In 540 al Filaforum di Assago le precarie degli asili il caso

Alla fine, il «concorsone» è arrivato ma la protesta delle 540 educatrici precarie, impiegate negli asili e nelle scuole materne di gestione comunale, non si è fermata. Perse nello spazio del Filaforum di Assago tra il migliaio di candidate a future operatrici delle cooperative alle quali il Comune ha intenzione di appaltare i servizi all'infanzia (200 in tutto) c'erano anche loro, con indosso le magliette bianche della contestazione, sulle quali campeggiavano scritte come "educare non è un quiz", "la vita non è un quiz. Noi siamo professionali". All'uscita, lo striscione "500 precari contro il licenziamento a colpi di quiz", che riassumeva i termini della vicenda: le educatrici difendono il proprio posto di lavoro precario con il quale, però, hanno gestito in molti casi anche per diversi anni di seguito, le strutture pubbliche destinate all'infanzia. «Oltre ai titoli adeguati, abbiamo anche una professionalità riconosciuta sul campo. Perciò per noi questo concorso, aperto a tutti i diplomati senza una preparazione specifica, è una vera umiliazione», afferma Mariangela Saggese, dei Sindacati di base. La lotta, promette la sindacalista, andrà avanti in due modi: le vie legali, per le irregolarità che le educatrici in maglietta bianca sostengono di aver riscontrato nello svolgimento del concorso di ieri; seconda strada, l'informazione costante alle famiglie che «devono sapere che il Comune sta svendendo il servizio pubblico».