Occhio ai virus: sono intelligenti

I worm informatici si stanno "evolvendo" proprio come creature biologiche e si diffondono attraverso la Rete

LAS VEGAS, 16 LUGLIO 2001 - Mutano, si adattano, si trasformano, proprio come virus o malattie infettive. Ma non sono "creature" biologiche bensì digitali, che si insinuano nei circuiti telematici e si propagano attraverso la Rete. Questi sono i worm, i "vermi" informatici saliti alla ribalta delle cronache quando alcuni di loro, chiamati I love you, Melissa, Hybris, hanno iniziato a "infestare" le mail e i pc di migliaia di utenti in tutto il mondo.

E proprio quando l'allarme epidemico sembrava quasi un ricordo, ecco che dagli States arriva un nuovo monito: "Attenzione alle reti peer-to peer". A richiamare l'attenzione sulla pericolosità dei sistemi di condivisione dei file tra utenti (tipo Napster, Gnutella e simili) è Jose Nazario, studente di biochimica ed esperto di sicurezza del Crimelabs.

Secondo Nazario entro i prossimi due anni verranno creati e diffusi virus di nuova generazione estremamente complessi, in grado di compiere "attacchi mirati" soltanto verso alcune parti della Rete: "Dobbiamo pensare ai worm e alle reti - ha detto Nazario - nello stesso modo in cui pensiamo agli organismi viventi, capaci di diffondersi e sfruttare le falle di sicurezza dei sistemi, più bravi nell'aggiornarsi, nel nascondersi e nel mutare i propri metodi di attacco". Insomma, se gli attuali virus possono essere paragonati ad una sorta di "brodo primordiale" indistinto, i worm di prossima generazione si evolveranno in una sorta di organismi multi-cellulari in grado di risiedere su più macchine e assegnare ad ogni "cellula" una differente funzione.

Ma di fronte a questo scenario assai poco rassicurante, per evitareI il pericolo che i worm siano utilizzati come armi hi-tech, Nazario ritiene che nel prossimo futuro tutti gli utenti di computer dovranno essere messi in grado di proteggersi attraverso strumenti efficaci ed aggiornati costantemente, e soprattutto resi consapevoli dei rischi che corrono in Rete. Perché, dato che parliamo di virus, "su Internet è sempre stagione di influenza".

Beatrice Montini