Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


Edscuola Board
Edscuola Board Discussion Forum.
Index / Educazione&Scuola© - Archivio Rassegne / Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa (Archivio 2)
author message
«Riforma entro giugno oppure la ricerca chiude»
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
edscuola
Administrator
in Educazione&Scuola

View this member's profile
posts: 13944
since: 23 May, 2001
1. «Riforma entro giugno oppure la ricerca chiude»
Reply to this topic with quote Modify your message
da La Stampa
13 febbraio 2003

CONTINUA LO SCONTRO SUL DECRETO DI RIORDINO DEGLI ENTI SCIENTIFICI
«Riforma entro giugno oppure la ricerca chiude»

ROMA - Il cervello di un vitello, chiuso in un barattolo, e posato per terra nel centro di piazza Montecitorio da un gruppo di ricercatrici del Cnr vestite a lutto, il viso coperto da una veletta nera: è cominciata così l´insolita protesta contro gli schemi di decreto presentati da Letizia Moratti per il drastico riordino degli enti di ricerca scientifica. Uno dopo l´altro, biologi, matematici, astronomi, esperti di informatica, agronomi hanno depositato simbolici strumenti di lavoro: camici, guanti, provette, micropipette, componenti di computer, riviste specializzate e perfino il testo di un trattato in greco antico. In tutto, varie migliaia di ricercatori si sono mobilitati a Roma e in diverse altre città italiane (a Torino erano in duecento nell´aula magna della facoltà di fisica), e oltre settemila hanno firmato l´appello contro i decreti Moratti: ormai una larga parte della comunità scientifica è in aperta rivolta contro il governo. Il ministro dice di voler accorpare e riorganizzare gli enti scientifici per razionalizzare il settore e sfruttare meglio le poche risorse a disposizione. Ma molti ricercatori non hanno mandato giù il fatto che una riforma così importante sia stata fatta «sopra la testa» della comunità scientifica. E temono l´invadenza del potere politico nel settore della ricerca. «Il governo nega la nostra esistenza», ha protestato il fisico Carlo Bernardini, presente alla manifestazione assieme al presidente del Cnr Lucio Bianco e al presidente dell´Accademia dei Lincei Giorgio Salvini. «C´è in giro un´incultura di fondo molto forte, una involuzione autoritaria per l´assenza di qualsiasi consultazione con l´ambiente scientifico». E Bianco: «Sono decreti strumentali nei quali l´autonomia viene proclamata ma è assente nei fatti». Ma mentre i ricercatori protestavano in piazza e in giro per gli atenei d´Italia, la Moratti non dava alcun segno di voler rallentare. Anzi, intervenendo in Parlamento, il ministro ha detto che l´approvazione dei suoi decreti «è urgente» perchè altrimenti c´è il rischio concreto che gli enti scientifici vengano addirittura chiusi. «Il riordino va attuato entro il 30 giugno di quest´anno», ha spiegato. «Scaduto il termine senza che il governo abbia provveduto, l´articolo 34 della finanziaria prevede la soppressione e la conseguente messa in liquidazione degli enti». Insomma, lo scontro si fa duro. E la Moratti sa di avere almeno una parte della comunità scientifica dalla sua parte: l´ex presidente del Cnr Enrico Garaci, il fisico Antonio Zichichi, il presidente dell´istituto nazionale di geologia e e vulcanologia Enzo Boschi e altri scienziati (il "comitato delle volpi nel pollaio" li chiamano polemicamente i loro rivali) sono stati promotori di una manifestazione a favore del ministro, più piccola di quella di ieri, che si è svolta martedì davanti all´istituto di vulcanologia. Insomma, il futuro assetto della ricerca scientifica nel Paese divide sempre di più i due schieramenti politici. «Stiamo assistendo al processo costituente di una democrazia illiberale», accusa Luciano Violante, presidente dei deputati ds. Ma il problema non riguarda solo la riorganizzazione del settore, sottolinea l´astrofisico Pasquale Blasi: un ricercatore americano guadagna quattro mila dollari, uno italiano mille dollari. «Si vogliono far tornare i "cervelli": ma quali sono le potenzialità una volta rientrati? Nessuna».

Andrea di Robilant

«Il ministro ha fatto piazza pulita dall´alto: io non l´ho mai vista»

ROMA - Nelle ultime settimane il Cnr ha attraversato molte vicissitudini, tra le quali un commissariamento e un ricorso al Tar.

Professor Lucio Bianco, ora che mestiere fa?

«Sono al mio posto di presidente del Consiglio nazionale delle ricerche e qui resterò almeno fino al 20 febbraio. Poi si vedrà».

Lei passa per uno dei leader della protesta contro la Moratti.

«Un ruolo nel quale non mi riconosco».

Non è tra i grandi ribelli contro i decreti di riordino degli enti di ricerca?

«Una cosa è la vicenda del Cnr che mi ha coinvolto, altra è la riforma del sistema della ricerca. Per le modalità con le quali sono stato rimosso dal mio incarico, avrei fatto ricorso al Tar comunque, che ci fossero stati o no i decreti di riforma. Ora il Tar ha sospeso il commissariamento fino al 20».

Nel merito dei decreti Moratti, invece?

«Il ministro ha proposto un riordino degli enti di ricerca. Giusto? Ma questo riordino era già in corso, esattamente dal `99. Forse bisognava esaminare quello che si stava facendo e poi magari intervenire, velocizzare o quant´altro».

Invece?

«Invece "piazza pulita". E senza sentire nessuno. Io che sono ancora, nonostante tutto, il presidente del maggiore ente di ricerca italiano, non ho mai avuto il piacere di incontrare il ministro».

Ammetterà che alcuni enti di ricerca apparivano un po´ dei carrozzoni dispendiosi.

«C´è stato, indubbiamente, un sistema di finanziamento a pioggia che ha portato a delle storture. Però, intanto non si può generalizzare e occorre vedere i casi uno per uno, e poi la scusa del "carrozzone", come lei lo chiama, non deve distoglierci dall´unico grande problema della ricerca italiana: i soldi. Per la ricerca questo paese non ha mai speso molto e negli ultimi due anni ha speso ancora meno. Dal 2000 io ho fondi solo per la spesa ordinaria e per gli stipendi. Il governo, quindi, provveda a finanziare adeguatamente la ricerca e poi, sul come spendere, si confronti con la comunità scientifica, invece di emanare ordini dall´alto senza sentire nessuno, come se qui - parlo del Cnr ma il discorso vale per tutti gli altri enti - stessimo tutti all´anno zero».

Raffaello Masci


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 13 Feb, 2003 on 08:01
«Riforma entro giugno oppure la ricerca chiude»
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
All times are GMT +2. < Prev. Page | P.1 | Next Page >
Go to:
 

Powered by UltraBoard 2000 Personal Edition,
Copyright © UltraScripts.com, Inc. 1999-2000.

Archivio
Archivio Forum
Archivio Rassegne