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Camera, primo sì alla riforma della scuola
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da Il Tempo
6 febbraio 2003

Camera, primo sì alla riforma della scuola

Da oggi in aula. Sui banchi prima dei 6 anni, promossi o bocciati ogni due; lingue e computer dalle prime classi
La Commissione Cultura di Montecitorio approva la legge. Respinti, tra le polemiche, 700 emendamenti dell’opposizione

di STEFANIA MORDEGLIA

DOPO un percorso ad ostacoli durato quasi un anno, la travagliata legge sui cicli scolastici approda oggi a Montecitorio per la discussione e il voto delle pregiudiziali presentate da Ulivo e Prc, dopo il via libera del Senato arrivato a novembre. Da lunedì si passerà all’esame del merito della riforma. La legge delega è stata approvata ieri dalla Commissione Cultura della Camera, dribblando i circa 700 emendamenti presentati dalle opposizioni.
«La maggioranza - ha spiegato la relatrice Angela Napoli (An) - aveva concordato di approvare questa legge delega così come ce l'aveva trasmessa il Senato, evitando così un nuovo passaggio a Palazzo Madama. Questo per consentire al ministro di far scattare da subito i 24 mesi entro i quali dovrà emanare i decreti delegati di attuazione della riforma». Durante la discussione e il voto sugli emendamenti, che si è conclusa l’altra notte, l'opposizione ha criticato proprio l’eccessiva ampiezza delle deleghe al ministro, previste dal provvedimento. La legge licenziata dalla commissione prevede che il ministro emani una serie di decreti di attuazione che non riguardano solo la riforma dei cicli, ma anche altre materie, come interventi sull'edilizia scolastica. Ma vediamo che cosa prevede la riforma.
LA SCUOLA DELL'INFANZIA — Sarà triennale, si potranno iscrivere anche i bambini e le bambine che compiono tre anni entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento.
LA SCUOLA DEI CICLI — Sono previsti tre cicli. La scuola dell'infanzia, quella primaria, quella secondaria. In totale, per tutti gli studenti c'è il diritto all'istruzione o alla formazione per almeno 12 anni o, comunque, fino al conseguimento di una qualifica entro i 18 anni.
PRIMO CICLO — È costituito dalla scuola primaria, della durata di cinque anni (come le attuali elementari) e dalla scuola secondaria (le attuali medie), della durata di tre anni. Se al termine del quinquennio della primaria non ci sarà più l'esame di Stato, alla fine del terzo anno della secondaria sarà un esame a decidere se incanalarsi nei sistema dei licei (cinque anni) o in quello di formazione professionale (quattro anni). Già nella scuola primaria sarà introdotto lo studio di una lingua straniera e l'uso del computer.
SECONDO CICLO — È costituito dal sistema dei licei e della formazione professionale. I licei durano cinque anni, articolati in due bienni più un quinto anno di approfondimento disciplinare e di orientamento agli studi superiori. Il superamento dell'esame di Stato è necessario per l'accesso all’Università e all’alta formazione artistica.
FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI — La formazione iniziale degli insegnanti è «di uguale dignità» per tutti i docenti e prevede per tutti lauree specialistiche. L'accesso alle facoltà è programmato sulla base dei posti effettivamente disponibili in ogni regione nei ruoli organici delle istituzioni scolastiche. La laurea è abilitante e, ai fini dell'accesso al ruolo, si prevedono periodi di tirocinio con contratti di formazione.
VALUTAZIONE OGNI DUE ANNI — La valutazione, periodica e annuale, è affidata ai docenti così come quella dei periodi didattici, i bienni. Si è promossi o respinti ogni due anni.
Immediate le reazioni all’approvazione della legge in Commissione Cultura della Camera. Per i Verdi il passaggio in Commissione Cultura della legge di riforma dei cicli scolastici «è una contro-riforma dell’istruzione». Critiche sferzanti sono state rivolte anche dal segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, per il quale «viene riproposto un modello anni Cinquanta». Per la Cisl Scuola la blindatura «è sempre un grave atto politico-istituzionale». Anche il Gilda Scuola ha bocciato la «blindatura» del disegno di legge di riforma della scuola. Martedì 11 febbraio si terrà a Montecitorio un sit-in di protesta, come ha annunciato il segretario generale della Cgil Scuola, Enrico Panini.


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Date: 06 Feb, 2003 on 23:35
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