IL PROVVEDIMENTO DECISO DAL GOVERNO INGLESE
Multe salate ai genitori di chi marina la scuola

Colpito il «comportamento antisociale» di quelle famiglie che fanno perdere lezioni ai ragazzi per portarli a settimane bianche. I primi imputati si fecero accompagnare dai figli nello shopping natalizio

LONDRA - Tolleranza zero per i genitori che porteranno i figli in vacanza durante l'anno scolastico, magari per approfittare dei prezzi da bassa stagione: a sentire il governo di Blair, chi permette agli alunni di perdere le lezioni per "motivi di famiglia" quali la settimana bianca è colpevole di comportamento antisociale e in quanto tale verrà punito con una dolorosa multa. Da qualunque parte si girino, gli inglesi sono ormai bombardati da contravvenzioni salatissime. Non si conosce ancora quanti soldi dovranno sborsare i genitori che si porteranno dietro i ragazzi senza l'autorizzazione del preside. Ma di sicuro è un provvedimento che mira a colpire nel portafoglio chi può pagare, e cioé le famiglie della classe media, le quali protestano furibonde che a questo punto il governo dovrebbe dare un giro di vite anche all'industria del turismo, che rincara i prezzi proprio in concomitanza con le vacanze scolastiche. La punizione a tariffa fissa assomiglierebbe a una multa per divieto di sosta, o a quelle che ti appioppano se non paghi il pedaggio per entrare con l'automobile nel centro di Londra. Il sottosegretario all'Istruzione, Ivan Lewis, ha annunciato l'introduzione delle multe nell'ambito di un'imminente legge sui comportamenti antisociali, proprio mentre 13 genitori stanno per comparire davanti al primo "tribunale per chi marina la scuola". A quanto pare alcuni di loro avevano portato i bambini con sé a fare shopping natalizio. Lewis ha detto che il governo commetterebbe un'ingiustizia se prendesse di mira soltanto le famiglie più indigenti che permettono ai ragazzi di scorrazzare per le strade o nei cortili dei caseggiati popolari, anziché andare a scuola. E ha aggiunto: «E' semplicissimo: togliere i figli da scuola senza autorizzazione per andare in vacanza equivale a marinare la scuola. I genitori che fanno questo sono irresponsabili. Se usassimo due pesi e due misure manderemmo il messaggio sbagliato e indeboliremmo l'autorità degli insegnanti. Marinare la scuola non è accettabile, qualunque sia la ragione». Parole taglienti da parte di un governo che promette apertamente "tolleranza zero" per le assenze ingiustificate, e che vuole istituire un limite massimo di 10 giorni l'anno, da concordarsi con i presidi, entro il quale è ammissibile che i ragazzi perdano le lezioni. Gli insegnanti si lamentavano da tempo delle file di banchi vuoti durante la stagione sciistica o in giugno, nel periodo immediatamente precedente l'inizio delle vacanze estive: un fenomeno che, secondo le statistiche, fa perdere 4 milioni di giorni di scuola tutti gli anni. Un sondaggio che sarà reso pubblico questa settimana rivela che solo il 13% dei genitori «non prenderebbe mai in considerazione l'idea di andare in vacanza durante l'anno scolastico», e soltanto il 38% di coloro che tolgono i figli da scuola per portarseli dietro chiede la previa autorizzazione del preside. Le famiglie della classe media ribattono offese che portare all'estero la prole per una decina di giorni non è un comportamento paragonabile a quello dei genitori che permettono ai bambini di tramutarsi in scugnizzi di quartiere, regolarmente a zonzo durante le ore di lezione. In effetti il giro di vite voluto da Blair per incastrare chi fa abitualmente fuga da scuola aveva finora mirato a colpire i ragazzi "randagi", che finiscono nelle maglie della criminalità, e pare che sia riuscito a riportare in classe 20 mila alunni al mese. Ma adesso che questo fenomeno viene in pratica equiparato alle settimane bianche con mamma e papà, c'è da aspettarsi un'insurrezione di massa da parte di quelle famiglie che risparmiano centinaia di sterline approfittando delle offerte su voli e alberghi in bassa stagione. Ieri, a nome di tutti, un genitore ha protestato: «Il valore educativo di un viaggio all'estero è di gran lunga superiore ai vantaggi di una settimana a prepararsi per gli esami». I 13 genitori che compariranno questa settimana davanti al primo "tribunale per chi marina la scuola" a Thurrock, in Essex, rischiano una multa o il carcere. L'anno scorso una mamma, Patricia Amos, fu condannata a due mesi di carcere perché le sue due figlie adolescenti marinavano regolarmente la scuola. La donna fu rilasciata dopo due settimane.

Maria Chiara Bonazzi