IL CAPO DEI PRESIDI

Rembado: tanti auguri è un’impresa titanica

«L’anno scorso sono riusciti a fare diecimila nomine solamente a primavera»

ROMA - «Che Dio gliela mandi buona. Con tanti auguri». L’annuncio del ministro dell’Istruzione Letizia Moratti sul reclutamento anticipato di 30mila insegnanti di ruolo lascia piuttosto scettico Giorgio Rembado, presidente dell’Anp (l’associazione nazionale dei presidi), pronto a scommettere che a settembre i ragazzi non troveranno affatto tutti i docenti nelle scuole, come spera il ministro. Perché è così scettico?
«E’ un’impresa titanica. Questa è una giungla che deve essere disboscata. Per le assunzioni ci sono norme talmente intricate che nessuno riesce a metterci le mani. E dal momento che il ministro ha l’obbligo di applicare la normativa vigente... ».
Il ministro promette di velocizzare tutti i processi. Esagera?
«Il ministro, poveretto, si trova a gestire una materia esplosiva. Perché dietro ci sono le legittime aspettative delle persone. L’anno scorso erano riusciti a fare solo 9-10mila nomine da settembre fino a primavera».
L’anno scorso però c’era il contenzioso aperto dal concorso.
«No, a prescindere da quello. Comunque non illudiamoci: la normativa è talmente complessa che è facile sbagliare e facile ricorrere. E ricordiamoci che ci sono voluti tre decreti per rimediare a quegli errori. Questo dà il quadro della complessità di un meccanismo che non è più gestibile da chicchessia».
Come giudicate questo meccanismo di assunzione misto tra precari e vincitori di concorso?
«E’ chiaro che l’eredità passiva piombata sulle spalle di questo governo è pesante. I precari sono circa 80mila e per i vincitori di concorso non esistono numeri precisi, ma si parla di centinaia di migliaia di persone. Prima di ridefinire i criteri di reclutamento dei docenti è giusto in qualche modo assorbirli. Ma anche in questo meccanismo a pettine vedo una fonte tremenda di difficoltà tecniche. Anche perché è improprio dire "insegnanti in graduatoria". Le graduatorie sono tante».
Siete scettici anche che il ministro riuscirà a darvi potere di nomina dei supplenti?
«Il potere di nomina dovrebbe già essere nostro. Lo prevedeva il regolamento dell’autonomia delle scuole già passato, dando competenza esclusiva al preside dell’assunzione del personale a tempo determinato. In realtà il decreto diminuisce questa nostra prerogativa, dicendo che fino al 31 agosto la nomina spetterà agli ex provveditori. Però c’è voluto un ulteriore intervento normativo per vincere le resistenze dei sindacati, che nonostante ciò continuano a strapparsi i capelli. Questo dà il senso della situazione: non bastano tre leggi, quattro decreti e cinque dpr per avere una certezza normativa. A chi dobbiamo dare retta? Quale norma dobbiamo applicare? Noi ogni volta ci atteniamo all’ultima. Ma questo sistema fa solo la fortuna degli avvocati».

V. Pic.