In testa svedesi, olandesi e inglesi

Indagine sulla lettura Gli italiani sono decimi
Studio del Boston college sugli scolari di quarta elementare in 35 Paesi

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

NEW YORK - La scuola elementare italiana non ha nulla da invidiare a quella del resto d’Europa. Lo rivela uno studio internazionale sulla lettura (Pirls), realizzato dall’International study center del Boston college su un campione di 150 mila scolari di quarta elementare in 35 nazioni. L’Italia si colloca al 10° posto della classifica dopo Svezia, Olanda, Inghilterra, Bulgaria, Lettonia, Canada, Lituania, Ungheria e Stati Uniti e prima di Germania (11°), Scozia (14°), Francia (18°), Israele (23°)e Norvegia (25°). In coda Belize (35°), Marocco, Kuwait, Iran, Argentina e Colombia. Lo studio ridà ottimismo a quanti avevano accolto con sgomento la ricerca svolta dall’Ocse che rivela come i 15enni italiani siano tra gli ultimi in matematica, scienze e comprensione dei testi. «La nostra scuola elementare ha sempre goduto di una tradizione di eccellenza - spiega Gabriella Pavan de Gregorio, che ha coordinato la ricerca in Italia - ora è importante che questo primato passi anche ai livelli più alti di scolarità». Dallo studio emerge un carattere «democratico». «Il divario tra primi e ultimi della classe è molto inferiore in Italia rispetto a Inghilterra, Stati Uniti, Nuova Zelanda - spiega Pavan - ma il fattore socio-economico resta fondamentale: i bambini ricchi leggono meglio di quelli poveri». Cruciale il ruolo della famiglia. «I bimbi più bravi hanno genitori che leggono più di sei ore alla settimana, possiedono tanti libri e introducono i figli alla lettura in età prescolare - spiega Michael Martin, direttore dello studio -. E in tutti i Paesi le femmine hanno risultati superiori ai maschi».

Alessandra Farkas