Scuola, via alla concertazione

LUIGI ILLIANO

ROMA - Per la riforma della scuola si apre la stagione della concertazione. La "prima" è andata in scena ieri pomeriggio, quando il ministro Letizia Moratti ha incontrato i leader sindacali presenti al gran completo. Cgil, Cisl e Uil sono stati affiancati dai rappresentanti confederali. Al summit hanno partecipato anche Snals, Gilda e Cida. «Partiranno quattro tavoli di confronto - ha spiegato Anna Maria Furlan, della segreteria confederale Cisl - per mettere a punto le politiche educative e le strade di attuazione della riforma. Ci incontreremo per discutere e non certo per accettare intese già fatte». Un primo tavolo riguarderà il rapporto tra scuola e mondo del lavoro e l'alternanza scuola-lavoro. Un secondo confronto sarà attivato sul diritto-dovere allo studio, le modifiche alla normativa sull'obbligo scolastico, all'educazione per gli adulti e all'Ifts (formazione tecnica superiore integrata). Al terzo tavolo sindacati e Miur si occuperanno di tutte le ricadute che l'attuazione della riforma avrà sul personale, sugli organici e sulla formazione degli insegnanti. Infine, la proposta di accordo-quadro tra lo Stato e le Regioni per il decentramento dell'istruzione e della formazione professionale (si veda il box a fianco) sarà al centro dell'ultimo tavolo. «Un incontro positivo» è il giudizio unanime dei sindacati all'iniziativa promossa da Viale Trastevere. E soddisfazione è stata espressa da fonti del ministero, che hanno parlato della nascita di una «alleanza ampia» con le forze sociali. Il segretario della Uil scuola, Massimo Di Menna, ha manifestato preoccupazione per i tempi «molto stretti» di attuazione della riforma e ha auspicato, per il prossimo anno, l'avvio di una fase sperimentale: ma su questo, ha precisato, ci sarà un incontro specifico tra una quindicina di giorni. Il segretario confederale Cgil, Giuseppe Casadio, ha parlato di «produttività della riunione» che verrà però verificata nei prossimi incontri. Il primo appuntamento è per martedì prossimo, quando - ha riferito Casadio - si discuterà dell'alternanza scuola-lavoro, uno dei punti maggiormente criticati dai sindacati. La riforma - ha aggiunto Fedele Ricciato dello Snals - non deve essere un «cambiamento calato dall'alto», e deve puntare sui giovani docenti, ai quali «bisognerà dare stabilità» con l'immissione in ruolo e «la formazione». «C'è una rinnovata attenzione ai rapporti sindacali» ha sottolineato Alessandro Ameli della Gilda, sindacato che non ha firmato il nuovo contratto del comparto ma non per questo, ha puntualizzato, si chiama fuori dalla discussione sul sistema scolastico e formativo. Delusione da parte di Daniela Colturani, della Cisl Scuola, per il «rinvio del confronto sulle tante importanti questioni relative all'attuazione della riforma». Intanto, un apprezzamento per la scuola italiana è arrivato ieri dal presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, intervenuto a inaugurare la mostra didattica di fine anno della scuola media Luigi Settembrini a Roma: «La scuola italiana ha standard qualitativi elevati e all'altezza di quelli mondiali. E deve poter contare su risorse adeguate soprattutto nel campo dell'innovazione tecnologica. Tante volte non ci si rende conto fino in fondo della qualità, professionalità e passione con cui il personale didattico stimola gli studenti».