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Settimana della Memoria 20-27 gennaio 2003
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1. Settimana della Memoria 20-27 gennaio 2003
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LICRA (lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo)
ASSOCIAZIONE CULTURALE “B. CROCE”
BIBLIOTECA CIVICA MOZART

promuovono

SETTIMANA DELLA MEMORIA
20-27 GENNAIO 2003

La shoah è un nome ebreo che significa catastrofe

Descrizione del progetto

Premessa
La legge n. 211 20 gennaio 2000 “istituisce il giorno 27 gennaio di ciascun anno quale “Giorno della memoria” in ricordo delle persecuzioni e dello sterminio del popolo ebraico, delle leggi razziali, degli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte”
E’ riconoscimento istituzionale della unicità della tragedia che ha segnato indelebilmente la storia dell’umanità e con cui l’umanità tutta deve fare i conti. Resta però il pericolo della retorica celebrativa che può essere allontanato solo se il luogo istituzionale è luogo reale di incontro di culture, di storia, di persone, se si raggiunge il cuore e la mente di ognuno; per far questo è necessario ridare significato e spessore alle parole, prima fra tutte alla parola memoria, oggi fin troppo abusata.
Le innovazioni tecnologiche, lo sviluppo dell’informatica, stanno determinando inevitabili modificazioni culturali, in primo luogo nella concezione del tempo e dunque nel modo stesso di vivere il tempo, costretti in un eterno hic et nunc proiettati verso un irraggiungibile futuro, dimentichi del passato, anche quello più prossimo. E questa l’amnesia inibisce la visione complessiva della realtà, togliendo senso al tempo e alla vita in cui anche le relazioni interpersonali stanno diventando merce.
Finalità del progetto
Proprio nell’intento di indirizzare i nostri giovani a ricercare il senso delle cose con cui arricchire la loro vita nasce il nostro progetto. Riscoprire il valore del passato, della riflessione, del ricordo, costruisce identità e rende possibile comprendere, condividere, comunicare.
Ma senso e significato del passato sono nel come, nel dove, nel quando e nel chi li propone, nella pienezza di senso che c’è dietro le parole. Non in una vuota retorica di facciata, ma nella vitalità di un interesse reale e vivo, che guardi al passato più o meno lontano e insieme al presente di diverse culture.
E’ su queste basi che è nata in collaborazione con la Licra, la più antica associazione internazionale contro il razzismo, l’idea di una settimana dedicata alla riflessione e alla memoria che superi i riti celebrativi e vada ad incidere il più profondamente possibile nel tessuto culturale ed esperenziale degli studenti, perché rimanga impresso nella “memoria” di ognuno
Obiettivi generali
E affinchè questa settimana della memoria aiuti ad assumere comportamenti duraturi, legati a valori di solidarietà e accettazione dell’ ”altro”, essa deve essere l’esplicitazione e la comunicazione di un impegno educativo della Scuola, nella formazione di personalità mature, flessibili, autonome e in grado di recepire ed attuare i più alti valori democratici.

Un insegnamento “oggettivo” fondato sul rigore scientifico rende conseguibile tale obiettivo perchè favorisce apprendimenti saldamente ancorati alla verifica; infatti si fornisce così un modello di comportamento alieno dal pregiudizio, in quanto schema mentale non verificato. E il pregiudizio è la radice della intolleranza.

Programma delle attività

Gli incontri
“Il nazismo dalla comunità popolare alla Shoah” Claudio Natoli Docente di Storia Contemporanea.
Università di Cagliari
“Requiem per 500.000” video a cura del centro culturale ebraico di Varsavia
“L’ordine è stato eseguito“ Sandro Portelli Docente di Letteratura americana. Università La Sapienza Roma
“Una bambina e basta” Lia Levi Scrittrice

I dimenticati
“ La realtà andina” Gisella Evangelisti Esperta di cooperazione internazionale
“Gli indiani d’America” Giorgio Mariani Docente di Letteratura americana

Le immagini
Cinema
“ Notte e Nebbia” di Alain Resnais
“ Train de Vie” di Radu Mihaileanu
Introduce Maurizio Regosa, giornalista e critico cinematografico, docente presso l’Università di Firenze

Teatro
“Il Nido di vespe” memoria della Resistenza al Quadraro Collettivo teatrale Uomini e Vermi
“Favole Ebraiche” Il teatrino di Celeste e Caterina
“…E Miriam danzerà…” Recital-spettacolo del Teatro di Cultura

La musica
“Chants de misère” Darius Milhaud esegue Gianluca Pezzino
” Danza e musica Klezmer” L’Albero di Maggio di Paola Della Camera


I percorsi didattici
“Individuo e stereotipi “
“Memoria genetica e memoria cerebrale”
“Storia e memoria”

Destinatari dell’iniziativa
Il programma prevede interventi destinati alle scuole di ogni ordine e grado

Metodologia dell’intervento
La celebrazione della giornata della memoria perciò può, a nostro avviso, assumere un significato ampio; centrale è certamente il ricordo della Shoah, accanto al quale risuonano le parole di Primo Levi“… siamo schiavi, privi di ogni diritto, esposti ad ogni offesa, volti a morte quasi certa, ma (…) una facoltà ci è rimasta e dobbiamo difenderla con ogni vigore perché è l’ultima: la facoltà di negare il nostro consenso”; esse inducono a pensare, a riflettere, a riconoscere tutte le forme di razzismo, vecchie e nuove, di emarginazione, di sopraffazione, di genocidio, di violenza, di negazione, di ieri e di oggi.
Il nostro progetto si basa su questo: riportare la forza dell’oralità per rendere lo spettatore attivo e critico perché dalla sua bocca parta la parola che reca senso all’orecchio dell’altro.
Pertanto nell’ ambito delle celebrazioni per la ricorrenza della Shoah e su sollecitazione dell’associazione francese Licra (lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo)che opera dal 1927 nel campo dei diritti umani in Francia, Austria, Belgio, Canada, Lussemburgo e Svizzera e conta tra i suoi fondatori e militanti personaggi di spicco del mondo dell’arte e della cultura, l’Associazione Culturale Benedetto Croce, insieme alla Biblioteca Civica Mozart e alle associazioni del Q 30, ha deciso di aderire alla settimana della Memoria promossa dalla Licra e propone alle scuole medie e superiori del territorio il programma di manifestazioni culturali illustrato.
Ciascuna manifestazione prevista dal programma (ancora suscettibili di modificazione e di cui si devono ancora fissare le date precise, poiché in attesa e delle conferme delle persone interpellate e delle possibilità di finanziamento), verrà introdotta da un breve modulo didattico (2/4 ore), svolto nelle classi aderenti da personale esperto e qualificato o supportata da materiale didattico.
Tale percorso culturale tende a realizzare la partecipazione attiva degli alunni, motivandoli alla conoscenza e scoperta personale di fatti, avvenimenti e persone più o meno lontani dal loro dato esperenziale, convinti come siamo che l’interesse provochi la motivazione alla conoscenza.

Soggetti coinvolti
Biblioteca Civica Mozart
AQ 30 Coordinamento Associazioni Quartiere 30 (A.S.S.C.Casal Monastero, Nuovi Orizzonti, C.A.P. Torraccia, C.R.C.S. San Cleto)
Licra (Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo)
Associazione Culturale Scolastica “B.Croce”

Modalità di partecipazione
In occasione della Settimana della memoria L’Associazione Benedetto Croce propone una serie di incontri teatrali, cinematografici e storico-letterari, segnalati nel programma allegato.
Con l’intento di amplificare la significatività delle iniziative, proponiamo inoltre all’attenzione dei docenti che eventualmente vogliano approfondire le tematiche affrontate, alcuni percorsi didattici.
Tali percorsi, finalizzati alla preparazione delle classi agli incontri, consisteranno in materiale di approfondimento del tema prescelto o, per alcuni argomenti, nel progetto di UD (eventualmente supportato dalla presenza di un insegnante referente).
Al fine di chiarire ulteriormente gli argomenti del programma si allegano brevi schede esplicative.
Le scuole e le classi che volessero partecipare potranno segnalare la loro adesione alla iniziativa prescelta e fare richiesta del materiale didattico relativo entro il 20 Dicembre 2002 al
n. fax 0640501003, rivolto all’attenzione della prof.ssa Quintavalle o via internet all’indirizzo E13@romascuola.net
La partecipazione a tutte le iniziative si prevede gratuita.
E’ prevista l’organizzazione del servizio trasporto a 3,50 euro a studente, da prenotare entro il 20/12/02.
L’Associazione “B. Croce” si riserva, per motivi organizzativi, di apportare eventuali modifiche alle date previo accordo con le scuole interessate.
Si allega a tal fine il modulo di adesione.

Il Presidente
Aldo La Rosa

Modulo di adesione

Associazione Culturale “B. Croce”
fax 0640501003 –e.mail e13@romascuola.net
infoline 3475769077/ 064072791


Scuola ……………………………………………………………………..
Classi partecipanti…………………………………………………………
Numero alunni partecipanti……………………………………………….
Docente referente………………………………………………………….

Gli incontri

Il nazismo dalla comunità popolare alla Shoah……………sc. Superiore
17 gennaio 2003 ore 10 biblioteca civica Mozart

L’ordine è stato eseguito…………………………………. sc. Superiore
21 gennaio 2003 ore 10 cinema Tristar

Una bambina e basta……………………………………… sc. Media/ Sup
24 gennaio 2003 ore 11 biblioteca civica Mozart

I dimenticati

La realtà andina……………………………………………sc. Media/ Sup
data e intervento da concordare

Indiani d’America…………………………………………sc. Media/ Sup
21 gennaio 2003 ore 11 biblioteca civica Mozart

Le immagini
Cinema

Notte e nebbia
Train de vie……………………………………………… sc. Superiore
20 gennaio 2003 ore 9.30 cinema Universal

Train de vie……………………………………………… sc. media
23 gennaio 2003 ore 9.30 cinema Tristar

Teatro
Uomini e vermi……………………………………………………………...
22 gennaio 2003 centro Petralata

E Myriam danzerà………………………………………… sc. Superiore
25 gennaio 2003 ore 10 teatro delle Muse

Favole Ebraiche…………………………………………… sc. Elementare
data e intervento da concordare

La musica
Danze e musica klhezmer ………………………………… cittadinanza
20 gennaio 2003 ore 21 Teatro delle Muse

Chants de misère…………………………… ……………. cittadinanza
27 gennaio 2003 ore 21 Teatro delle Muse

I percorsi didattici

Memoria genetica e memoria cerebrale…………………… sc. Media/ Sup
data e intervento da concordare

Individuo e stereotipi……………………………………… sc. Media/ Sup
data e intervento da concordare

Storia e memoria……………………………………………sc. Media/ Sup.
data e intervento da concordare

Si richiede la prenotazione del pulman per n. alunni (min.50)__________________________________


La settimana della memoria ha ottenuto il patrocinio del V Municipio
E’ stato richiesto il patrocinio al Comune di Roma

Le immagini

Train de vie di Radu Mihaileanu
La storia degli abitanti di un piccolo villaggio ebreo della Romania, che per sfuggire alla deportazione nazista rubano un treno per andare in Palestina.
Un modo diverso di raccontare la Shoah, improntato ad un umorismo malinconico, basato sullo spirito ebraico, caustico, ma legato in maniera profonda e commovente alla sorte di tutti quelli che non ce l’hanno fatta.
Durata 103 minuti

Notte e nebbia di Alain Resnais
Uno dei più importanti documenti sui campi di concentramento mai realizzati, uscito in Francia nel 1961, girato un po’ in bianco e nero e un po’ a colori, a sottolineare la crudezza degli avvenimenti, quando questa tecnica era una novità.
Nonostante si tratti di un cortometraggio fu presentato nelle sale cinematografiche come un lungometraggio ed ebbe, a sorpresa, uno straordinario successo.
“Cercate di capire perché questo accade. Soprattutto non attendete che sia accaduto per occuparvene.”
Durata 20 minuti

I due film, di tenore diverso ma sullo stesso tema, saranno proiettati nella stessa mattina, introdotti da due chiacchere con Maurizio Regosa, giornalista e critico cinematografico, che metterà gli studenti in contatto con le ragioni

Le parole

…e Myriam danzerà…
E’ un recital-spettacolo di cultura ebraica, che alterna canti e musiche tradizionali, ritratti di figure femminili significative nella storia ebraica e storielle della tradizione umoristica yddish. Le donne della Bibbia, le mogli del nazismo, le artiste coraggiose, ma anche la comicità della “mama” yiddish, cantate e narrate col supporto costante, come un racconto per voce e musica di violino e fisarmonica. Protagonisti dello spettacolo insieme a Caterina Venurini, due musicisti considerati tra i migliori interpreti di musica klhezmer nel panorama italiano: Marco Quaranta (violino) e Fabio Ceccarelli (fisarmonica).

Favole ebraiche
Per offrire ai più piccini, attraverso la semplicità e l’immediatezza della fiaba, l’opportunità di un piccolo iniziale approccio con la cultura ebraica e una prima riflessione su questa cultura. Le letture saranno alternate da canti della tradizione ebraica eseguiti dal vivo.

Nido di vespe
Il mese di aprile del 1944 fu anche quello del più spietato rastrellamento effettuato dai nazisti a Roma: Il Comando Tedesco era furibondo perché neanche la strage delle Ardeatine aveva indotto i partigiani romani a deporre le armi e gli altri cittadini ad avere un atteggiamento meno ostile nei confronti degli occupanti e gli appelli a presentarsi alle armi o al lavoro nella Todt rimanevano inascoltati.
Tutta la propaganda fatta attraverso i giornali e i manifesti, rivolgendosi alle donne e ai bambini perché convincessero mariti e padri a fare il loro “dovere”, a lavorare per guadagnarsi da vivere e non soffrire la fame non sortiva alcun risultato. E neanche fruttavano molto i piccoli rastrellamenti quasi quotidiani organizzati dai fascisti (il questore Caruso aveva promesso ai fascisti 50 uomini al giorno). Fu così deciso di dare un più pesante colpo alla Resistenza Romana e non a caso fu scelta, come zona di operazioni, il Quadraro, la popolosa borgata dove – come riconoscerà più tardi il consigliere d’ambasciata nazista Mollhausen – venivano “inghiottiti” tutti coloro i quali volevano sfuggire ai nazisti senza ricorrere al Vaticano.
“ Nido di vespe” è una creazione collettiva che racconta questa fase della Resistenza romana prendendo come riferimento il punto di vista delle organizzazioni partigiane autonome che facevano capo al Movimento Comunista d’Italia (meglio conosciuto col nome di Bandiera Rossa).
L’episodio centrale della performance è il rastrellamento nazista effettuato il 17 aprile 1944 ai danni della popolazione del Quadraro.
La scelta di questo episodio nasce dalla considerazione che intere pagine della resistenza popolare romana siano state trascurate dalla divulgazione storica ufficiale e viene perciò proposta agli studenti una rivisitazione della storia, costruita attraverso le testimonianze dei sopravvissuti, le pubblicazioni clandestine e i documenti ufficiali .

Gli incontri

Il nazismo dalla comunità popolare alla Shoah
Il modello di società teorizzata dal nazismo ha come cardine la formazione di una comunità popolare interclassista gerarchicamente strutturata, fondata su criteri razziali, sulla discriminazione politica, sulla persecuzione e ferreamente eterodiretta: all’integrazione degli “uguali” corrisponde l’eliminazione dei “diversi. In un tale modello la Shoah è l’esito ultimo e estremo. E’ la tesi che lo storico Claudio Natoli discuterà nell’incontro. La proiezione di un film - documento sulla rivolta del ghetto di Varsavia (1943) e sulla repressione violenta ad essa seguita, darà spazio a ulteriori riflessioni e al dibattito.

Una bambina e basta
“Non sei una bambina ebrea, hai capito? Sei una bambina. Una bambina e basta”.
Queste le ultime parole del libro di Lia Levi in cui si narra, in linguaggio piano ma ricco di profondità, dell’intenso rapporto tra una madre e la figlia nel periodo drammatico che va dagli anni precedenti la seconda guerra mondiale al suo termine, con tutto quello che ha rappresentato per le famiglie ebree italiane, costrette dalle leggi razziali del 1938 dapprima a perdere progressivamente lavoro, beni, abitazione e in seguito a nascondersi per cercare di salvare la propria vita. Con un tono che tende a sdrammatizzare i tragici eventi vissuti, Lia Levi narra le vicende di quegli anni attraverso gli occhi di una bambina che prende piano piano consapevolezza del suo essere “ebrea” come diversità e della sua attrazione per la religione cattolica vissuta come rifugio e salvezza dalla minaccia oscura che pende sul suo capo e su quello delle sue sorelle.

Questo quindi l’argomento centrale dell’incontro con Lia Levi, scrittrice di origini piemontesi che vive e lavora a Roma , collaborando come autrice di testi anche con la Rai.

L’ordine è stato eseguito
L’incontro con Alessandro Portelli vuole essere un momento per conoscere e approfondire il significato delle Fosse Ardeatine e quale memoria ha lasciato nell’identità collettiva di un’intera città la strage nazista copiuta a Roma il 24 marzo del ’44 come rappresaglia dell’attentato partigiano di via Rasella del giorno precedente.
Dall’ultima di copertina del libro:
“ A cadere sotto il piombo tedesco furono generali e straccivendoli, operai e intellettuali, commercianti e artigiani, un prete e 75 ebrei; monarchici e nazionalisti; liberali e comunisti; ma anche chi non aveva appartenenza politica.”
Alessandro Portelli ha con questo libro portato a protagonista la voce diretta “dei portatori di memoria: 200 interviste che tendono a dirimere la polemica che da quell’azione è scaturita e che ha messo in dubbio l’utilità e la legittimità dell’azione, asserendo che la strage delle Fosse Ardeatine avrebbe potuto essere evitata se i partigiani si fossero consegnati. In realtà non vi furono né il tempo né la richiesta per la presentazione e su questo evento si è scatenata una vera e propria battaglia della memoria.”
Un’occasione questa per ascoltare dalla voce dell’autore come la memoria collettiva può essere modificata e passata per realtà storica e anche per discutere con lui dell’importanza del ricordare.

I dimenticati
E poiché ci sono oggi molte realtà nel mondo in cui porzioni di popolazioni vivono emarginate e i cui diritti vengono ripetutamente calpestati, abbiamo voluto portarne almeno due esempi, non esaustivi né esaurienti, ma tendenti ad essere esemplificativi di purtroppo tante realtà che rendono importante impegnarsi nelle scuole e nella società a mantenere vivo non Un Ricordo, ma tanti ricordi di tante sopraffazioni di cui quotidianamente siamo spettatori e spesso involontariamente, complici.

La realtà andina
Partendo dal libro “Una vita firmata” uno spaccato sulla realtà del Perù che si incammina verso la modernità inevitabile, verso ciò che sembra necessario, come l’arricchimento attraverso lo sviluppo e, di conseguenza, il mercato. Ma il mercato non tiene conto, nel suo cammino inesorabile di “ammodernamento” delle realtà locali, non tiene conto delle popolazioni indigene, non tiene conto dei loro bisogni. Il libro narra la storia vera di Vittoria Savio, una donna impegnata da molti anni a fianco delle comunità andine per la difesa dei loro diritti,
per evitare lo sfrutta mento e l’emarginazione di intere popolazioni, per dimostrare che la solidarietà della comunità è preferibile all’isolamento individualistico e competitivo.
Di questo e di altro si potrà discutere nell’incontro con Gisella Evangelisti, profonda conoscitrice di queste realtà così lontane dalla nostra quotidianità, oltre che dei problemi dello sviluppo dei paesi del terzo mondo.

Gli Indiani d’America
E prima degli Americani chi c’era in America? Prima di Colombo, prima dei Puritani, prima dei colonizzatori, chi abitava questi spazi immensi? Che tipo di cultura avevano questi popoli indigeni e come e perché sono stati annientati sarà il tema dell’incontro con Giorgio Mariani, conoscitore delle realtà degli indiani d’America, al di là delle icone derivate dai film statunitensi, al di là degli stereotipi con cui ci sono presentate queste popolazioni. Un approccio alla cultura Amerinda non mediatica ma basata su uno studio non pregiudiziale della storia delle civiltà indigene d’America.

La musica

Chants de misére: lo sguardo del novecento francese sulla tradizione musicale ebraica
L’arte, scoprendo la trama sovente dolorosa della memoria, ci aiuta a trasformare il dolore in profonda dignità. E’ questa forza che ci permette talvolta d’attingere, nel rapimento dell’espressione artistica, ciò che crediamo utopistico ed irraggiungibile. Una presa di coscienza per un’azione responsabile.
Per la Settimana della Memoria proponiamo un concerto di melodie ebraiche di Darius Milhaud, uno dei grandi intellettuali del ventesimo secolo. Il compositore francese, che nel 1940 fu costretto all’esilio negli Stati Uniti, ha sempre attinto alla tradizione musicale ebraica, per la quale ha dimostrato un rispetto e un amore pari alla forza innovatrice del suo genio.
Il lirismo mediterraneo, questa mediterraneità internazionale che il musicista definisce appartenente a un paese “che va da Gerusalemme a Rio”, alimenta tutta la sua opera, che si tratti della tragedia greca, della musica liturgica ebraica, della tradizione provenzale o della poesia sudamericana.
Opposta ad ogni sistema, l’arte di Milhaud, con la sua polifonia multicolore, con le sue sovrapposizioni d’accordi d’una grande potenza e d’un’estrema densità, ha per scopo essenziale la libertà d’espressione, e in tale bisogno d’una così totale libertà formale noi ritroviamo il poeta lirico al quale Schönberg rende omaggio: “Milhaud è attualmente il rappresentante più significativo di tutti i paesi latini.”
I testi che Darius Milhaud ha scelto per le sue melodie sono talvolta in lingua yddish ma più spesso in francese (una copia dei testi con la traduzione sarà distribuita al pubblico). Sono testi sacri oppure testi scritti da poeti contemporanei al compositore.
I brani di Milhaud saranno preceduti da “Deux mélodies hébraïques” di Maurice Ravel.
La revisione di Gianluca Pezzino, che affida l’esecuzione ad un pianoforte, due voci naturali e percussioni, valorizza il dialogo tra musica popolare e moderna scrittura. Tra memoria e coscienza.

Danze e musiche klezmer
Uno spettacolo di danze legate alla tradizione klezmer presentato dall’Albero di maggio di Paola Della Camera, studiosa delle danze tradizionali, accompagnato da musicisti specializzati in questo tipo di musica popolare e alternato da brevi letture fatte dai ragazzi del laboratorio teatrale del Liceo B. Croce, è un altro dei momenti della settimana della memoria, destinato alla conoscenza delle musiche e delle danze del popolo ebraico, come aspetto integrante della cultura e della tradizione.
Le letture, tratte da Brecht, Wiesel ed altri autori, vogliono invece sottolineare alcuni momenti della storia del 900 legata alla persecuzione e alla Shoah.

I percorsi didattici

Memoria cerebrale e memoria genetica
Il percorso didattico sulla memoria cerebrale affronta il complesso e non del tutto noto tema della costruzione mentale della realtà e della sua evocazione attraverso il ricordo. Abbiamo cercato, con le immagini e un ricco supporto esplicativo, di rendere più accessibile la trattazione dell’argomento. Il “nostro” percorso della memoria approfondisce la percezione visiva, il suo tragitto all’interno degli emisferi cerebrali fino alla sua archiviazione nella memoria a lungo termine, da cui può essere evocata .
La memoria cerebrale è legata all’apprendimento e alla creatività; esiste tuttavia un altro tipo di memoria che è quella genetica: una garantisce la conservazione della specie ed in qualche modo è anch’essa creativa perché legata all’evoluzione delle forme e dei comportamenti.
Il materiale didattico ( un CD e materiale cartaceo) è a disposizione in due versioni: per le scuole medie superiori e per quelle inferiori.
Il suo utilizzo può essere effettuato dall’insegnante di scienze delle scuole che lo richiedono, con l’eventuale consulenza degli ideatori del progetto.

Individuo e stereotipo
Il percorso ha come scopo quello di educare alla convivenza costruttiva e favorire, attraverso la conoscenza
della cultura albanese, l’interazione culturale. Si prevede il ricorso a metodologie partecipative, vale a dire a metodologie che coinvolgano attivamente tutti i destinatari per tutta la durata degli incontri, favorendo così l’apprendimento cooperativo in cui gli alunni imparano gli uni dagli altri lavorando insieme per un obiettivo comune.
Il progetto si articola in tre incontri di circa due ore ciascuno, nei quali si alterneranno lavori di gruppo, lavori in plenaria, incontri con esperti di storia dell’Albania e con una cantante di musica albanese e arberesh, in cui si prevede, oltre l’ascolto della musica, anche la discussione e l’esecuzione, da parte dei partecipanti, di brani musicali albanesi e arberesh e la lettura di poesie.
In gruppi classe nei quali fossero presenti alunni albanesi si potranno privilegiare attività che prevedano scambi di esperienze, conoscenze, informazioni. Per gruppi classe composti da soli studenti italiani le fonti di informazione andranno reperite al di fuori della classe (libri, ricerche, amici, persone appartenenti alla comunità albanese) e le attività avranno prevalentemente le caratteristiche della scoperta.

Storia e memoria
Il progetto scaturisce dalla necessità di non dimenticare, dalla possibilità data alla scuola di trasmettere, attraverso il presente, i valori e i contenuti del passato, remoto e prossimo, al fine precipuo di formare cittadini consapevoli, critici e dotati del senso della storia.
Obiettivo ambizioso, soprattutto in tempi come questi in cui tutto si consuma velocemente e l’uso delle cose come dei sentimenti è superficiale, in cui necessario e superfluo si confondono, in cui i bisogni voluttuari diventano di sopravvivenza, in cui la memoria del passato arriva tutt’al più alla settimana precedente.
«Il passato è un «paese straniero» che deve essere ricostruito nel corso di ogni generazione» (Paolo Rossi) e per entrare in quel paese è necessario “trasferirsi” in quel paese. Parlare di memoria significa riferirsi ad una facoltà della mente che può dispiegarsi solo con l’operare analisi, confronti analogie, differenziazioni, con il selezionare, associare, differenziare, elaborare.
Ecco quindi la proposta di un percorso che attraverso la lettura di testi significativi, di analisi del periodo storico, conduca l’allievo ad affrontare consapevolmente sia gli incontri che gli spettacoli,
dotandolo degli strumenti critici necessari ad interpretare gli eventi.

Date: 15 Dec, 2002 on 07:05
Settimana della Memoria 20-27 gennaio 2003
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