da Repubblica.itSotto accusa Windows XP dell'azienda di Seattle
Violata la normativa europea in materia di concorrenza
I concorrenti di Microsoft ricorrono all'Antitrust Ue
"Tutte le imprese e i consumatori europei vengono danneggiati"
BRUXELLES - I guai di Bill Gates si spostano in Europa. La CCIA, la piattaforma che riunisce industrie del settore informatico quali Yahoo!, Oracle, Casio e America online, ha annunciato di aver presentato un ricorso alla Commissione europea, chiedendo un intervento "che metta fine alle varie forme di abuso legate a Windows XP", l'ultimo prodotto di casa Micorsoft. L'accusa č: distorsione della concorrenza e, di fatto, mantenimento del monopolio. La stessa accusa che assilla Bill Gates da anni, fin dallo scontro con l'Antitrust Usa. Ma se i guai del patron di Microsoft negli Stati Uniti sembrano essersi ridimensionati, ora č la volta dell'Europa.
"L'ultima versione di Windows XP - afferma la CCIA nel ricorso presentato alla Ue - porta le pratiche abusive di Microsoft a un nuovo livello, proteggendo illegalmente l'attuale monopolio di Microsoft ed eliminando illegalmente la concorrenza nel settore dei nuovi software e dei mercati dei servizi". Accusa pesante contenuto in un minuzioso dossier di 260 pagine, presentato all'esecutivo Ue lo scorso 31 gennaio, ma che solo oggi č stato reso noto.
"Windows XP - si legge nel testo - viola la normativa europea in materia di concorrenza, e in particolare viola l'Articolo 82 dei Trattati attraverso una vasta serie di comportamenti anticoncorrenziali".
"Il nostro ricorso - ha commentato il presidente della CCIA, Ed Black - descrive come Microsoft abusi della sua posizione dominante sui mercati dei sistemi operativi per personal computer, browser e applicazioni per uso personale". E per Thomas Vinje, il legale incaricato dalla CCIA di seguire il ricorso, "esistono due fatti molto chiari che giustificano la decisione: Windows XP č concepito per mantenere il monopolio esistente e per estenderlo a nuovi mercati". Un danno che secondo la CCIA non si limita a colpire i produttori, ma "raggiunge ogni angolo d'Europa e danneggia virtualmente ogni impresa e consumatore che usa un computer".
(11 febbraio 2003)
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