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Le notizie si leggono su Internet e con il telefonino
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da ZdNet

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Le notizie si leggono su Internet e con il telefonino

Presentato l'annuale Osservatorio sull'editoria digitale dell'AIE con i dati delle ricerche di ISPO, dell'Istituto IARD Franco Brambilla e del Ministero dell'Istruzione, Università e della Ricerca

Tech Update Italia
29 marzo 2003

L'Associazione Italiana Editori (AIE) ha presentato la nuova versione dell'annuale Osservatorio sull'editoria digitale.

In particolare sono stati presentati i dati emersi dalle prime due indagini che rientrano nel progetto, quelle condotte dall'Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione (ISPO) e dall'Istituto IARD Franco Brambilla. La prima ricerca ha valutato il consumo di contenuti editoriale digitali da parte delle famiglie italiane, mentre la seconda si è concentrata sull'utilizzo delle tecnologie nel lavoro quotidiano di studenti e insegnanti.

I dati ISPO sono stati presentati da Renato Mannheimer, presidente dell'istituto, e hanno messo in luce come i due strumenti che principalmente hanno modificato il modo in cui si comunica e si ricevono e consultano le informazioni sono il telefono cellulare e Internet.

In particolare tre quinti degli utenti di Internet che, secondo ISPO sono in Italia oltre 17milioni, pari al 35% della popolazione totale, ha dichiarato di aver utilizzato il Web per accedere a materiale educativo e informativo a supporto dello studio o del lavoro, e anche aver effettuato consultazione dei siti dei quotidiani. Si tratta di attività per lo più causali, solo il 33% degli intervistati ha infatti affermato di compiere queste operazioni con regolarità.

Tra gli altri servizi online più apprezzati spiccano la possibilità di scaricare contenuti multimediali audio e video, ricevere servizi di consulenza specializzata, accedere a strumenti di e-learning e acquistare, principalmente libri.

Molto inferiore la penetrazione del telefono cellulare quale strumento per accedere ai contenuti editoriali. Sono solo circa il 10% gli utenti che dichiarano di usare il telefonino anche per consultare servizi di informazione. Questi utenti sono coloro che maggiormente desiderano disporre di informazioni sempre aggiornate e fornite loro con immediatezza, informazioni soprattutto di carattere sportivo e dell'ultima ora, seguono il meteo, la programmazione cinematografica, le informazioni di Borsa.

Tra i dati che ha invece messo in luce la ricerca dell'Istituto IARD Franco Brambilla, sono certamente significativi quelli che illustrano come siano differenti le attività che gli studenti conducono con i mezzi informatici a scuola e a casa.

A scuola prevale di gran lunga la scrittura, ovvero l'utilizzo di programmi di word processing, mentre a casa il computer viene utilizzato anche per l'ascolto della musica, il gioco, la consultazione di contenuti su CD-ROM e, naturalmente, la navigazione su Internet.

Non è però solo la tipologia di utilizzo a delineare la differenza tra scuola e casa. Gli studenti infatti dichiarano di utilizzare di gran lunga più spesso gli strumenti informatici a casa piuttosto che a scuola e solo un quinto di loro afferma di aver imparato a usare il computer dagli insegnanti.

Questi dati mettono ancora una volta in luce come vi sia ancora una scarsa diffusione di strumenti informatici nelle scuole italiane, ma anche come gli insegnanti stessi, pur disponendo di tali infrastrutture, si dimostrino restii a farne un utilizzo costante nel contesto delle loro lezioni.

In risposta all'analisi dell'Istituto IARD Franco Brambilla, ci sono i dati forniti da Alessandro Musumeci, direttore generale innovazione tecnologica presso il Ministero dell'Istruzione, Università e della Ricerca. Tra i più significativi vi è quello che dimostra come le famiglia italiane con almeno un figlio in età scolare dispongano in percentuale maggiore di personal computer, il 66,9% contro il 34,7% e di connessione a Internet, il 40,7% contro il 21,9%, rispetto a quelle senza figli a scuola. Cosa che dimostra come la scuola sia un volano per la diffusione dell'informatica nelle famiglie.

Musumeci ha anche illustrato il programma per la formazione dei docenti nell'utilizzo degli strumenti informatici. Programma che ha l'obiettivo di fare conseguire la Patente Europea del Computer (ECDL) a 160mila docenti, di trasformare 13.500 docenti in esperti sull'uso didattico dell'ITC e quattromila in responsabili delle infrastrutture tecnologiche della scuola.


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Date: 31 Mar, 2003 on 08:43
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