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Software libero: Stallman al Senato
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SOFTWARE
Software libero: Stallman al Senato

Dopo Bill Gates, anche Richard Stallman, fondatore e guida della Free Software Foudnation, è invitato dal governo italiano. Tech Update ha partecipato alla conferenza organizzata dal senatore Cortiana del Verdi

di Paolo Anastasio
Tech Update Italia
25 marzo 2003

Un'alternativa al monopolio tecnologico di Microsoft è possibile. Lo sostiene con forza il senatore Fiorello Cortiana (Verdi), presidente dell'Intergruppo Bicamerale per l'Innovazione Tecnologica. In opposizione al presidente del Senato Marcello Pera, che a gennaio aveva ricevuto Bill Gates "con gli onori di un capo di Stato", Cortiana ha aperto le porte di Palazzo Madama a Richard Stallman, leader della Free Software Foundation (www.fsf.org).

"Il nostro obiettivo - afferma Cortiana, primo firmatario del disegno di legge 1188 in materia di pluralismo informatico -, è aprire un dibattito parlamentare per dimostrare che la filosofia del software libero è una strada percorribile nel cammino della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione".

L'obiettivo è limitare il potere contrattuale dei produttori di software protetti da copyright nei confronti del governo. Creando così un'alternativa all'offerta del colosso di Seattle, promotore della concezione proprietaria del software.

E' questo, in sintesi, lo scenario in cui si inserisce la visita al Senato di Richard Stallman. Il programmatore statunitense, che all'inizio degli anni ྌ ha abbandonato il Mit (Massachusetts Insitute of Technology), per diffondere il verbo della condivisione (copyleft) dei codici dei software, contro la logica del copyright.

"Microsoft non ci pensa nemmeno a rivelare il codice sorgente del sistema operativo Windows - attacca Stallman, che ne predica invece la condivisione -. In questo modo tiene in pugno gli utenti".

"I dati che transitano sulla stragrande maggioranza dei pc mondiali sono monitorati - sostiene Stallman -. Addio sicurezza e privacy. Gates ci spia vincolandoci al suo modello proprietario".

Un grave problema soprattutto per le agenzie governative che gestiscono dati sensibili per lo più di carattere riservato. Per non parlare della riservatezza dei cittadini, minacciata dalla presenza capillare di Windows nella stragrande maggioranza di computer desktop e portatili.

L'alternativa, oltre al più famoso movimento 'open source' di Linux, esploso nel ྞ, sono gli sviluppatori che aderiscono alla Free Software Foundation. Che mettono in rete codici di architetture e piattaforme tecnologiche del tutto liberamente.

Il sistema operativo sviluppato dalla Free Software Foundation si chiama Gnu/Linux (www.gnu.org), con un richiamo a Linus Torvalds, leader del movimento open source, che nel ྚ ha scritto il kernel di Gnu.

"Mi piacerebbe che Linus Torvalds e il sottoscritto fossimo considerati alla pari - sottolinea Stallman -. Lui ha contribuito alla creazione di Gnu scrivendo il kernel, ma il grosso del lavoro l'ho portato avanti io nel corso degli ultimi dieci anni, scrivendo tutto il resto del codice".

"Rivelare il codice sorgente di programmi e architetture crea una rete di conoscenze trasparenti. Una politica, quella della libertà, estranea alla logica del software proprietario - continua il promotore di Gnu/Linux -.L' Unione Europea dovrebbe imporre a Microsoft di rivelare ai governi europei i codici sorgente segreti con cui li tiene in scacco anche per futuri aggiornamenti".

Ecco i punti salienti del pensiero del numero uno della Free Software Foundation. "Gnu's not Unix", questo lo slogan di Stallman. Un programma è software libero se dà all'utente la libertà di usarlo per qualsiasi scopo, di modificarlo, di distribuirne copie gratis o dietro compenso.

Negli Stati Uniti, per esempio, circolano già sul Web copie di e-book scolastici che si auto distruggono dopo la lettura. Impedendo così agli studenti, in nome del copyright, di inviarne o salvarne liberamente copia.

"Un software è libero se gli Enti della Pubblica Amministrazione possono apportare le modifiche che vogliono, favorendo funzioni sempre più vicine ai bisogni dei cittadini", aggiunge Cortiana.

In Italia, fa sapere il senatore Verde, il Comune di Firenze ha approvato una mozione per introdurre il software libero nella Pubblica Amminisrtrazione ( http://www.comune.firenze.it/consi/softwarelibero.htm ). Il Comune di Milano ne ha allo studio una analoga.


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Date: 25 Mar, 2003 on 07:23
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