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Più alunni e meno insegnanti, progetti a rischio
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1. Più alunni e meno insegnanti, progetti a rischio
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da Il Corriere della Sera
10 marzo 2003

Prime stime per il prossimo anno scolastico. Alle superiori aumentano gli iscritti al classico e allo scientifico, tiene ragioneria, in calo gli istituti professionali

Più alunni e meno insegnanti, progetti a rischio
Quattromila nuovi studenti e solo 200 docenti nelle elementari e materne. I sindacati: tagli al tempo pieno e alle lingue straniere

Più alunni alle materne e alle elementari, meno insegnanti. Milano chiede più classi a tempo pieno e meno a «moduli». Aumentano gli alunni stranieri, cresce la popolazione scolastica in generale e cambiano le scelte della scuola superiore. I dati sono ancora provvisori, aggiornati dal sistema meccanografico del Centro servizi amministrativi (l'ex Provveditorato). In sintesi: i ragazzi (e le famiglie) milanesi hanno puntato su classico e scientifico. I tecnici perdono terreno, i periti aziendali non seducono più.
Tagli e iscrizioni. I dati ufficiali riguardano soltanto le elementari e le materne: quasi quattro mila scolari in più, 7.413 classi chieste dai dirigenti, e di queste 6.232 a tempo pieno, ben 271 in più. Alle materne, una trentina di classi in più. «E quanti insegnanti concede il ministero? Duecento in più, bene si dirà, è quanto ci vuole per Milano. Peccato che i 200 posti concessi sono per la Lombardia - precisa Rita Frigerio, segretario Cisl scuola Milano - Dunque, ancora tagli ai progetti, al tempo pieno, una formula didattica sempre più richiesta e apprezzata. Meno insegnanti di inglese: metteranno i bambini davanti a un televisore, controllati dalla bidella». Il sindacato pensa allo sciopero del 24 marzo, al contratto impantanato, alle assunzioni da fare. Per quanto riguarda le medie inferiori e le superiori, i dati sulle iscrizioni sono in elaborazione: aumentano di poco gli studenti delle medie (89.060, 700 unità in più di quest'anno), sostanzialmente stabile il numero dei compagni più grandi, 124.000 gli studenti superiori.
Segnali di tendenza: aumentano gli iscritti al classico e allo scientifico, diminuiscono ai tecnici. Gli altri istituti mantengono le posizioni, con qualche segno negativo. «Una proposta forte quella dello scientifico, che declina strategie innovative e, soprattutto, convince davanti all'incertezza del canale tecnologico», spiega Maria Sebastiana Spoliti, preside dell'Einstein, che vede incrementare sensibilmente i propri iscritti. Bene il Leonardo da Vinci e gli altri licei della città, seppur con qualche eccezione. Sul versante classico, il Berchet riconferma le 14 classi ginnasiali ("Non abbiamo altri spazi"), così come vede ancora segno positivo il Beccaria. «Il classico seduce, ma qualche volta abbandona - puntualizza Guido Panseri, docente di storia e filosofia - promette senza specificare bene, così le famiglie tendono a sottovalutare i curricoli delle altre scuole. Manca un equilibrato orientamento che valorizzi le differenze tra i corsi di studio. Il liceo classico si mette in concorrenza e i genitori scelgono le sicurezze, qualche volta solo apparenti».
Gli istituti tecnici registrano un calo generalizzato, insieme ai professionali. «Paghiamo l'incertezza della riforma sul canale della formazione che passa alla Regione», è il coro unanime di prof e presidi. Qualche nome tiene, ma l'inversione di tendenza sembra proprio esserci. «Non mi spiego la diminuzione degli iscritti nei corsi di perito aziendale, soprattutto in quel progetto Erika, stimolante percorso didattico con tre lingue straniere, storia dell'arte, italiano come al liceo - si chiede Bruna Sinnone, preside dell'Itc Besta - forse è più allettante e leggera la proposta di altri linguistici. I ragionieri tengono bene, con segno positivo». E nasce al Besta la prima novità del 2003-2004: un corso sperimentale di scienze sociali che privilegia la multimedialità e la comunicazione. Sulle nuove professionalità nel settore turistico ha puntato la preside Maria D'Angelo Rositi, a capo del Bertarelli. «Non abbiamo aule per mettere altri iscritti e rafforzare l'indirizzo turistico risulta efficace a medio termine, con le prospettive annunciate dalla riforma».


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Date: 10 Mar, 2003 on 08:45
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