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Rita Levi Montalcini è senatrice a vita
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1. Rita Levi Montalcini è senatrice a vita
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da Il Corriere della Sera
Giovedì, 2 Agosto 2001

La decisione del Quirinale, che ha interpretato in modo restrittivo il numero dei politici «onorari»: non saranno più di cinque

Rita Levi Montalcini è senatrice a vita

Ciampi ha scelto il premio Nobel. E’ la seconda donna nella storia della Repubblica


ROMA - Ha scritto il decreto di proprio pugno. Poi ha alzato il telefono, e ha comunicato personalmente a Rita Levi Montalcini che da oggi è cooptata nell’albo d’oro della Repubblica, con uno scranno tra i senatori a vita. Un tributo a chi ha «illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico» (meriti già riconosciuti con un Nobel), cui Ciampi ha voluto aggiungere nella motivazione un altro ambito, il «sociale», intendo così onorare pure le tante battaglie civili nelle quali la celebre neurobiologa si è spesa. Ma nella scelta del capo dello Stato c’è anche un omaggio al ruolo femminile, troppo spesso marginalizzato, nella crescita del Paese: e infatti, dopo Camilla Ravera, è solo la seconda volta che una donna viene «eletta» a Palazzo Madama direttamente dal Quirinale. La decisione di integrare l’organico dei senatori a vita (anticipata dal Corriere lunedì) si è resa necessaria dopo i lutti delle ultime settimane, con la scomparsa di Paolo Emilio Taviani e Carlo Bo, ai quali va aggiunto Leo Valiani, morto due anni fa. Ora, l’articolo 59 della Costituzione fissa in un massimo di cinque il «tetto» di chi può vestire il «laticlavio d’onore». In passato, però, alcuni presidenti (da Einaudi a Pertini a Cossiga) hanno interpretato in senso estensivo quella norma, giudicando che essa si riferisse alla potestà di nomina di «ciascun presidente» e derogando così al principio di un numero chiuso totale. Se Ciampi si fosse attenuto a quella lettura della legge, avrebbe potuto decidere subito addirittura cinque nuove investiture. O almeno tre, se avesse fatto riferimento ai senatori a vita che aveva trovato al momento della sua elezione. Invece, visto che «in servizio» ne restano comunque quattro (Agnelli, Andreotti, Bobbio, De Martino), ha optato per un unico riconoscimento, senza neppur chiedere un parere ai consiglieri giuridici: per lui, insomma, vale la regola del numero chiuso nel senso più restrittivo. Un’istruttoria, comunque, l’aveva commissionata, al suo staff, e riguardava i nomi dei candidati. La selezione si era alla fine conclusa con una lista ristretta: Claudio Abbado, Gaetano Afeltra, Giancarlo Lunati, Mario Luzi, Giancarlo Menotti, Goffredo Petrassi, Fernanda Pivano, Giovanni Pugliese Carratelli,Umberto Veronesi.

M. Br.


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Date: 02 Aug, 2001 on 08:29
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