La laurea online guadagna spazio

Nasce ufficialmente la laurea online e si ridisegnano i confini della formazione tradizionale. E-learning, teledidattica e corsi sul Web non sono una novità assoluta per le università italiane, ma il vero punto di svolta risale al 16 maggio, data di entrata in vigore del decreto firmato dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti e dal ministro dell'Innovazione Lucio Stanca. Il decreto, infatti, fissa i criteri ufficiali necessari per ottenere l'accreditamento e rilasciare titoli di studio equivalenti a quelli tradizionali, e non si sofferma solo sull'aspetto contenutistico ma definisce anche le caratteristiche tecniche che i corsi devono rispettare. Le università hanno accolto con favore questa misura, che colma un ritardo consistente accumulato dal nostro sistema formativo rispetto agli altri Paesi europei, ma il giudizio di merito è più sfumato e non mancano alcune perplessità. I problemi. «L'interesse mostrato dal Governo per le nuove tecnologie in ambito formativo - dice ad esempio Giuseppe Italiano, responsabile della didattica online di Roma Tor Vergata - è sicuramente un fatto positivo, ma siamo in molti a temere che questo provvedimento apra la strada a forme di competizione non del tutto corrette. Anche organizzazioni non universitarie, infatti, possono accreditarsi e di conseguenza erogare titoli di studio, e questa opportunità crea il rischio di un abbassamento del livello qualitativo generale dei titoli». Un altro aspetto che crea una certa preoccupazione fra gli addetti ai lavori riguarda le «specifiche tecniche» poste dal decreto. «L'aver imposto delle condizioni relative alle tecnologie da utilizzare può risultare limitante - afferma Giorgio Guerra, docente in scienza della formazione a Bologna - e sarebbe stato più utile concentrarsi solo sugli aspetti contenutistici evitando di stabilire criteri tecnologici che rischiano di diventare obsoleti in tempi brevi». Cosa c'è già. Come detto, la norma interviene su un panorama in evoluzione, che registra molte esperienze già avviate. Nel ramo della formazione a distanza e online la realtà italiana più importante è rappresentata dal Consorzio Nettuno, che opera da dieci anni e raccoglie 38 università, mentre nello specifico settore dell'e-learning un ruolo di primo piano è svolto dal For.com, che dal 1990 propone corsi online in collaborazione con vari atenei e che ha in progetto la creazione della prima università telematica autonoma (si vedano gli altri servizi in pagina). Molti atenei, inoltre, hanno avviato esperienze indipendenti, in alcuni casi con risultati di eccellenza. In ordine sparso. Tra questi ultimi va ricordato sicuramente il Politecnico di Milano, che a luglio proclamerà i primi laureati online del corso quinquennale in ingegneria informatica, il primo di questo genere in Italia. Tra le novità va segnalato, inoltre, il Mathonline, il neonato corso di matematica svolto interamente in rete. Il 1° di luglio, inoltre, sarà fondata dal Politecnico la prima società italiana di e-learning a livello accademico. L'impegno del Politecnico milanese è stato riconosciuto anche dall'Unione europea, che lo ha selezionato come uno degli otto migliori atenei a livello continentale su questo fronte. L'ingegneria rappresenta il piatto forte dell'offerta didattica online anche per l'Università di Roma Tor Vergata, che dallo scorso anno ha attivato tre corsi triennali in questa materia. L'iniziativa ha registrato un immediato successo soprattutto perché ha incontrato l'interesse dei molti studenti lavoratori. Molto attiva anche l'Università di Trento, che ha costruito una propria piattaforma telematica e che offre per il bacino d'utenza del Nord-Est 153 corsi online, di cui la maggior parte in «blended mode», sistema che affianca alle lezioni via Web alcune ore di corso tradizionale.

PAGINA A CURA DI FEDERICA MICARDI GIANNI TROVATI