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Il Tar frena il governo sulla ricerca
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1. Il Tar frena il governo sulla ricerca
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da Il Corriere della Sera
11 febbario 2003

Il ricorso era stato presentato dall’ex presidente Bianco. Tribunale amministrativo del Lazio in udienza il 20 febbraio

Il Tar frena il governo sulla ricerca

Sospeso il commissariamento del Cnr. Il ministero: decisione che non incide sulla riforma

ROMA - Sospesi il commissariamento del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e l’allontanamento del suo presidente professor Lucio Bianco. Lo ha deciso a sorpresa ieri il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che ha rinviato al 20 febbraio l’esame del merito della questione. L’ente di ricerca. Il commissariamento del maggior ente di ricerca scientifica italiano era stato deciso nell’ambito della riforma voluta dal ministro dell’Istruzione Letizia Moratti e approvata dal Consiglio dei ministri il 31 gennaio (ma non ancora dal Parlamento). «Un provvedimento che non blocca il processo di riforma», commentano al ministero.
Rinvio delle consegne. Soddisfatto che il suo ricorso al Tar sia stato accolto, il presidente «dimissionato» Bianco rinvia le consegne al commissario Adriano De Maio, rettore della Luiss, che replica: «Abbassiamo i toni».
La protesta. Mentre si prepara la protesta contro la riforma Moratti degli scienziati guidati dal Nobel Rita Levi Montalcini, che domani consegneranno provette e camici in piazza Montecitorio, si costituisce anche un comitato di scienziati a favore. Zichichi e Boschi fra i promotori.

Cnr, il Tar sospende il commissariamento

Il tribunale congela l’atto del governo. Il presidente «dimissionato»: resterò al mio posto fino alle nuove decisioni

ROMA - Il primo round fra il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti e il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), professor Lucio Bianco, si è risolto a favore di quest’ultimo. Il commissariamento dell’ente di ricerca e, di conseguenza, l’allontanamento forzoso di Bianco sono stati sospesi. PREGIUDIZIO - Lo ha deciso ieri, con provvedimento d’urgenza, il Tribunale amministrativo regionale del Lazio a cui si era rivolto il presidente «dimissionato» invocando l’illegittimità del provvedimento. Ma il match non è affatto concluso. La sospensione, precisa il Tar, è stata concessa non sulla base della consistenza giuridica del ricorso, ma per evitare un pregiudizio grave e irreparabile alla parte ricorrente. Il merito della questione sarà discusso dal tribunale in camera di consiglio il 20 febbraio prossimo.
REAZIONI - Solo un secco commento indiretto dagli ambienti vicini al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: «Si tratta di una sospensione tecnica che viene sempre accordata in questi casi. Una sospensione che non ha rilevanza né sul processo di riforma dell’ente né sul commissariamento in corso: non li interrompe».
Agli antipodi il commento che abbiamo raccolto ieri sera dal professor Bianco: «Sono sorpreso dalla celerità con cui è stata decisa la sospensione del commissariamento del Cnr. Ne prendo atto con soddisfazione e attendo fiducioso che il Tribunale si pronunci nel merito». Quanto al processo di commissariamento il professor Bianco sottolinea che l’interruzione c’è, eccome. «Infatti per mercoledì 12 era fissato il passaggio delle consegne da me al commissario straordinario Adriano De Maio: ora viene tutto rinviato. Io, finora, non mi sono allontanato dal Cnr e ci resterò almeno fino alle nuove decisioni del Tar».
DUPLICE RICORSO - Gli avvocati di Bianco avevano contestato l’illegittimità di due aspetti del provvedimento di riforma del Cnr presentato dalla Moratti a approvato dal consiglio dei ministri il 31 gennaio scorso (ma non ancora dal Parlamento). Li riassume lo stesso Bianco: «Primo: la semplice presentazione dei decreti per il riordino del Cnr non è motivo sufficiente per commissariare un ente. A questa decisione si potrebbe pervenire solo per palese ingovernabilità o per altri gravi motivi. Secondo: il consiglio direttivo in carica del Cnr sarebbe arrivato alla naturale scadenza il 24 marzo. Tagliare di due mesi il suo normale funzionamento è assolutamente illegittimo».
Il riaccendersi della polemica sul Cnr arriva alla vigilia della clamorosa protesta contro la riforma Moratti decisa dagli scienziati che si sono dati appuntamento domani in piazza di Montecitorio, per riconsegnare simbolicamente gli strumenti del loro lavoro. Fra i manifestanti hanno annunciato la loro presenza il premio Nobel Rita Levi Montalcini e altri illustri scienziati come Margherita Hack, Carlo Bernardini, Giorgio Salvini, Franco Pacini, Giuliano Toraldo di Francia. Alla protesta hanno deciso di aderire anche numerose organizzazioni dei ricercatori degli enti coinvolti nella riforma, lamentando la mancanza di consultazione di coloro che lavorano nei laboratori e il tentativo di soffocare la ricerca fondamentale per finalizzare quasi tutto alle logiche del mercato.
SCIENZIATI A FAVORE - Ma ieri si è costituito anche un comitato di scienziati favorevoli alla riforma Moratti, di cui fanno parte Antonino Zichichi, Enzo Boschi, Enrico Garaci, Giovanni Girone, Fabio Pistella, Sergio Vetrella. «Noi non restituiamo né provette né camici - scrivono in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica - ma continuiamo responsabilmente nei nostri dipartimenti e istituti a operare per il progresso della scienza».
Gli scienziati pro riforma Moratti, si sono dati appuntamento oggi a Roma, nell’aula magna dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), presieduto dal professor Boschi, per definire la loro strategia.

Franco Foresta Martin

IL RETTORE
«Non è una bocciatura Ora abbassiamo i toni»

Adriano De Maio (Luiss), nominato al vertice dell’ente a fine gennaio: «Questo è solo un fatto tecnico»

ROMA - «Non sono disoccupato. Vorrà dire che per i prossimi dieci giorni mi dedicherò un po’ di più al mio lavoro di rettore della Luiss. Nessun problema». Adriano De Maio minimizza. Alla fine di gennaio la nomina a commissario straordinario del Consiglio nazionale delle ricerche. Ieri lo stop dal Tar del Lazio. Ma lui parla di un «semplice fatto tecnico». E si dice «fiducioso». Perché?
«La decisione del Tar non è una bocciatura. Ma solo un atto dovuto. Di casi simili, nella mia lunga esperienza universitaria, ne ho visti parecchi: la sospensiva viene sempre concessa dal tribunale amministrativo quando l’istanza non è manifestamente infondata».
Il che non vuol dire che quando il Tar entrerà nel merito darà ragione a Bianco.
«Esatto. Ma di questo preferisco non parlare: non sono parte in causa. Sono sicuro, però, che il ministero difenderà il suo provvedimento fino in fondo».
Lei non si era ancora insediato .
«No. Venerdì scorso ero passato al Cnr. Ma solo per un rapido saluto. Bisognerà aspettare qualche giorno».
Chi l’ha informata della decisione del Tar?
«Mi ha telefonato di buon’ora lo stesso Bianco. Ho molto apprezzato la sua correttezza. Del resto ci conosciamo da almeno vent’anni».
Ora ci saranno nuove polemiche.
«Infatti. Il rischio è che si perda d’occhio l’interesse della ricerca e che tutto venga ridotto a una pura polemica politica. Sarebbe gravissimo».
Cos’è, un appello?
«Sì, un invito ad abbassare i toni. E a lavorare tutti nell’interesse del Paese».

Lorenzo Salvia

LE TAPPE DELLA VICENDA

Accorpamento degli istituti e nascita dei dipartimenti
Il progetto di riforma degli enti di ricerca, approvato dal Consiglio dei ministri, ridisegna assetti e linee guida del Cnr e degli altri istituti. E’ previsto l’ accorpamento dei vari istituti . Tutti i centri del Cnr saranno riuniti in dipartimenti
Lo scorso 31 gennaio il Consiglio dei ministri commissaria il Cnr : affida la guida dell’ente a un commissario straordinario, il rettore della Luiss. Il presidente «dimissionato» Lucio Bianco annuncia: «E’ un atto illegittimo, faremo ricorso al Tar»
Scatta la protesta degli scienziati contro il progetto di riforma della Moratti: per il 12 febbraio (domani), davanti a Montecitorio , i ricercatori organizzano un corteo di protesta con in testa il premio Nobel Rita Levi Montalcini
Con provvedimento d’urgenza, il T ar del Lazio ha sospeso ieri il commissariamento del Cnr per evitare un «pregiudizio grave e irreparabile alla parte ricorrente»: il merito della questione sarà discusso in camera di consiglio il 20 febbraio


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Date: 11 Feb, 2003 on 07:28
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