche questo fra gli obiettivi che i ministri «tecnologici» del continente hanno fissato ieri dopo due giorni di confronto alla Conferenza sul «governo elettronico» di Villa Erba, a Cernobbio, primo appuntamento del semestre di presidenza italiana della Ue. «Abbiamo posto le premesse per arrivare a servizi comuni, sia in termini tecnici che normativi, di sicurezza, di privacy», ha spiegato il ministro dell’Innovazione, Lucio Stanca. Dalla Conferenza sulle rive del lago di Como, infatti, è uscito un documento, del valore formale di «dichiarazione ministeriale», sottoscritto sia dagli esponenti politici dei Quindici, sia dai dieci Paesi in via d’ingresso nell’Unione, sia da altri Paesi dell’area Efta. Una specie di «decalogo» (che indica l’appoggio comune alle iniziative di e-government e fissa i principi generali d’intervento) che passa ora all’esame della Commissione di Bruxelles, alla quale viene chiesto di individuare i servizi di Pubblica amministrazione via Internet che i cittadini dell’Unione ritengono prioritari su scala continentale. Mercato del lavoro, welfare , sanità ed educazione scolastica appaiono quasi naturalmente in primo piano. Poi, gli stessi ministri definiranno i passi operativi da compiere durante il summit europeo delle telecomunicazioni, il 20 novembre.
Resta aperto il problema dei finanziamenti. Fondi pubblici, fondi privati («Utilizzando forme come cartolarizzazioni o emissione di obbligazioni», ha abbozzato Stanca), anche ricorso alla Banca europea per gli investimenti, la Bei. A questo proposito, il ministro italiano dell’Innovazione ha fatto un esplicito riferimento al piano Tremonti per le nuove infrastrutture: «Vanno bene gli stanziamenti per porti, aeroporti e autostrade - ha detto - ma le risorse per le infrastrutture digitali non sono meno importanti, perché senza evoluzione tecnologica l’Europa non sarà competitiva».
L’esigenza di spingere sulle nuove tecnologie per modernizzare e rendere più efficiente il vecchio continente è stata ribadita anche dai leader delle maggiori aziende multinazionali presenti alla Conferenza, da Cisco Systems a Nokia, da Ibm a Eds, da Hp a Siemens a Telecom Italia. «Il primo investimento da fare è proprio quello in tecnologie dell’informazione», ha osservato il presidente di Telecom, Marco Tronchetti Provera. Il quale pensa soprattutto a internet a «banda larga» come necessità per applicazioni di e-government e, più in generale, «per la diffusione della società dell’informazione».

Giancarlo Radice