MILANO – Si è chiusa domenica, fra l’enorme successo di pubblico, la mostra “Triangoli Viola – ‘Le vittime dimenticate del regime nazista’”, tenutasi presso la Sala Viscontea del Castello Sforzesco di Milano. Il prestigioso spazio destinato all’evento è stato gremito ogni giorno da molti visitatori, per un totale di oltre 10.000 persone.

La mostra che ha avuto il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Milano era rivolta soprattutto alle scuole ed ha attratto ben oltre 600 studenti di 40 istituti, spesso accompagnati dai loro insegnanti. I ragazzi hanno prestato attenzione alla documentazione storica sulla salda presa di posizione di diverse migliaia di testimoni di Geova di fronte al nazismo, in genere con l’obiettivo di approfondimenti in classe.

Particolarmente coinvolgente è stato il contatto che i giovani hanno potuto avere con alcuni sopravvissuti ai lager presenti alla mostra: Charlotte Tetzner, Eric Johe e il vivace novantottenne Leopold Engleitner sono stati lieti di trasmettere le loro esperienze e rispondere alle domande poste da membri dell’ultima generazione, che si sono così avvicinati a quei momenti di difficili decisioni. Lo scopo della mostra, pienamente raggiunto, era infatti di offrire agli insegnanti e agli studenti nuove prospettive di valutazione e giudizio sulla storia delle deportazioni e sui gruppi che vi furono coinvolti.

Molti hanno assistito con interesse alla proiezione del documentario “I testimoni di Geova, saldi di fronte all’attacco nazista”, realizzato in collaborazione con il Museo dell’Olocausto di Washington, aggiungendosi agli oltre 2.500.000 persone che lo avevano già visionato in Italia in occasione di diversi incontri. Ulteriore materiale di analisi storica e umana è stato il video-biografia in anteprima italiana “Mai e poi mai! Leopold Engleitner: scelse un’altra strada”, scrupolosa ricostruzione di una risoluta presa di posizione di fronte al nazismo.

Gli organizzatori della mostra hanno prestato attenzione anche ai sordomuti, ai quali è stato dedicato l’intero pomeriggio della giornata d’apertura. Un’occasione del genere non ha dunque lasciato indifferente il pubblico, che si è dimostrato pronto a recepire gli stimoli proposti, al fine di elaborare non solo un giudizio storico, ma anche una personale risposta a ingiurie come quelle che l’aberrante ideologia hitleriana arrecò alla dignità umana.