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Prezzi, l'Istat contro l'Eurispes "Diffondono dati inaffidabili"
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1. Prezzi, l'Istat contro l'Eurispes "Diffondono dati inaffidabili"
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da Repubblica.it

Il presidente Biggeri: "Noi siamo imparziali e trasparenti" e ritiene "impossibile" aumenti del 30 per cento

Prezzi, l'Istat contro l'Eurispes "Diffondono dati inaffidabili"
E l'istituto statistico pubblico minaccia una denuncia all'authority
Fara: "Non siamo al tempo dei soviet, non c'è monopolio delle ricerca"

ROMA - E' ormai guerra sui prezzi. Dopo settimane di silenzi di fronte agli attacchi che gli arrivano da tutte le parti il presidente dell'Istat Luigi Biggeri prende la parola. Convoca i giornalisti per difendere il lavoro del suo istituto "imparziale e trasparente", per ribadire la validità delle sue analisi sui prezzi e annuncia: "Denunceremo l'Eurispes, inaffidabile dal punto di vista scientifico e denigratore della statistica pubblica all'Autorità per le telecomunicazioni". Mentre a fianco dell'Istat si schiera il ministro delle attività produttive Antonio Marzano che dice no: "ai commercianti che fanno i furbi, all'inflazione fai da te, alla politicizzazione delle statistiche".

In primo luogo Biggeri difende il lavoro suo e dei suoi collaboratori. Le caratteristiche dell'Istat, dice, sono "l'imparzialità, la qualità scientifica dell'indagine e delle metodologie, la trasparenza nei criteri seguiti e nella diffusione dei dati". Una qualità, ha sottolineato Biggeri, certificata non solo in Italia ma anche da istituti internazionali: "Non mi riferisco a nessuno in particolare ma prendendo a campione un numero limitato di punti vendita lo statistico può far tornare il risultato come vuole. Questo non accade per l'Istat perchè abbiamo 25 mila punti di vendita controllati e 300 mila rilevazioni fatte ogni mese".

Tutto questo per dire che l'Istat ribadisce "la validità dell'indice dei prezzi al consumo e dei criteri di rilevazione che sono certificati a livello nazionale dalla Commissione di garanzia per le informazioni statistiche" anche se, avverte Marzano, si sta studiando un paniere diverso, diviso per fasce di reddito. Quanto al paniere Biggeri conferma: "Stiamo ancora costruendo i vari pesi che i beni avranno nel paniere ma i prezzi dell'Rc Auto sono aumentati nel 2002 di quasi il 10%, per questo gli attribuiremo un peso maggiore". Ma attenzione, avverte Biggeri, "non è corretto per il cittadino avere informazioni distorte: i consumatori devono essere tutelati dalle informazioni distorte che non sono accettabili in un paese democratico".

Mentre l'Eurispes, ("Non mi risulta che organismi né nazionali né internazionali abbiano certificato le metodologie utilizzate da Eurispes", dice maligno Biggeri) diffama. "Ci sono gli estremi per denunciare l'Eurispes", dice Biggeri ai giornalisti, definendo "inaffidabili, dal punto di vista scientifico, i dati forniti" dall'istituto e annunciando di aver inviato in proposito una lettera all'Autorità per le comunicazioni.

Biggeri ha ricordato che la stima dei prezzi alimentari fatta dall'Eurispes prevedeva un aumento del 29%: "A nostro avviso questo è un calcolo inaffidabile dal punto di vista scientifico e cozza contro il buonsenso. Se si fosse avverato un aumento di questa portata, a parità di retribuzione, i consumi si sarebbero dovuti ridurre di una somma vicino al 29%, ma ciò non è avvenuto".

"Come Istat siamo aperti alle critiche di carattere scientifico - ha aggiunto Biggeri - ma non accettiamo che si cerchi pretestuosamente di denigrare le statistiche ufficiali". Biggeri ha aggiunto che non risulta "che l'Eurispes abbia le caratteristiche per la produzione di indagini scientifiche, mentre ci sono ragionevoli dubbi che sia stata imparziale. Inoltre, non risulta che la sua attività sia stata ritenuta scientificamente valida a livello nazionale". Comunque, Biggeri non vuole dare tutte le colpe all'Eurispes, "a cui però spetta l'onere della prova per dimostrare che l'indagine presentata sia stata effettivamente realizzata in modo rappresentativo".

Immediata la risposta dell'Eurispes. "Probabilmente - dice il presidente dell'istituto di ricerca Gian Maria Fara - il presidente Biggeri pensa a una ipotesi di reato di lesa maestà, partendo dal presupposto che in un paese democratico possa esistere un monopolio statale della ricerca", aggiungendo che "evidentemente non siamo più al tempo dei soviet".

"Noi - ricorda Fara - abbiamo mandato al presidente Biggeri, che ce l'ha chiesta, una copia della nostra rilevazione e come abbiamo detto ieri in confrenza stampa siamo disposti a mettere tutti i nostri tabulati e le nostre metodologie di rilevazione a disposizione della comunità scientifica, del governo del sistema dell'informazione e di chiunque ne voglia fare richiesta".

Fara aggiunge poi che "i cittadini non possono essere presi in giro: l'inflazione che gli italiani sopportano, soprattutto per quanto riguarda i prodotti alimentari, è quella che noi indichiamo e la nostra analisi è condivisa da milioni di italiani che fanno la spesa tutti i giorni e che ci stanno tempestando di fax, e-mail e telefonate".

(3 gennaio 2003)


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Date: 03 Jan, 2003 on 18:58
Prezzi, l'Istat contro l'Eurispes "Diffondono dati inaffidabili"
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