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Cibi scaduti a bimbi e malati arrestati dirigenti di cooperativa
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1. Cibi scaduti a bimbi e malati arrestati dirigenti di cooperativa
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da Repubblica.it

Otto responsabili della coop "La Cascina" ai domiciliari ad altri due interdetta l'attività di impresa

Cibi scaduti a bimbi e malati arrestati dirigenti di cooperativa
Per i pm si aggiudicavano irregolarmente gli appalti e fornivano alimenti immangiabili a scuole ed ospedali

BARI - Fornivano alle mense di scuole, ospedali, asili che si fornivano dalla loro cooperativa cibi avariati, spesso scaduti e inoltre commettevano irregolarità per aggiudicarsi gli appalti. Con queste accuse la procura di Bari ha messo agli arresti domiciliari otto persone e due sono state interdette all'attività di impresa fra Bari, Roma e Jesi. I dieci sono tutti responsabili della cooperativa "La Cascina", legata a Comunione e Liberazione, azienda leader nel settore delle mense universitarie e scolastiche. Un colosso da 40 milioni di pasti in 800 tra mense, ristoranti, pizzerie e bar in Italia e nel mondo fra cui la buvette del Senato e tre mense delle università di Roma.

L'inchiesta condotta dai pm Roberto Rosis e Lorenzo Nicastro è composta da due filoni: uno riguarda l'irregolarità nell'aggiudicazione degli appalti, l'altro riguarda la scadente qualità dei cibi serviti.

Dal punto di vista degli appalti, secondo gli inquirenti, i responsabili della coop dichiaravano il falso in autocertificazioni sul pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali dei lavoratori, sul pagamento delle imposte e delle tasse, condizioni queste espressamente previste ai fini dell'ammissione alle gare.

Gli investigatori hanno accertato - a quanto si è saputo - che ai destinatari dei pasti (bambini delle scuole materne ed elementari, degenti di ospedali, studenti universitari e militari di leva) sarebbero stati somministrati anche alimenti (solidi, liquidi, cotti, crudi, confezionati e sfusi) scaduti e avariati, in alcuni casi immangiabili perché puzzolenti. Larve di mosche furono trovate in confezioni di tonno fornite ad un ospedale, uno scarafaggio fu trovato da un ammalato in un piatto di spinaci, una fornitura di succhi di frutta praticamente ammuffita fu inviata a un ospedale, solo per citare alcuni episodi che sono finiti sul tavolo degli investigatori.

Spesso - sostiene l'accusa - i cibi sono stati "stoccati e poi manipolati in locali e con attrezzature prive dei minimali requisiti di igiene" e sono stati serviti "alimenti diversi per quantità, qualità, per caratteristiche microbiologiche ed organolettiche da quelli indicati nel capitolato di appalto". Con l'aggravante di aver commesso il fatto "approfittando di circostanze di persona (malati anche in età infantile ricoverati negli ospedali) tali da ostacolare la privata difesa".

Ad alcuni indagati viene per questo contestato il reato di somministrazione di sostanze alimentari in modo pericoloso per la salute pubblica. Ad altri vengono contestati, a vario titolo, numerosissimi episodi di truffa aggravata ai danni di enti pubblici, falsità ideologica e materiale, frode nelle pubbliche forniture, commercio di sostanze alimentari nocive e turbata libertà degli incanti.

Le otto ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari sono a carico di cinque dirigenti a Bari della "Cascina" e di tre fornitori della cooperativa. Due dirigenti della cooperativa a livello centrale sono stati invece interdetti per due mesi dall' esercizio dell' attività d' impresa. Sono finiti agli arresti: Salvatore Menolascina, di 35 anni, di Bari, per gli investigatori amministratore di fatto per la sede di Bari de "La Cascina", considerato dall'accusa "il titolare e il gestore assoluto" della coop; Emilio Fusco Roussier, di 32, di Taranto; Camillo Aceto, di 39, originario di Guglionesi (Campobasso); Gabriele Scotti, di 34, originario di Potenza, responsabile produzione e settore qualità degli impianti di Bari della cooperativa; e Ivan Perrone, di 30, di Taranto, ispettore dell' ufficio qualità di Bari. I tre fornitori arrestati sono: Luigi e Elio Partipilo, padre e figlio, baresi di 65 e 36 anni, e Rosario Mastrangelo, di 60, di Santeramo in Colle (Bari).

A Giorgio Federici, di 44, originario di Jesi e residente a Roma e a Luigi Grimaldi, romano di 41 anni, all'epoca dei fatti vice presidente de "La Cascina", vengono notificate misure cautelari interdittive di esercizio degli uffici direttivi dell'attività d'impresa per la durata di due mesi. I due sono accusati di aver sottoscritto autocertificazioni false senza le quali la coop non avrebbe potuto - secondo l'accusa - partecipare alle numerose gare d'appalto che ha vinto. Il gip ha disposto il sequestro preventivo di tre imprese del barese che - secondo l'accusa - fornivano prodotti alimentari anche scaduti e avariati a 'La Cascina': la 'Polleria Partipilo' di Bari, di proprietà dei baresi Luigi ed Elio Partipilo (che sono stati arrestati), la ditta 'Ocma srl' di Cassano delle Murge (Bari), di proprietà di Rosario Mastrangelo (arrestato anche lui) e la 'Aurocarni srl' di Bari-Loseto di proprietà di un altro indagato. Numerose altre persone sono state iscritte nel registro degli indagati.

(9 aprile 2003)


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Date: 09 Apr, 2003 on 12:35
Cibi scaduti a bimbi e malati arrestati dirigenti di cooperativa
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