Dopo il successo del 2002 , forte presenza anche quest’anno
«Les italiens» al Salone di Parigi

L’APPUNTAMENTO

Les italiens tornano al Salon du livre di Parigi. E ci tornano alla grande, con un padiglione in Plexiglass di 288 metri quadrati distribuiti in una libreria con circa 1800 titoli di autori italiani, oltre ai numerosi testi tradotti in francese, e una sala conferenze che ospiterà incontri per tutte le sei giornate del salone, dal 21 al 26 marzo. Non siamo più come l’anno scorso il Paese ospite (tocca alle Fiandre e ai Paesi Bassi) eppure il successo del 2002 ha indotto l’Associazione italiana editori, in collaborazione con l’Istituto nazionale per il commercio estero, a farsi carico di un impegno che non si limita all’esposizione dei testi come avviene negli altri stand stranieri presenti all’Expo di Parigi. «La Francia è il primo mercato per la vendita di libri italiani all’estero», ha spiegato ieri alla conferenza di presentazione Gianni Vallardi, vicepresidente dell’Aie, che ha poi fatto il bilancio dello scorso anno: 20.000 volumi venduti in sei giorni (il doppio di quelli smerciati dalla Germania quando nel 2001 era Paese ospite) e un’impennata negli scambi dei diritti d’autore. Da qui - come «testimonianza tangibile della volontà di proseguire la strada del confronto» - l’impegno italiano al 23° Salon, che verrà riconosciuto dal ministero della Cultura francese con la consegna di un’onorificenza a Federico Motta, presidente dell’Aie.
«Ah, les Italiens... Luoghi comuni per un Paese poco comune» sarà l’autoironico filo conduttore degli incontri con il pubblico, che prevedono la partecipazione di 15 scrittori: Barbero, Craveri, Culicchia, De Silva, Elkann, Maggiani, Marani, Montesano, Petri, Raboni, Rea, Starnone, Stella, Todde e Veneziani. In omaggio al tema Cinéma , introdotto quest’anno dal Salon, al padiglione italiano verrà allestita la mostra Divas : 16 pannelli con foto di scena delle nostre grandi attrici richiameranno l’attenzione dei visitatori, che potranno immaginare di ricevere il benvenuto dalla Loren o dalla Lollobrigida, da Francesca Bertini o da Ornella Muti, a seconda dei gusti.

Cinzia Fiori