Si chiama Asnan Osmani e ha creato un software di navigazione quattro volte più veloce rispetto ai prodotti attualmente in circolazione

Irlandese, figlio di immigrati: a 16 anni è più bravo di Bill Gates
XWebs ha 120 motori di ricerca, un lettore dvd e cinque player audio-video

A 10 anni ha ricevuto in regalo il primo computer. A 12 ha imparato da solo a programmare. A 16 ha creato XWebs, un browser che potrebbe rivoluzionare il panorama mondiale dei software (come Internet Explorer di Microsoft o Netscape di America Online), studiati per navigare in Rete. All’irlandese Asnan Osmani, figlio di immigrati asiatici (padre indiano, madre araba) e studente all’ultimo anno del St Finian’s College di Mullingar, sono serviti due anni di lavoro per mettere a punto il programma di navigazione con cui si è aggiudicato il premio annuale per giovani scienziati messo in palio da Esat BT, l’azienda di telecomunicazioni di Dublino. E ora, grazie a XWebs, il suo nome ha cominciato a viaggiare in Rete ad altissima velocità da un forum di discussione all’altro, creando una risonanza che è arrivata anche oltreoceano, dove più d’una azienda si è dimostrata interessata a valutare le effettive potenzialità della «creatura».
Gli scienziati della giuria sono rimasti impressionati dalle molteplici novità del nuovo browser di Asnan, che il giovane descrive come un « megabrowser » costruito per rispondere alle sue personalissime esigenze di navigatore. Qualche dettaglio? XWebs integra nella barra di navigazione 120 motori di ricerca, un lettore che consente di guardare DVD mentre si scorrazza per la Rete e cinque player audio-video. Inoltre è dotato di un personaggio animato, Phoebe, in grado di parlare e leggere il contenuto delle pagine web .
Ma ciò che ha destato il maggior interesse di informatici, programmatori e semplici internauti è «Hyperspeed», un nuovo algoritmo che, a detta dello stesso Asnan, «potrebbe rendere la navigazione quattro volte più veloce rispetto a quella consentita dai browser attualmente in circolazione».
Per il momento XWebs non è disponibile online : il suo codice è ancora segreto, perché l’autore sta valutando la possibilità di brevettarlo. Ed è proprio questa impossibilità di mettere subito alla prova il programma che ha suscitato un certo scetticismo fra gli esperti. Così ora tutti, programmatori in testa, stanno aspettando Asnan al varco.
Eppure chi ha già potuto vedere XWebs all’opera ne parla in termini entusiastici. «Lo studente ha dimostrato sufficienti competenze per provare di averlo effettivamente scritto da sé - ha detto John Dunnion, docente di Computer Science all’University College di Dublino, uno degli scienziati interpellati dalla giuria del premio per verificare l’effettiva validità del lavoro di Asnan -. XWebs è sicuramente un’eccellente opera di tecnologia, un browser molto ricco di funzioni».
Se Asnan non si aspettava un tale clamore intorno al suo nome (è finito sulle pagine del London Times ed è già stato invitato a molti programmi televisivi), tanto meno se lo aspettavano i suoi genitori, entrambi medici. Il padre Siva, per giunta, si è rivelato del tutto digiuno di informatica e web . «Ha scoperto l’esistenza di Google (il più celebre motore di ricerca), solo ora, quando Asnan gli ha mostrato quanta gente stava parlando di lui in Rete», racconta Karlin Lillington, giornalista dell’ Irish Times che ha intervistato Asnan a Mullingar, nella bella casa dove si è appena trasferita la famiglia.
A vederlo così, con quella sua corporatura un po’ tarchiata, la pelle scura e quel ciuffo biondo in mezzo a una massa di folti capelli neri, Asnan non corrisponde all’immagine classica del maniaco della tastiera. Eppure, come molti giovanissimi folgorati sulle vie del digitale, anche Asnan annovera fra i suoi eroi personaggi come i fondatori di Apple Computer, Steve Jobs e Steve Wozniak, o un famigerato hacker come Kevin Mitnick. E, naturalmente, l’autore di XWebs non esita a snocciolare fra le sue letture tutto il meglio della letteratura cyberpunk , da Neal Stephenson e William Gibson. «Ma apprezza anche i classici e la poesia - fa sapere Karlin - e trova gli scrittori contemporanei noiosi come una tazza di tè».
Anche Fergal Byrne, in formation design director della web agency dublinese Adnet, che ha incontrato il giovane di persona, è rimasto colpito dal suo fare «forse un po’ troppo sicuro. Ma potrebbe essere stato a causa del nervosismo. Non è facile, per un ragazzo, ricevere tutta questa attenzione dai media». Solo il futuro potrà dirci quanto meritata.

Arianna Dagnino