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La scuola scende in piazza no alla Moratti, sì alla pace
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1. La scuola scende in piazza no alla Moratti, sì alla pace
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da Repubblica.it

Sciopero contro i tagli degli organici e il rinnovo del contratto
Adesioni del 38% per il ministero, punte dellྌ% per i sindacati

La scuola scende in piazza no alla Moratti, sì alla pace
In tutta Italia cortei di professori e studenti insieme contro la riforma e contro la guerra

ROMA - Cortei in tutta Italia contro la riforma Moratti tra le bandiere arcobaleno per la pace. La giornata di sciopero della scuola indetta dalle principali sigle sindacali ha unito i docenti che sono scesi in piazza contro i tagli degli organici, la riforma Moratti e per il rinnovo del contratto. Accanto agli insegnanti, molti studenti che hanno allargato la protesta anche contro la guerra "illegittima" all'Iraq.

Secondo i dati parziali del ministero dell'Istruzione, allo sciopero ha aderito circa il 38 per cento del personale. La partecipazione all'azione di protesta indetta dai sindacati Cgil-scuola, Cisl-scuola, Uil-scuola, Snals-Confsal, Gilda, Unicobas-scuola, Cobas-scuola, Cub-scuola e Cisal scuola è stata pari al 37,8 per cento.

I sindacati della scuola parlano di adesione massiccia. Secondo Cgil, Cisl e Uil Scuola e Snals nelle manifestazioni svolte in tutta Italia l'adesione è stata ampia, con punte di oltre lྌ per cento. Le scuole sono rimaste chiuse per il 60 per cento.

Adesioni ben oltre il 60 per cento con punte del 100 per cento è invece il bilancio dello sciopero della scuola fatto dalla Gilda. "Le ragioni della partecipazione" commenta il sindacato "ci sono tutte: dal contratto scaduto da 15 mesi, alla politica dei tagli, al blocco delle immissioni in ruolo, alla riforma, per molti versi sbagliata, a cui si è aggiunto un unanime rifiuto della guerra in atto. Condizioni che stanno determinando una situazione complessiva di grave disagio tra i docenti e che stanno creando le premesse per una crescita della conflittualità proprio nella scuola dove piuttosto andrebbe evitata".

L'astensione dal lavoro era già stata decisa prima dello scoppio della guerra, ma fin dal primo giorno del conflitto i leader sindacali avevano detto chiaramente che lo sciopero sarebbe stato anche contro l'azione angloamericana. E infatti, accanto agli striscioni contro il ministro Moratti e per chiedere il rinnovo del contratto (scaduto da 15 mesi), sono sfilati quelli a favore della pace e le bandiere arcobaleno.

A Bologna il corteo è partito da piazza XX settembre e ha raggiunto piazza Maggiore, dove si sono tenuti gli interventi dei leader sindacali, aperto da un grande striscione con scritto "la scuola contro la guerra". Concetto ribadito anche a Roma da manifestanti davanti alla sede del ministero dell'Istruzione in viale Trastevere. Il corteo dei professori si è unito con quello degli studenti, partito da piazza della Repubblica, a piazza Venezia, con l'intenzione di raggiungere il Parlamento.

Cortei anche a Torino, dove professori e studenti hanno sfilato su due percorsi separati per poi congiungersi in piazza Solferino e raggiungere piazza Castello, a Milano, dove è stato innalzato un enorme lenzuolo nero con scritto "no alle bombe" e a Brescia. A Fano, invece, gli studenti hanno bloccato la statale Adriatica, creando diversi problemi alla viabilità.

Per il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, lo sciopero del mondo della scuola ha avuto "una straordinaria riuscita" ed "è importante che sia stato promosso unitariamente". Epifani ha sottolineato come sia "importante che lo sciopero sia stato promosso unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali come segno della necessità di riprendere un confronto su un tema così importante come la formazione e l'istruzione". Il segretario generale ha quindi dato appuntamento alla mobilitazione organizzata dalla Cgil per il 12 aprile a Roma, promossa insieme a diverse associazioni, gruppi e movimenti".

Anche il segretario della Cisl, Savino Pezzotta, ha criticato la riforma Moratti. "La questione vera che noi poniamo" ha detto intervenendo a un convegno a Treviso "è che non si può fare una riforma di questa natura decidendo a colpi di maggioranza". E a Napoli, il segretario nazionale della Cisl scuola Daniela Culturani, ha puntato il dito contro i tagli al sud, "una contraddizione rispetto a quella attenzione per il meridione che il governo dice di essere tra le sue priorità".

(24 marzo 2003)


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Date: 24 Mar, 2003 on 19:32
La scuola scende in piazza no alla Moratti, sì alla pace
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