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Telecom e De Agostini litigano per Matrix, Virgilio e 1.000 miliardi
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da CNN Italia
7 agosto 2001

Telecom e De Agostini litigano per Matrix, Virgilio e 1.000 miliardi

ROMA (CNN) -- Litigio ad alto livello nella "new economy" italiana. Anzi, al livello più alto: la battaglia si gioca intorno a Virgilio, il motore di ricerca diventato uno dei maggiori portali italiani. Protagonisti il gruppo Telecom, che controlla Virgilio attraverso Seat Pagine Gialle, e la De Agostini, una delle grandi aziende editoriali italiane, che controlla un interesse di minoranza nella società cui fa capo il portale.

A dividere i due gruppi è la rottura di un accordo del settembre 2000, in base al quale Telecom avrebbe dovuto pagare a De Agostini 1.400 miliardi una quota di Matrix, la società proprietaria di Virgilio. Invece Telecom ha acquistato quella quota pagandola mille miliardi in meno, e lunedì De Agostini ha minacciato di fare causa. Telecom si è difesa affermando di essere nel suo pieno diritto.

La vicenda, naturalmente, non finisce qui. E i due contendenti potrebbero trovarsi presto insieme anche in un altro affare.

I dettagli dell'operazione
Telecom ha comperato venerdì scorso la Ism srl, la società che tramite la controllata Nv Vertico detiene il 33,3 per cento di Matrix, che a sua volta controlla Virgilio.

Per avere Ism, Telecom ha trasferito ai due proprietari, Paolo Ainio e Carlo Gualandri, 186 milioni di azioni ordinarie della controllata Seat Pagine Gialle: in base alla chiusura di borsa di lunedì 6 agosto fanno 223 milioni di euro, ovvero 430 miliardi di lire.

L'operazione è stata effettuata per "consolidare il controllo su Matrix e quindi sul portale Virgilio, esercitato tramite le controllate Seat Pg e Webfin in situazione conflittuale con il gruppo De Agostini, azionista con il 40 per cento di Webfin", secondo quanto ha reso noto Telecom.

Webfin è la società che detiene l'altro 66 per cento di Matrix non in mano alla Telecom. Fa comunque capo a Telecom, che la controlla grazie al fatto che il 60 per cento di Webfin appartiene a Seat Pg.

De Agostini minaccia le vie legali
De Agostini non ha accettato di buon grado l'operazione e ha minacciato azioni legali. Secondo il gruppo editoriale novarese, "l'operazione compiuta da Telecom di concerto con la propria controllata Seat Pagine Gialle rappresenta una palese elusione e una sostanziale violazione degli accordi di cui al contratto quadro del settembre 2000".

Quel contratto, sottoscritto dalla De Agostini e dalla Seat, prevede che la partecipazione del 33,3 per cento in Matrix sia conferita a Seat Pg ma solo dopo che la stessa Seat abbia rilevato dalla De Agostini - per 700 milioni di euro, quasi 1.400 miliardi in lire - il 40 per cento delle azioni della Webfin.

Ma lo scorso 17 luglio Seat aveva annunciato di voler congelare l'accordo con De Agostini per il 40 per cento di Webfin, adducendo come ragione la perdita di valore delle azioni internet che avrebbe provocato una "grave alterazione dell'equilibrio economico" dell'affare.

Così il gruppo Telecom ha versato 430 miliardi ad Ainio e Gualandri per assicurarsi la quota di Matrix che gli sarebbe invece dovuta costare, ai termini dell'accordo con De Agostini, 1.400 miliardi. E quest'ultima società ha annunciato lunedì 6 di riservarsi ''ogni azione per la tutela dei suoi interessi non solo nei confronti di Seat Pg, ma anche di Telecom Italia''.

Telecom si difende
Telecom Italia ha replicato immediatamente, con una nota di poche righe, che ''l'operazione è avvenuta nel legittimo esercizio dei propri diritti''.

La lite, oltre che negli studi degli avvocati, avrà forse strascichi anche nel delicato settore televisivo. Il nome della De Agostini è tra quelli circolati con più insistenza come candidati a entrare in La 7, ex Telemontecarlo, ora controllata dalla Seat e quindi diventata la tv del gruppo Telecom.

Se al cambio di padrone in Telecom Italia, con l'arrivo di Marco Tronchetti Provera, dovesse seguire un mutamento nell'assetto proprietario dell'azienda televisiva, De Agostini e Seat potrebbero quindi trovarsi di nuovo allo stesso tavolo.

200 miliardi a testa
Chi esce sicuramente vincitore da questo complesso affare sono Ainio e Gualandri, fondatori nel 1995 di Matrix e inventori di Virgilio.

La cessione di Ism ha fruttato loro una fortuna, più di duecento miliardi a testa, che però non possono realizzare immediatamente: 43 milioni di azioni Seat saranno infatti vincolate e incedibili fino al 31 dicembre 2003, mentre le restanti potranno essere cedute in borsa giorno per giorno, ma solo a particolari condizioni per evitare che vendite massicce deprimano pesantemente il titolo.

Con il contributo di ANSA


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Date: 07 Aug, 2001 on 08:53
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