da Il Corriere della Sera
16 febbraio 2003Dagli Stati Uniti all’Oceania, la gente di 72 Paesi sfila per chiedere di bloccare l’attacco militare all’Iraq
Milioni nelle città del mondo: «Pace»
Un’immensa manifestazione ha invaso Roma. Canti, bandiere arcobaleno e slogan contro Bush e Berlusconi L’Ulivo: adesso l’esecutivo deve ascoltare. Fini: così non si ferma la guerra. Bossi: teniamo conto dei dubbi
Hanno cominciato le città dell’Oceania, poi sono venute quelle dell’Asia, quindi le città europee, infine gli Stati Uniti: milioni di persone sono scese in piazza nel mondo, in 72 Paesi, per manifestare contro l’ipotesi di guerra all’Iraq. «Pace» si leggeva anche su migliaia di bandiere e striscioni agitati a Roma, dove si è svolta la più imponente manifestazione d’Europa. Tre milioni di partecipanti secondo gli organizzatori, canti, cori e nessun incidente, giornalisti Rai imbavagliati per protesta contro la mancata diretta delle reti pubbliche. Slogan contro Bush e contro Berlusconi, mentre l’Ulivo invita l’esecutivo ad ascoltare il «no» al conflitto. Il fronte governativo replica per voce di Fini («così non si ferma la guerra»), mentre Follini contesta: «Non ho visto bandiere dell’Onu». Bossi: teniamo conto dei dubbi.
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