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Scienza che spaventa
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1. Scienza che spaventa
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da La Stampa
Sabato, 23 Novembre 2002

Scienza che spaventa
di Eugenia Tognotti

VI sono soltanto due momenti nella storia della Terra paragonabili a quello che stiamo vivendo. L'uno databile alla vertiginosa distanza di milioni e milioni d'anni fa è quello in cui nasce, quale macromolecola, l'alfabeto della vita in un pianeta sino allora abiotico; l'altro databile soltanto a quattromila anni di distanza da noi è quello in cui la specie più evoluta inventa l'alfabeto della sua intelligenza scrivendo, insieme, il primo capitolo della Storia. Di un terzo grande evento siamo contemporanei, attoniti e frastornati: la trascrizione dell'alfabeto della vita nei simboli dell'alfabeto dell'uomo e gli sviluppi che ne sono conseguiti, fino alla realizzazione della mappa quasi completa del genoma umano.

Annunciato nel giugno del 2000 come «una pietra miliare nella storia dell'umanità» da un Clinton raggiante nel luogo di massima visibilità del pianeta, la Casa Bianca, quell'evento - di portata superiore a quello della trasformazione della materia in energia - sta mostrando le sue implicazioni, che saranno benefiche o spaventose a seconda di come noi vorremo che siano. Che cosa ci promette, intanto, l'audace progetto di Venter e Smith che si accingono ad ottenere in laboratorio un essere vivente, un nuovo organismo, il più semplice ed elementare possibile dal punto di vista dei suoi geni?

La risposta è «informazioni»: si potrà disporre di nuove acquisizioni riguardo all'interazione tra i geni e a come agisce la rete che ne collega le funzioni, un elemento che non mancherà di far compiere un notevole balzo avanti nella conoscenza della funzionalità del genoma. Ma non mancano le incognite, a cominciare dalla riproduzione in laboratorio di un'evoluzione che per gli organismi conosciuti è avvenuta in milioni di anni; per continuare con i pericoli non prevedibili, legati alla possibilità di una fuga del nuovo organismo vivente, anche se i due scienziati hanno promesso che sarà tenuto prigioniero e manipolato per evitare che, a certe condizioni, possa infettare gli esseri umani.

I due scienziati hanno fornito garanzie circa le precauzioni che assumeranno, ma il passato è persino troppo ricco di lezioni circa i risultati non previsti di certi esperimenti. Il fatto che la vita - sia pure nella forma elementare, mutila e fugace di un «organismo minimo» come un batterio - può essere creata artificialmente nell'ambito di condizioni integralmente descrivibili dalla scienza e realizzabili con la tecnica dell'uomo - rappresenta uno di quei momenti in cui una campana suona davvero per tutti noi. E' storia di ieri la tragica impreparazione ad esercitare il governo dell'energia nucleare: dovremo ricordarcelo mentre viene consegnato all'uomo quello - ancora più grande e terribile- della sua evoluzione.


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Date: 23 Nov, 2002 on 14:25
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