SCUOLA & INVESTIMENTI
E il governatore elogiò la cultura umanistica

ROMA - Le riforme delle pensioni e del lavoro il governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio le ha sollecitate più volte. Invece è la prima volta che nelle sue «Considerazioni finali», lette sabato, mette tanta enfasi sulla scuola. «Investimenti nella scuola secondaria e nell’istruzione universitaria sono indispensabili per la preparazione in campo tecnico e scientifico delle nuove generazioni», dice. E poi, ancora: «gli investimenti in istruzione consentono, dopo un limitato intervallo temporale, un tasso di rendimento, a livello individuale, non distante dalle due cifre. Il rendimento sociale può risultare molto più alto». Fazio rimarca il divario fra l’Italia e gli altri Paesi: «La quota di adulti tra i 25 e i 64 anni con istruzione terziaria è del 36%, negli Stati Uniti, intorno al 30% in Giappone, Regno Unito, Svezia, Finlandia e Belgio; in Italia è pari al 10% anche per effetto di elevati tassi di abbandono». Ma non basta: la proporzione di nuovi laureati in ingegneria e in altre discipline scientifiche «si colloca al livello più basso tra i principali Paesi industriali». Un’istruzione dunque tutta volta a qualificare l’esperienza tecnico-scientifica? Il governatore, cultore di San Tommaso e della filosofia nonché amante delle citazioni greche e latine, non perde l’occasione per indicare i vantaggi delle lettere: «Una solida formazione umanistica deve presiedere alla comprensione di un ambiente economico e sociale nel quale i rapporti tra culture mutano rapidamente anche per l’intensificarsi dei processi di globalizzazione».

S. Ta.