Ricorso all’Antitrust europeo
Yahoo!, Oracle e Sun: la «Santa Alleanza» all’attacco di Microsoft

Microsoft torna sotto accusa. Ancora una volta in Europa. La Computer & Communications Industry Associations, una piattaforma associativa di cui fanno parte alcuni fra i maggiori gruppi hi-tech mondiali (da Nokia a Kodak, Sun Microsystems, Oracle, Yahoo!, Ntt, Verizon, Aol Time Warner, Fujitsu) ha infatti presentato un ricorso all’antitrust di Bruxelles per denunciare le violazioni delle leggi sulla concorrenza che il gruppo di Bill Gates sta compiendo attraverso il suo più recente sistema operativo per computer, Windows Xp. «Xp porta gli abusi di Microsoft a un nuovo livello - sostiene la Ccia nella 260 pagine del ricorso - proteggendo illegalmente il monopolio esistente, eliminando la concorrenza nei nuovi servizi internet e nella comunicazione mobile». In sostanza, l’associazione ritiene che il gruppo di Redmond stia sfruttando nuovamente la posizione monopolistica che detiene sul mercato grazie alla stretta integrazione di Xp con una serie di servizi e programmi sempre di casa Microsoft (come Outlook per la posta elettronica, Messenger per la messaggistica o Microsoft Media per le applicazioni multimediali). Con Xp, in altri termini, i programmi Microsoft funzionerebbero benissimo, ma non altrettanto avverrebbe con quelli delle aziende concorrenti. «Abbiamo piena fiducia nella Commissione europea - ha replicato ieri Umberto Paolucci, vicepresidente di Microsoft e numero uno del gruppo in Italia -. Siamo certi che l’Autorità Antitrust sarà perfettamente in grado di determinare quali argomenti e quali informazioni siano effettivamente significativi per le proprie indagini».
Da Bruxelles, per ora, la portavoce del Commissario Ue Mario Monti, Amelia Torres si è limitata a confermare di aver ricevuto la denuncia della Ccia. «Il nuovo ricorso - ha aggiunto - sarà trattato separatamente rispetto a quello già esistente, che pensiamo di poter concludere nella prima parte del 2003». Quanto ai tempi, Torres ha osservato che «non possono essere stabiliti ora: seguiremo le normali procedure».
Per Microsoft si tratta delle terza causa legale di grande rilievo degli ultimi anni. Ormai definita quella che la vedeva sotto accusa da parte del governo e di 19 Stati americani, sta adesso arrivando alle conclusioni quella aperta dalla Ue in merito alle violazione della concorrenza dovute ai legami fra i sistemi Windows per computer e quelli per server. Ma a differenza delle due cause precedenti, rivolte al passato, mettendo al centro Xp il nuovo ricorso punta decisamente il dito verso il presente di Microsoft.

G.R.