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«Ecco come la grafia svela le emozioni»
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1. «Ecco come la grafia svela le emozioni»
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da Il Corriere della Sera
31 gennaio 2003

«Ecco come la grafia svela le emozioni»

Il medico: la grafologia è una neuroscienza, non un’intuizione «Le stesse attività cerebrali generano scrittura e comportamenti»

ROMA - Accartocciata, flessuosa, levigata, spadiforme, profusa, grossolana. O ancora dinamica, cascante, vezzosa e artritica. Sono un centinaio i segni della scrittura, utilizzati come chiavi per comprendere le emozioni che affiorano dalle righe. Cento segni e, per ognuno di essi, decine di sottotipi, descritti in un libro (editore Ce.Di.S) che verrà presentato domani dal grafologo dell’università Lumsa, Sergio Deragna. Ma non è questa la novità principale della sua fatica. Per la prima volta viene dimostrata su basi scientifiche la stretta connessione tra l’espressione grafica e la neurobiologia emozionale, cioè i meccanismi cerebrali attraverso i quali l’individuo manifesta il suo stato emotivo.
«La scrittura è un prodotto del cervello e questo nessuno l’ha mai messo in dubbio. Finora però si è creduto che la grafologia si basasse sull’intuizione di noi specialisti - spiega il docente, medico pediatra e ostetrico -. Qui dimostriamo che è una neuroscienza, come dice il titolo stesso del volume. Il prodotto grafico è il risultato delle stesse attività neuronali da cui derivano i comportamenti». Un esempio. Un lavoro sperimentale su donne sottoposte a training autogeno di preparazione al parto ha dimostrato che al termine del corso la loro scrittura era cambiata. Aveva perso la rigidezza, diventando sciolta e curvilinea, esprimendo così una condizione di rilassamento fisico e psichico raggiunto attraverso il training .

GRAFOLOGIA - Il fondatore della grafologia italiana è stato padre Girolamo Moretti, scomparso nel 1963 lasciando, tra l’altro, celebri trattati sulla disciplina che studia la scrittura e da essa trae le indicazioni per tracciare profilo e personalità. Deragna era un semplice studente di medicina quando si innamorò della materia coltivata dallo studioso anconetano: «Gli scrissi una lettera dove gli chiedevo di rivelarmi se la scelta di indossare il camice si adattasse alla mia personalità. Lui confermò, consigliandomi psichiatria o neurologia. Sono sempre stato convinto che la grafologia sia uno strumento diagnostico di fondamentale importanza».
Oggi la disciplina morettiana continua a essere utilizzata regolarmente in campo psichiatrico, come espressione di comportamenti patologici, in tribunale, in pediatria e infine come uno dei metodi di valutazione del personale. Le grandi aziende ricorrono sempre più spesso all’interpretazione della scrittura come test per comprendere la predisposizione di un impiegato, un manager o un nuovo assunto a ricoprire certi incarichi.

LE CARATTERISTICHE - La scrittura è contraddistinta da 96 segni grafici che si stabilizzano, diventando più o meno definitivi, attorno ai 13 anni, l’età dell’adolescenza, quando anche la personalità assume una forma precisa. Ciò non significa che da allora in poi il nostro modo di mettere nero su bianco parole e pensieri resti immutato. «La scrittura è come un uomo. Nasce, cresce e decade - spiega Deragna -. Nelle prime fasi subisce l’influenza dell’ambiente. Si copia il compagno di banco che traccia le "t" in un certo modo, si rispettano le indicazioni della maestra che ti abitua all’ordine, all’accuratezza o al rispetto dei margini». Ma il carattere di un individuo forte, impermeabile ai condizionamenti esterni, finisce per avere la meglio. Non è un caso che i geni del passato o comunque i personaggi che si sono distinti in qualche ambito per la loro intellettualità ci abbiano tramandato scritture attualissime, che potrebbero essere datate al duemila. E invece appartengono a Michelangelo, Leopardi, Manzoni, Beethoven o Verdi.

mdebac@corriere.it
Margherita De Bac

Da dove partono i segnali

Il processo grafico è un’attività neurobiologica molto complessa. La complessità non cambia se la grafia viene eseguita sotto dettatura , se copiamo un testo scritto, oppure se ci esprimiamo liberamente. La scrittura che rispecchia maggiormente le nostre emozioni è quella che buttiamo giù in piena libertà, magari prendendo appunti o aggiornando il nostro diario personale o in un momento creativo . Ciascuna regione della corteccia cerebrale esercita particolari funzioni. L’ emisfero sinistro , per esempio, è nella maggior parte degli individui quello dominante e contiene strutture che consentono il normale svolgimento del linguaggio, scritto e parlato (comprensione semantica). L’ emisfero destro , invece, riveste particolare importanza nell’interpretazione emozionale del linguaggio (comprensione emozionale): è da qui che partono i segnali che ci permettono di comprendere il «tono» affettivo delle parole e capire le intenzioni del prossimo. Nei mancini avviene il contrario. Nel processo del linguaggio sono coinvolti anche il lobo temporale , parietale e occipitale e il settore anteriore della corteccia.

GLI ASSI DELLE LETTERE

Un importante elemento di valutazione è la direzione degli assi delle lettere,
ad esempio la stanghetta della «t» oppure della «p». Se gli assi sono inclinati esprimono la capacità di capire lo stato d’animo altrui.
Se paralleli, insensibilità, mancanza di empatia. L’oscillazione degli assi, tracciati in un senso o nell’altro, denota intuizione e talento psicologico

LA DISTRIBUZIONE SUL FOGLIO

Il modo di distribuire sul foglio di carta le parole rispecchia il nostro stile comportamentale. Il prodotto grafico ordinato e composto è segno di capacità di programmazione e precisione. Il disordine può indicare vivacità estemporanea, scarsa produttività, disattenzione alla qualità del lavoro, spirito inconcludente

LE DIMENSIONI DELLE VOCALI

I grafologi attribuiscono peso anche alla dimensione delle lettere, specialmente delle vocali tonde. Se le dimensioni sono notevol, si ha a che fare con un soggetto presuntuoso, con un’alta percezione di se stesso. La grafia piccola esprime riservatezza, timidezza, desiderio di non mettersi in mostra, tendenza a isolarsi

LE PAROLE E IL CARATTERE

L’interpretazione della scrittura dipende dalla lettura dei segni grafici e dalle loro combinazioni.
In genere una scrittura tonda e curva nasconde un individuo disponibile, che non ama confrontarsi, predisposto all’inerzia. Al contrario, una grafia spigolosa è indice di agonismo, competizione, grinta, voglia di confronto e sfide


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Date: 31 Jan, 2003 on 07:21
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