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Maturità senza sms Tornano i «bigliettini»
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1. Maturità senza sms Tornano i «bigliettini»
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da Il Corriere della Sera
16 giugno 2003

«Gli insegnanti hanno detto che saranno inflessibili solo con i cellulari»

Maturità senza sms Tornano i «bigliettini»
Si studia su Internet ma si riscoprono i vecchi trucchi

Due giorni al via. Mercoledì quasi 481 mila studenti affronteranno la prima prova della maturità, il tema d’italiano. Una sfida da affrontare con serenità, cercando di rimanere leggeri nello spirito - è bene riposare il dovuto e non passare la notte a ripassare - e nella dieta: tra l’altro aiuta anche a sopportare il gran caldo di questi giorni. Altra raccomandazione, questa volta del ministero: la rivoluzione elettronica resti fuori dalle scuole, almeno durante gli scritti. Telefonini, palmari e altre «diavolerie» capaci di connettersi a Internet o di recapitare «aiutini» via etere non devono entrare nelle scuole. Pena l’annullamento della prova e l’inevitabile bocciatura: lo stabilisce l’articolo 4 comma 11 dello Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 (che ha sostituito il regolamento della Riforma Gentile). Quest’anno anche le aule informatiche saranno sigillate e controllate. Tolleranza zero, insomma, per i «copioni elettronici». Assisteremo dunque a un ritorno a bigliettini e scritte miniaturizzate sulle pagine dei dizionari? In verità, le disposizioni del ministero dell’Istruzione sono chiare. «Massima severità - spiega Francesca Nervi, docente di italiano all’istituto Pertini di Genova - contro i cellulari, ma anche per chi copia da fogli e foglietti. Noi ce la metteremo tutta per prevenire questi fenomeni».
Ma della presunta linea dura cosa ne pensano i diretti interessati? Federico Simeone, 19 anni, del liceo scientifico sperimentale «Casiraghi» di Milano non ha dubbi. «Tutti si butteranno sui "metodi tradizionali" - dice convinto -. Nessuno rischierà la bocciatura portando in aula un telefonino o un palmare. Ho dei dubbi sui nuovi orologi-cellulari: qualcuno potrebbe fare finta di nulla e nascondersi in bagno per comunicare all’esterno con uno di questi strumenti da "007"». Jlenia Robusto, 21 anni, studia all’istituto tecnico biologico «Vanvitelli Stracca Angelini» di Ancona. Lei ha chiesto consiglio direttamente ai suoi insegnanti. Che le hanno risposto in maniera, diciamo così, «comprensiva». «Ci hanno spiegato che se ci beccano a mandare un sms o, peggio, a parlare con un cellulare, saranno inflessibili. Invece sui bigliettini sono disposti a "chiudere un occhio"».
L’intreccio tra modernità e tradizione si ripete anche nei giorni della preparazione all’esame. Per affrontare il tema, i ragazzi hanno unito nuove e vecchie metodologie. «Durante l’anno hanno fatto molte simulazioni - spiega Ferruccio Iacopino, preside dell’istituto Moretti a Lumezzane (Brescia) - e se usciranno le tracce giuste molti saranno aiutati dalle attività collaterali alle lezioni, come il teatro o il giornalino scolastico. Tutti, poi, hanno utilizzato i giornali e Internet per capire quali sono i temi caldi dell’attualità».
La rete, a sentire la testimonianza dei ragazzi, è molto sfruttata anche per le tesine che fanno parte dell’orale. Vanessa Zuccano, 19 anni, studentessa al liceo artistico «Caravaggio» di Milano: «Ho scaricato pagine e pagine dai siti degli studenti. I motori di ricerca mi sono stati di grande aiuto». Insomma, il web come mezzo per evitare perdite di tempo nelle biblioteche. Ma a patto che si tratti di contenuti «certificati»: «Per la mia tesina - dice Marcello Ferraris, 19 anni, in procinto di affrontare la maturità al liceo scientifico Vercelli di Asti - ho preso tutto il materiale su Internet, ma solo se i siti citavano i libri utilizzati come fonti».

Paolo Ottolina Paolo Salom

MERCOLEDI’
Al via 481 mila studenti

Mercoledì 481 mila studenti si presenteranno alla prima prova dell’esame di Stato, impegnando più di 23 mila commissioni. Circa 394 mila studenti appartengono a scuole statali: a questi si aggiungono gli iscritti di istituti paritari
e i privatisti. Nelle statali le ragazze sono più numerose dei ragazzi: 201.308 contro 192.666. Più di 155 mila studenti sono di istituti tecnici statali, 83 mila provengono dal liceo scientifico e 40 mila dal classico. Le ragazze hanno risultati finali migliori dei maschi: i non maturi tra i ragazzi sono in percentuale doppia rispetto alle compagne.

IL PEDAGOGO
Un ripasso di 7-8 ore Stop ai divertimenti

«Rilassarsi completamente non è produttivo: nei giorni prima degli esami è meglio che i ragazzi restino concentrati». Tenere alta l’adrenalina: parola di Italo Carlo Sassano, fino al 2001 preside del liceo scientifico Majorana di Rho. Non solo: «Una volta avrei detto di chiudere i libri e uscire, ma oggi i ragazzi si svagano già durante l’anno. Meglio sospendere il divertimento prima dell’esame». Sassano consiglia di studiare sette-otto ore al giorno ma senza esagerare: le corse finali non portano a nulla e rischiano
di creare solo confusione. E conclude: «Leggete i giornali e fate esercizi di riflessione. Nei temi d’attualità si vedono spesso solo banalità».

IL PERSONAL TRAINER
Nuoto, aerobica, pesi: così si scarica lo stress

«Ragazzi, fate sport prima degli esami: aiuta a scaricare la tensione». E’ il suggerimento di Lorenzo Malatesta, uno dei personal trainer più affermati di Roma, «allenatore» anche dello stilista Valentino e di Pamela Prati. Via libera
al nuoto e all’attività aerobica. «Fate sport in gruppo, se potete - aggiunge - magari con i vostri compagni di classe, per alimentare il feeling al di fuori della scuola. L’ideale sarebbe andare in spiaggia con un insegnante». Niente sport agonistico: aggiunge solo altro stress. «E ricordatevi - conclude - che l’attività fisica è legata a quella mentale. Un corpo allenato ha anche una mente che si stanca di meno».

IL DIETOLOGO
Frutta e acqua in aula per superare gli scritti

«Cibi leggeri: pasta, riso e soprattutto frutta e verdura a volontà. Molta acqua e frutta anche durante l’esame». Non ci sono molti segreti, per una corretta alimentazione alla vigilia della maturità. «Agli studenti dico di evitare gli eccessi di cibo - consiglia Michele Carruba, direttore del Centro studi e ricerche sull’obesità dell’Università di Milano -. La mente deve essere serena, meglio non appesantirsi». Cautela anche nel caffè: non più di tre al giorno. Inutili ginseng, guarana o integratori: «Non c’è nulla di miracoloso per la memoria». L’ideale sono tre pasti al giorno, con una buona colazione: in fondo quello che si dovrebbe fare sempre.

L’8 settembre del ’43? No, Dalla non c’entra

Il sole, inclemente, fa ardere la mia città. L’umidità mi soffoca. Le mani sono sudate. Caparbie, si appiccicano alle pagine dei libri come ad avvertirmi che non dovrei voltare quella pagina: di quello che ho appena letto non ho memorizzato nulla! Ma il tempo stringe, non posso indugiare sulle date delle battaglie, sui preziosismi lessicali dei poeti, sugli interminabili passaggi delle leggi fisiche. Occorre ottimizzare il tempo e le energie. Ma è dura: sento l’odore dell’estate, indosso le stesse gonne fresche che portavo l’estate scorsa in Spagna. Ora però non ho davanti a me le coste marocchine ma una gigantesca muraglia di libri. La tesina è ancora da ultimare. Mi sto scontrando con l’oscuro universo delle bibliografie: date, nomi, case editrici... Il primo vero ostacolo da affrontare sarà il tema. Non basta saper scrivere bene. Bisogna avere competenze e si deve dar prova di saperle organizzare in un discorso coerente e organico. Quindi non sarebbe male sapere su quali argomenti orientare il nostro studio. Ma come al solito, benché ogni anno vengano messe a punto nuove e sofisticate strategie, il mistero è totale. Voci autorevoli della mia scuola non escludono la possibilità di un ritorno di Dante, come argomento per il tema letterario. A me piacerebbe un tema che coniughi le vicende storiche con la nostra situazione contemporanea. Penso a Israele. Ma, se devo dirla tutta, in questo momento non sono nemmeno sicura dei miei desideri. Mangio di brutto, questo sì. Anche sette volte al giorno. I momenti dei pasti sono gli unici in cui ci si sente in pausa. In auto, al rientro dalla Toscana, è stato un incubo con le date: 10 giugno del 1924? Ah, il delitto Matteotti. L’8 settembre del ’43? Avvertimento, Lucio Dalla non c’entra. Scarico ansia e paturnie su genitori e parenti. Povera mamma: la metto sempre nel mirino. Vorrei svegliarmi con in tasca un 100 con lode e bacio accademico, magari su un’isoletta dell’Egeo, dove l’alfabeto greco mi soccorra, tuttalpiù, per decifrare il menu di un ristorantino in riva al mare.

Caterina Croce


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Date: 16 Jun, 2003 on 07:00
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