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EDUCAZIONE, SCUOLA E RICERCA DEVONO PREPARARE ALLE SFIDE DEL FUTURO
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1. EDUCAZIONE, SCUOLA E RICERCA DEVONO PREPARARE ALLE SFIDE DEL FUTURO
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da La Stampa
18 maggio 2003

EDUCAZIONE, SCUOLA E RICERCA DEVONO PREPARARE ALLE SFIDE DEL FUTURO
Risposte per i giovani europei

SVILUPPO sostenibile, occupazione, ambiente, salute, demografia e immigrazione, giustizia sociale, disagio giovanile, lotta alla droga e alla criminalità: è lungo l'indice delle voci della fase di profondo cambiamento che sta investendo la società europea in questi anni. Altrettanto lungo - possiamo immaginarlo - è l'indice dei disagi e delle recriminazioni che si avvertono nelle nuove generazioni di ragazzi e ragazze europei, così come lungo l'elenco delle loro speranze e dei loro sogni. In sintesi, potremmo dire che i giovani di oggi chiedono alla classe dirigente della «nuova Europa» maggiori capacità di assecondare il cambiamento gestendone i fattori di criticità con spirito più innovatore e ottimizzando le opportunità che lo scenario della «nuova Europa» offre. A questi giovani che chiedono meno burocrazia e più capacità decisionali, meno rigidità amministrative e più visione strategica dobbiamo una risposta convincente che parta da un progetto di cooperazione culturale, tecnica e scientifica per fare del nostro grande patrimonio di civiltà, di benessere e di democrazia una risorsa per lo sviluppo e per la coesione sociale. La forza dell'Europa e la capacità che essa avrà di influenzare positivamente i processi di modernizzazione, di integrazione e di cooperazione sono legati infatti anche alla qualità dell'istruzione e della ricerca alla quale i giovani europei potranno accedere; alle opportunità che essi avranno di scegliere liberamente percorsi educativi e formativi flessibilizzati per assecondare le loro vocazioni e le loro inclinazioni; alla possibilità che sapremo offrire ai giovani europei di ogni età e ceto sociale di disporre di buoni sistemi di istruzione continua; e, infine, all'effettiva mobilità di saperi e di culture che potremo garantire loro mediante, ad esempio, la trasferibilità dei titoli di studio. Ai giovani europei di domani dobbiamo offrire una scuola votata alla duplice missione etico-educativa e professionalizzante - obiettivi di pari dignità e rilevanza - se vogliamo insegnare e diffondere il senso del vivere civile e della convivenza sociale, formando coscienze che custodiscano il valore della vita, della legalità, della giustizia, della democrazia e della pace. Rendere la scuola e l'università più attraenti diviene oggi una scelta obbligata se si vuole ottenere quella crescita culturale che è presupposto irrinunciabile di una solida costruzione della società europea di domani. E diventa una scelta altrettanto importante se, parimenti, puntiamo a dare alle nuove generazioni maggiori opportunità di occupabilità e di reddito. Alla costruzione di una «nuova Europa» che sia capace di offrire ai cittadini dell'Unione, e soprattutto ai giovani, qualità di vita migliori deve partecipare da protagonista anche il mondo della ricerca. Il progetto al quale stiamo lavorando prevede la creazione di uno «spazio europeo della ricerca» che faccia del grande potenziale innovativo di cui l'Europa dispone un campo aperto ove sia possibile trasformare le idee in reale valore aggiunto. I giovani europei devono poter crescere respirando una nuova cultura scientifica, una visione della ricerca legata alla qualità della vita, al sostegno di un benessere diffuso, alla sicurezza. Ed è per questo che stiamo, noi tutti membri dell'Unione, orientando le politiche della ricerca verso quegli ambiti (ambiente, salute, biotecnologie, trasporti, alimentazione, comunicazioni) che possono maggiormente garantire ricadute positive sulla vita dei cittadini europei. Pur nelle molte differenze che segnano il panorama europeo, avverto una crescente consapevolezza di voler offrire un contributo per l'ammodernamento dei sistemi di istruzione e per il miglioramento dei sistemi nazionali di ricerca al fine di realizzare gli obiettivi di sviluppo sociale ed economico. Questi sono infatti gli strumenti per garantire anche la costruzione di un'Europa politica basata sui valori condivisi della cultura classica, cristiana, umanistica e scientifica che sono alla base di un'identità europea, pur nella salvaguardia delle tradizioni della storia dei singoli paesi. Questi stessi valori della cultura europea ci pongono in un sistema aperto a confronto positivo con il resto del mondo.

Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Letizia Moratti


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Date: 18 May, 2003 on 10:58
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