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Moratti: sulla riforma dei cicli via libera agli "stati generali"
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1. Moratti: sulla riforma dei cicli via libera agli "stati generali"
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da Il Sole 24 Ore
Giovedì, 18 luglio 2001

Moratti: sulla riforma dei cicli via libera agli "stati generali"

Il ministro dell'Istruzione, intervenendo in commissione Cultura della Camera, ha annunciato la convocazione di un comitato di studenti, genitori e insegnanti

Saranno gli "stati generali" dell'istruzione, con la partecipazione di studenti, genitori, insegnanti ed esperti a fornire al ministro riscontri concreti per un nuovo piano di riforma degli ordinamenti scolastici. Lo ha annunciato il ministro Letizia Moratti in apertura del suo discorso programmatico davanti alla commissione Cultura della Camera, confermando così la sospensione dei cicli e annunciando la formazione di un comitato di consultazione.

Nel suo intervento il ministro ha, inoltre, elencato altre misure volte a "modernizzare un sistema scuola giudicato troppo burocratico e antiquato". In particolare la Moratti ha ricordato che "il governo si appresta a presentare alle Camere un disegno di legge di riforma degli organi collegiali di istituto, ispirato a garantire la presenza degli essenziali organi di governo, lasciando alla libertà dei singoli istituti di prevedere le forme di partecipazione e organizzazione ritenute più opportune".

Un'altra novità riguarda gli insegnanti per la cui riqualificazione si pensa a un contratto ad hoc. "Anche
alla luce della riforma della dirigenza scolastica, appare
opportuno - ha detto la Moratti - definire, tempestivamente,
uno specifico ambito contrattuale per il personale docente
e una disciplina coerente con la piena attuazione
dell'autonomia delle scuole".

"Intendiamo - inoltre - ha continuato il ministro realizzare codici deontologici flessibili, che consentano ai docenti di tutelare quella dignità che a essi compete. Bandiremo poi al più presto - ha continuato la Moratti- il primo
concorso, dopo ormai dodici anni, per il reclutamento dei
dirigenti scolastici".

La modernizzazione della scuola sarà affidata a un "tavolo di semplificazione" con lo scopo di "razionalizzare e sburocratizzare in maniera netta tutte le disposizioni di organizzazione interna alla struttura scolastica". La crisi che la scuola attraversa, ha affermato la Moratti: "è legata innanzitutto alla non sufficiente qualità complessiva del sistema, e inoltre alla mancanza di libertà di scelta da parte delle famiglie. Nell'istruzione, come in molti altri campi, lo Stato non può essere l'unico promotore del valore del capitale umano nè essere custode esclusivo dei patrimoni di competenze tecnico-scientifiche".

"Lo Stato - ha sottolineato la Moratti - dovrà continuare a garantire i principi di uguaglianza e di equità sociale, rafforzando il proprio ruolo di controllo ed indirizzo". "Immaginiamo - ha aggiunto - un sistema moderno, competitivo e innovativo di educazione che sia soprattutto un sistema democratico, aperto, trasparente. Intendiamo a questo proposito ridefinire il ruolo dello stato centrale. Serve un sistema organizzato su tre livelli: nazionale, regionale e dei singoli istituti, con un centro che indirizzi e governi, ma senza più compiti di gestione, secondo i principi del federalismo solidale".

La Moratti ha sostenuto la necessità di "interventi rapidi e precisi" per fare fronte al ritardo che il nostro sistema ha verso altri paesi e nella convinzione che "le politiche
dell'educazione sono strategiche. Il costo per studente
della scuola italiana - ha detto ancora - è più alto del 15%
rispetto alla media europea. Nonostante questo soltanto il 40% della popolazione adulta ha un diploma di scuola secondaria contro il 61% della Francia e lྐ% della Germania. I tassi di dispersione universitaria restano da noi i più alti d'Europa. Negli ultimi 40 anni su quasi 100 milioni di
giovani che si sono rivolti all'università, i laureati sono
stati poco meno di 3 milioni".

Per quanto riguarda l'università, il ministro ha confermato la concentrazione su tre obiettivi, indicati da tempo: aumentare il numero dei laureati portandoli a livelli europei, fare in modo che vengano ridotti i tempi effettivi per il conseguimento dei titoli universitari e garantire gli sbocchi professionali anche
attraverso l'elevata qualità dei corsi e l'interazione con
il mondo produttivo.

Positivo il giudizio positivo sulla riforma universitaria anche se, ha detto la Moratti: "è solo una prima positiva risposta dopo decenni di immobilismo". "Il governo - ha puntualizzato - intende pertanto sostenere le università che intendono attuare da subito la riforma e, nello stesso tempo, dare la facoltà di differire l'inizio dei corsi di studio all'anno accademico 2003-2004 a quelle università che ne sentono l'esigenza". Per la ricerca scientifica la Moratti ha in particolare confermato gli impegni di spesa che "verrà gradualmente elevata nel quinquennio fino ad essere portata al livello degli altri grandi paesi europei del 1% del Pil".


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Date: 19 Jul, 2001 on 14:22
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