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LEGAMBIENTE SCUOLA NEWS N. 11, GENNAIO 2003
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1. LEGAMBIENTE SCUOLA NEWS N. 11, GENNAIO 2003
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LEGAMBIENTE SCUOLA NEWS N. 11, GENNAIO 2003

Notizie e commenti sul mondo della scuola
Indice
1. Scuola pubblica: TU per pochi, IO per tutti
2. Legge delega: la fretta del Polo
3. Per una nuova professionalità docente
4. E anche la scuola media ha i suoi piani di studio
5. Io non rinuncio alla memoria
6. Legambiente al Social Forum dell’Educazione
7. Protocollo d’intesa MIUR – LEGAMBIENTE
8. Nontiscordardimé – Operazione scuole pulite

1. Scuola pubblica: TU per pochi, IO per tutti
CGIL, UDS, CIDI, MCE, CGD, ARCI, Associazione 31 ottobre, CRS, Gruppo Abele, Legambiente, Pax Christi promuovono per il 12 Aprile a Roma una grande manifestazione nazionale per la scuola pubblica.
Contro un disegno che rischia di stravolgere i principi e i diritti fondanti del nostro Paese, per una scuola pubblica, laica, di qualità per tutti chiediamo alle tante persone che hanno a cuore il futuro del Paese, ad associazioni ed organizzazioni della società civile e del mondo della scuola, agli studenti, agli insegnanti, a tutti gli operatori della scuola, ai genitori e alle famiglie, alle Istituzioni, di unirsi in una comune grande battaglia di civiltà.
La legge delega, i tagli già operati sulle risorse per il funzionamento delle scuole, le misure previste dalla nuova Finanziaria, il progetto di devolution, mirano a “smontare” la scuola pubblica, a svuotarla di contenuti, a peggiorarne la qualità, a ridurne il ruolo sociale. La scuola pubblica, aperta a tutti, orientata alla promozione di ciascuna e di ciascuno, è una delle più importanti conquiste della nostra repubblica.
La controriforma del governo Berlusconi rischia di far crescere l’ignoranza nel Paese, condannando l’Italia ad un ruolo sempre più marginale, in Europa e nel mondo. L’istruzione è questione generale che riguarda tutto il Paese. E’ un diritto di tutti e non di pochi.
Questo è l’impegno che, con determinazione, le associazioni promotrici mettono in campo.
(il documento “Scuola pubblica: TU per pochi, IO per tutti” può essere consultato nel sito: http//:www.legambiente.com/canale6/scuola tra le news).

2. Legge delega: la fretta del Polo
Alla Camera dal 26 novembre, dopo la tornata delle audizioni (vedi Legambiente Scuola News n. 10), si conclude il 21 gennaio la prima parte del dibattito in Commissione Cultura. Il dibattito preliminare avviene tra sordi: polo e ulivo fermi ognuno nelle proprie posizioni. Dalla discussione emergono due modelli ben distinti di scuola, di valutazione e visione della riforma. E l’intervento conclusivo della Ministra Moratti conferma punto per punto i contenuti della legge delega. A risvegliare l’attenzione attorno ad un dibattito scontato è un passaggio della relatrice di maggioranza Angela Napoli (AN) che sottolinea “l’esigenza di responsabilizzare il governo sia rispetto a nuove forme di reclutamento del personale docente, sia rispetto alla sua valorizzazione professionale attraverso il riconoscimento dello stato giuridico dei docenti”. E, a chiarimento, aggiunge: “Solo così si può stabilire una reale progressione di carriera, un riconoscimento dei meriti professionali, magari diversi livelli di inquadramento come nel caso dei docenti universitari”. Proteste diffuse da parte sindacale ma anche forti divergenze nella maggioranza. La Casa delle libertà non può correre ancora il rischio di presentarsi divisa. Così, i capogruppo e i parlamentari responsabili scuola del Polo, assieme alla Ministra, decidono nella riunione del 23 u.s. che il testo licenziato dal Senato sarà blindato, non subirà cioè variazioni di rilievo. Non si vuole correre il rischio di dover ritornare a Palazzo Madama e allungare così i tempi. Sarà difficile, quindi che la maggioranza presenti emendamenti significativi entro il 27 gennaio, termine di scadenza per tale operazione. Un emendamento come quello nelle intenzioni dell’onorevole Napoli sarebbe stato oltretutto “imbarazzante” per la Ministra che sta discutendo al tavolo negoziale il rinnovo del contratto 2002-05.

3. Per una nuova professionalità docente
E’ fuor di dubbio che la scuola dell’autonomia ha cambiato il mestiere dell’insegnante. I docenti sono chiamati, oltre che a gestire in maniera efficace la didattica e il loro rapporto con gli alunni, anche ad intervenire in modo cooperativo in un numero sempre più ampio di processi quali l’analisi dei bisogni, la definizione dell’offerta formativa, la valutazione dei risultati. Un salto di qualità: da una dimensione individualista a una dimensione della collegialità. Le competenze professionali del docente, e le sue responsabilità si intrecciano quindi a livello di classe e di istituto. Competenze ampie, utili ad avviare e mantenere processi necessari al funzionamento dell’istituto che sono realizzati da titolari di incarico o da team appositi con ruoli temporanei, attivabili in autonomia dai singoli istituti, funzionali alle scelte e al piano formativo definito dalla scuola. Emergono quindi ruoli e funzioni diversificati inerenti l’ambito gestionale, organizzativo e pedagogico. Si fa avanti un problema non secondario che, se non si riesce ad affrontare, renderà velleitario qualunque tentativo di costruire un professionista della scuola: è la necessità di fruire di tempi e spazi riconosciuti, nonché di risorse economiche .
Come ripensare l’organizzazione scolastica, quali strumenti mettere in campo per far emergere il meglio della professionalità docente, come dare corso a uno sviluppo professionale che non sia solo fuga dalla didattica? E’ ipotizzabile pensare a figure diversificate, intermedie tra il ruolo del Collegio e quello del Dirigente Scolastico? Possono continuare ad essere figure elettive, conferendo incarichi aggiuntivi a chi è già impegnato nelle attività didattiche con le classi correndo il rischio dello stress da incarico, o si può pensare a figure che assumano ruoli più o meno permanenti ma distinti dalle ordinarie attività didattiche? In questo caso come evitare il rischio di una separazione tra chi parla di didattica, elabora schemi e procedure senza sperimentarli in prima persona, e chi si misura quotidianamente con l’insegnamento ma dovrebbe applicare i modelli elaborati da altri?
Questioni aperte che trovano, forse, troppo poco spazio all’interno della contrattazione per il rinnovo del contratto degli insegnanti. Su queste tematiche abbiamo avviato un dibattito nel nostro periodico Formazione Ambiente n. 35 e che proseguirà nel n. 36 in uscita a marzo.

4. E anche la scuola media ha i suoi piani di studio
Giovedì 24 dicembre: il MIUR rende pubbliche (in internet) le “Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nella scuola secondaria di 1° grado”. E così, anche la scuola media ha i suoi “nuovi programmi”!
Di 900 ore l’orario obbligatorio annuale delle lezioni, comprensivo della quota riservata alle regioni, alle istituzioni scolastiche e all’insegnamento della religione cattolica (visto che le settimane “scolastiche” sono 33, significa poco più di 27 ore alla settimana). A queste si aggiunge un’offerta formativa aggiuntiva di 200 ore annue, facoltative per l’alunno, dedicate al recupero o allo sviluppo dell’eccellenza (e così si manda definitivamente in soffitta il tempo prolungato). 825 le ore minime di frequenza per avere riconosciuto l’anno scolastico, mettendo insieme offerta formativa obbligatoria e aggiuntiva facoltativa: consentiti poco più di 15 giorni di assenza. 11 le materie proposte (italiano, inglese, seconda lingua comunitaria, storia, geografia, matematica, scienze, tecnologia e informatica, musica, arte ed immagine, attività fisica e sportiva), 6 le educazioni introdotte (alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare e all’affettività).
Il ciclo della scuola primaria si conclude con l’esame di stato. Una delle prove sarà predisposta e corretta dal Servizio Nazionale di Valutazione. Il risultato inciderà sulla valutazione finale dell’allievo. Al secondo anno scatta lo sbarramento: se permangono debiti negli obiettivi formativi di due discipline (comportamento compreso) già registrati nell’anno precedente si procede con la bocciatura e l’alunno non è ammesso alla classe successiva.
Quale l’obiettivo di questa pubblicazione a cui manca la legittimazione ufficiale della firma della Ministra? E’ forse l’apripista per avviare il prossimo anno scolastico una sperimentazione anche nella scuola media?
Intanto, prima di Natale 250 “saggi” si sono messi al lavoro su programmi e piani di studio per i nuovi licei e per la scuola della formazione professionale del futuro. “Insegnare poche cose, ma insegnarle bene” ha detto la Ministra al via dei lavori. Quando sarà pronto il nuovo tassello della “riforma Moratti”?.

5. Io non rinuncio alla memoria
Legambiente Scuola e Formazione è tra i primi firmatari (assieme a Proteo Fare Sapere, CIDI, FNISM, UCIIM, AIMC, MCE, Fuoriregistro, Edscuola.it, Didaweb.net, Scuolaidea.it) dell’appello per la “Giornata della memoria” del 27 gennaio prossimo (l’appello può essere sottoscritto al sito: www.scuolafuturo.it).
“…Per sottrarci, attraverso la riappropriazione del ricordo, ad una quotidianità priva di “alti” valori, di forti identità, di future prospettive, diciamo insieme: “Io non rinuncio alla memoria! Se non noi, chi altri deve farlo? E se non ora, quando?
Per questo il 27 gennaio alle ore 11.59 (ora di entrata delle truppe alleate ad Auschwitz) nelle nostre classi faremo un minuto di silenzio e leggeremo la poesia di Primo Levi “Se questo è un uomo”.
Per questo inoltre chiederemo alle nostre scuole che alle ore 11.59 venga “suonata la campanella” e venga effettuato un minuto di silenzio e letta in tutte le classi la sopraccitata poesia.
Per questo sosteniamo, da cittadini, l’azione di quegli insegnanti che testimonieranno il 27 gennaio il loro senso civico con il silenzio”.

6. Legambiente al Social Forum dell’Educazione
Anche Legambiente è presente a Porto Alegre dove si sta svolgendo il terzo Forum Mondiale “Educazione e trasformazione: l’educazione pubblica nella costruzione di un mondo possibile”.
Sono 900 milioni gli analfabeti nel mondo, e di questi il 70% sono donne. Per 120 milioni di bambini la scuola è un lusso e ben 150 milioni sono i giovani che abbandonano prima del quarto anno. Dei 120 milioni di bambini che non frequentano la scuola, il 53% sono bambine, il 47% bambini e provengono soprattutto dall'Asia Meridionale (38%) e dall'Africa Subsahariana (36%).
Offrire un'educazione di qualità per tutti è un obiettivo politico prioritario per tutti i governi. Il rischio di non riuscire a dotare i giovani di una formazione di base che consenta loro di diventare "persone", cittadini consapevoli dei loro diritti e doveri, attivi nella vita sociale e nel mondo del lavoro, può determinare gravi difficoltà individuali e un elevato costo sociale. E il rischio è ancora più grande in un momento in cui la scuola pubblica sembra in disarmo e anche l’istruzione è coinvolta in logiche di mercato.
In Italia, il livello di istruzione della popolazione adulta (25-64 anni) risulta essere relativamente basso: un quarto della popolazione adulta italiana ha abbandonato la scuola con la sola licenza elementare. Appena il 42% della popolazione di 25-64 anni ha conseguito un diploma di istruzione secondaria superiore: una percentuale che è tra le più basse dell'UE che ha una media del 59%. Mentre il 45% della popolazione tra i 25 e i 34 anni ha addirittura lasciato senza conseguire il diploma di istruzione secondaria superiore, contro il 34% del Regno Unito, il 24% della Francia, il 15% della Germania e una media europea del 30%.
L'Italia infine, è all'ultima posizione in Europa per la percentuale di chi ha conseguito un titolo di studio universitario: solo il 9% della popolazione adulta è laureato.
Il mondo in cui viviamo è sempre più complesso. La globalizzazione e i cambiamenti tecnologici esercitano profondi effetti sul nostro modo di vivere, di lavorare e di partecipare alla vita democratica. Nella nostra società, le competenze e le capacità degli individui hanno un valore sempre più determinante. Oggi, invece, un terzo dei bambini nel mondo non riesce a portare a termine un ciclo scolastico di 5 anni, il minimo indispensabile per conseguire un'alfabetizzazione di base.

7. Protocollo d’intesa MIUR – LEGAMBIENTE
MIUR e Legambiente, che si avvarrà delle competenze dell’associazione professionale Legambiente Scuola e Formazione, hanno sottoscritto il 23 dicembre scorso un protocollo d’intesa, di durata triennale, per promuovere iniziative di sensibilizzazione e formazione sulla sostenibilità ambientale, per sviluppare attività di ricerca, sperimentazione e formazione a sostegno dell’autonomia scolastica in merito alla progettazione partecipata dell’offerta formativa nel rapporto tra scuola e territorio. La prima delle iniziative che rientra nell’intesa di collaborazione è Nontiscordardimé – Operazione scuole pulite.

8. Nontiscordardimé – Operazione scuole pulite
Ritorna la giornata di volontariato organizzata da Legambiente in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, nata con lo scopo di rendere più vivibili gli edifici scolastici.
L’iniziativa si svolgerà sabato 15 marzo e come sempre bambini, ragazzi, giovani, insegnanti e genitori dedicheranno una parte del loro tempo a compiere piccoli interventi mirati a migliorare le condizioni dell’edificio scolastico, del suo cortile o dell’area immediatamente antistante la scuola.
Saranno piccoli lavori di manutenzione: dalla pulizia di spazi alla piantumazione di alberi, dalla verniciatura di aule alla costruzione di aiuole, ecc. mentre nel pomeriggio, le scuole che lo vorranno, potranno completare la giornata trasformando il proprio istituto in un luogo di festa aperto alle espressioni culturali della scuola e della comunità locale.
Quest'anno pensiamo sia molto importante dedicare una particolare attenzione alla sicurezza degli edifici scolastici. Potranno quindi essere compiuti dei monitoraggi per rilevare i rischi effettivi: dalla presenza di fonti d'inquinamento all'assenza di impianti di sicurezza o alla necessità d'interventi di manutenzione urgente. Durante la giornata potranno essere svolte delle esercitazioni e delle prove del piano di emergenza della scuola, prendendo accordi anche con la Protezione Civile.
Per aderire all'iniziativa è sufficiente compilare la scheda di adesione che potete trovare nel sito http//:www.legambiente.com/canale6/scuola entro e non oltre il 20 febbraio 2003. Con l'adesione invieremo gratuitamente del materiale utile alla promozione e all'organizzazione dell'iniziativa tra cui un opuscolo illustrativo, un manuale d'istruzioni contenente indicazioni su come organizzare la giornata, informazioni sulle mense biologiche e proposte di attività relative alla sicurezza dell'edificio, infine, ad ogni scuola sarà inviata una scatola per la raccolta della carta a memoria del lavoro svolto.
Per ogni ulteriore informazione si può contattare il n° 06.86268348.


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 26 Jan, 2003 on 18:15
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