La scuola apre a 30mila nuovi docenti

Maria Carla De Cesari

ROMA - Se ci sarà il via libera dei ministeri dell’Economia e della Funzione pubblica, nel 2001/2002 le assunzioni a tempo indeterminato nella scuola toccheranno quota 30mila. Il ministero dell’Istruzione ha, infatti, avviato le procedure per richiedere l’autorizzazione per il nuovo stock di immissioni in ruolo, che sarà "sancito" attraverso un Dpr. L’annuncio è stato fatto ieri dal sottosegretario all’Istruzione, Valentina Aprea. Questo contingente — in linea con la programmazione dello scorso anno, secondo cui nella scuola c’è bisogno di 103.700 immissioni in ruolo nel triennio — si aggiunge alle assunzioni "dovute" per il 2000/2001. Si tratta, in questo caso, di 40mila contratti, una parte dei quali deve ancora essere stipulata. Infatti, per quanto riguarda gli insegnanti, le chiamate dalle graduatorie dei concorsi hanno seguito l’andamento lento con cui sono state terminate le procedure di "esame" e con cui sono stati approvati gli elenchi. Ai ritardi nella definizione delle posizioni, per l’altro 50% delle nomine in ruolo in base alle graduatorie permanenti si è aggiunto il blocco per oltre un mese in seguito alle pronunce dei Tar (Roma e Napoli). Le sentenze, infatti, hanno inficiato la suddivisione per fasce costruite, non solo per titoli e abilitazione, ma privilegiando (secondo i giudici) l’anzianità di servizio piuttosto del merito. Per evitare che saltasse, con le decisioni della giustizia amministrativa, non solo un canale per le assunzioni a tempo indeterminato ma anche quello per le supplenze lunghe (affidate ai dirigenti provinciali fino al 31 dicembre di ogni anno) il Governo ha approvato il decreto legge 255/2001, all’esame dell’Aula della Camera. Con il provvedimento, oltre a ridefinire il calendario delle chiamate per gli uffici provinciali e per i capi di istituto, l’Esecutivo ha convenuto con la posizione del Tar di Napoli, che ha dichiarato illegittima la differenza, avallata dal "vecchio" legislatore, tra il punteggio per il servizio svolto nelle scuole paritarie e quello per l’insegnamento negli istituti statali. Il decreto legge, comunque, stabilendo l’equiparazione ne fa slittare gli effetti all’anno scolastico 2002/2003. Così, per quest’anno, accorpando le ultime due fasce delle graduatorie permanenti (la terza e la quarta) i candidati conserveranno il vecchio punteggio. Un modo, questo, per evitare che a meno di due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico gli uffici territoriali si ritrovino a dover ricalcolare tutte le posizioni. In base al decreto legge — lo ha confermato il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti — sono state sbloccate le nomine dalle graduatorie permanenti, circa 10mila. Dunque, i dirigenti provinciali dovranno esaurire le immmissioni in ruolo che costituiscono la dote dell’autorizzazione per il 2000/2001. Si ricorda che questi contratti a tempo indeterminato hanno valore giuridico (agli effetti dell’anzianità di carriera) dal 1° settembre 2000. Solo dopo l’emanazione del Dpr sul nuovo contingente i dirigenti provinciali inizieranno a chiamare il personale che sarà immesso in ruolo dal 1° settembre 2001. I tempi sono molto stretti, in quanto per garantire il regolare inizio delle lezioni, dal 1° settembre 2001 saranno i capi di istituto ad assegnare le supplenze fino al termine delle lezioni. A quel punto, gli uffici provinciali continueranno a scorrere le graduatorie per i contratti a tempo indeterminato, sia permanenti sia quelle derivanti dai concorsi, ma la presa di servizio per gli insegnanti slitterà al 1° settembre 2002, anche se gli effetti giuridici decorreranno dal 1° settembre 2001.