Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


Edscuola Board
Edscuola Board Discussion Forum.
Index / Educazione&Scuola© - Archivio Rassegne / Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa (Archivio 2)
author message
A Roma Bill Gates l'ottimista "I sogni Internet saranno realtà"
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
edscuola
Administrator
in Educazione&Scuola

View this member's profile
posts: 13944
since: 23 May, 2001
1. A Roma Bill Gates l'ottimista "I sogni Internet saranno realtà"
Reply to this topic with quote Modify your message
da Repubblica.it

La conferenza del fondatore di Microsoft al Senato
"Le nuove tecnologie aumenteranno la produttività"

A Roma Bill Gates l'ottimista "I sogni Internet saranno realtà"
di MARCO BRACCONI

ROMA - Che Bill Gates sia un ottimista, lo si intuisce da quell'aria da eterno ragazzo (ormai quasi cinquantenne), dalla camicia a quadretti sotto il completo scuro, dallo sguardo un po' sognante con cui prospetta un futuro magari un po' troppo roseo, ma di certo "carico di opportunità fino a poco tempo fa inimmaginabili". Tanto ottimista che durante la sua conferenza a Palazzo Giustiniani, al Senato, con a fianco il presidente Pera e davanti, seduti in prima fila, un gruppetto di ministri e sottosegretari, lo ammetterà lui stesso: "E' vero, sono ottimista - dice il fondatore di Microsoft sorridendo - ma non sono un fanatico". Vale a dire che il guru della computer-age, o se preferite l'uomo più ricco del mondo, non si sente come chi negli anni Novanta ha investito miliardi sul Web e ora, vedendosi non ripagato, si è depresso. Lui si sente nel giusto mezzo, perché "è solo questione di tempo. Quelle idee erano giuste, lo sviluppo di software e reti continuerà, vincerà le prossime sfide e la tecnologia informatica sarà a vantaggio di tutti nel mondo". Ottimista, appunto.

In sala lo ascoltano, tra gli altri, Gianni Letta e il ministro per l'innovazione tecnologica Lucio Stanca, l'ex ministro Bassanini e l'attuale titolare delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, il premio Nobel Rita Levi Montalcini e l'amministratore delegato di Hdp Franco Tatò. Fuori dal Senato un gruppetto di sostenitori del software libero, vestiti da pinguini (il logo scelto per il software alternativo Linux), protesta contro la Microsoft "pigliatutto". Ma nella sala Zuccari, come è ovvio, l'argomento non viene neanche sfiorato.

C'è posto invece per il sogno, anzi, per quello che secondo Bill Gates non è affatto un sogno ma la certezza di questo decennio digitale: il mondo, gli uomini e le donne, la nostra vita, sarà on line. E il computer, dagli schermi giganti alla parete al micro-display da polso, farà talmente parte della nostra vita che finiremo per dar la sua presenza "per scontata".

Ecco allora l'uomo di Seattle che mostra un table-Pc, con penna digitale, e ne spiega le enormi potenzialità; che annuncia - entro il prossimo anno - il computer da polso, sempre connesso, sul quale scorrono le ultime quotazioni azionarie o le previsioni meteo per le 12 ore successive; che pronostica la soluzione ("grazie ai miliardi investiti") di problemi che fino a qualche anno fa parevano insolubili, come la possibilità da parte del computer di riconoscere la voce.

Quella di Bill Gates è l'ultima conferenza delle cinque organizzate da Palazzo Madama sul tema della globalizzazione. Prima di lui hanno parlato Gianni Agnelli, Henry Kissinger, Giscard d'Estaing, Vaclav Havel. Ma stavolta, di globalizzazione, non si parla granché, forse perché Bill Gates è la globalizzazione. E' il simbolo stesso del mondo integrato dalla tecnologia in una rete globale, quella, per intenderci, che permetterà a tutti ("accadrà presto", giura) di telefonarsi facendo scattare automaticamente la connessione tra i rispettivi desktop, o che consentirà ai non vedenti di accedere con la sintesi vocale all'interfaccia con il proprio Pc.

Così, quando il papà di Windows ed Explorer parla di globalizzazione, è come se lo avesse già fatto, perché ha già detto all'inizio della sua conferenza che "l'era dell'informazione è l'era della libertà". Certo, c'è il problema della privacy ("una delle ragioni che ritarda la diffusione della rete"), e c'è il digital divide, vale a dire la barriera che divide chi ha accesso alle nuove tecnologie e chi ne resta fuori. Ma l'ottimista Bill Gates si sofferma sui progressi fatti, piuttosto che su quelli da fare: "Come in Italia - dice -, dove abbiamo fatto un lavoro con la pubblica amministrazione di cui sono orgoglioso".

Lo stesso per l'economia. "Credo che nei prossimi anni resterà sostanzialmente stabile - pronostica Bill Gates - ma grazie all'utilizzo sempre più diffuso di sistemi tecnologici sofisticati ci saranno grossi incrementi della produttività". Insomma, si tornerà ai livelli di crescita già visti, anche perché "se tante previsioni sulla crescita dell'e-commerce sono andate a vuoto, non è perché le idee erano sbagliate, ma perché erano troppo in anticipo".

Un'ora prima della conferenza al Senato, il fondatore di Microsoft avrà ripetuto le stesse cose a Carlo Azeglio Ciampi, e così deve aver fatto anche a pranzo con Silvio Berlusconi, che ricevendolo a Palazzo Chigi lo ha salutato all'americana: "Magic Bill!". Ma tra un incontro istituzionale e l'altro, per Bill Gates il tour italiano toccherà anche tappe più "concrete". Come è stato per l'incontro con l'amministratore delegato delle Ferrovie Giancarlo Cimoli e come sarà stasera con Massimo Sarni, amministratore delegato delle Poste.

(31 gennaio 2003)

--------------------

Il popolo di Linux del "software libero" davanti a Palazzo Madama
"Non è giusto che il mercato sia controllato da un solo produttore"

La protesta dei "pinguini"
"Ci sono alternative a Gates"

ROMA - Non sono riusciti a incontrare il loro nemico numero uno e a dirgli in faccia quello che pensano. Ma la loro protesta non è passata inosservata. Vestiti da pinguini si sono sparpagliati intorno al Senato proprio quando Bill Gates, il nemico, ha cominciato a parlare nella sala Zuccari di Palazzo Madama su informatica e globalizzazione. Loro sono i sostenitori del software libero, i paladini di Linux, il sistema gratuito e open source (il cui simbolo è appunto un pinguino) alternativo a Windows.

Diverse le anime dei contestatori. C'era quella politica rappresentata da Fiorello Cortiana (Verdi) che sostiene un disegno di legge per far adottare il software libero nella Pubblica amministrazione. Cortiana ha spiegato che la proprietà del software libero "non è di una singola azienda ma è governata da una licenza d'uso che ne garantisce la possibilità di libero utilizzo, scambio, studio e modificabilità con una contestualità planetaria di scambi".

C'era anche Alessandro Rubini del Free Software Foundation che ha detto: "Non siamo contro Microsoft e Gates. Quello del software è un mercato di informazione pura e non è giusto che sia controllato da un produttore singolo. La nostra proposta è un modello commerciale per distribuire informazioni e per estendere il patrimonio intellettuale".

Simone Piccardi dell'Associazione Software libero ha osservato che non si tratta solo di "una questione economica e tecnica ma anche politica. Lo sviluppo del software libero consente infatti a chi lo usa di essere proprietario della tecnologia". In sostanza, ha spiegato "consente lo sviluppo, la diffusione delle risorse su base locale e quindi in Italia".

Marco Presi di "Linux User Group" di Roma ha rilevato che con il software libero si può dare a tutti la possibilità di interfacciarsi con la Pubblica amministrazione la quale deve utilizzare formati aperti, che consentano cioè il dialogo con i cittadini.

(31 gennaio 2003)


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 31 Jan, 2003 on 19:50
A Roma Bill Gates l'ottimista "I sogni Internet saranno realtà"
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
All times are GMT +2. < Prev. Page | P.1 | Next Page >
Go to:
 

Powered by UltraBoard 2000 Personal Edition,
Copyright © UltraScripts.com, Inc. 1999-2000.

Archivio
Archivio Forum
Archivio Rassegne