Doppia prova: il convertibile che diventa notebook e il «pezzo unico» senza tastiera

Il computer con penna e inchiostro
Ai raggi X il pc che permette di scrivere a mano lanciato da Bill Gates

Un ritorno al passato per volare avanti. Ora che mouse e tastiera sono diventati familiari anche alle nonne, si scopre che presto ne faremo a meno. Per tornare a scrivere a mano, con la penna. Una penna elettronica, anzi, ottica. Che funziona con «inchiostro digitale» direttamente sul monitor del computer e che permette, per esempio, di mandare e-mail con la propria calligrafia. E' questa la rivoluzione promessa dai tablet pc: tavolette digitali che funzionano come un pc, ma che si usano come un foglio di carta. Dispositivi nati per estendere l’uso del computer in ambiti nuovi, destinati a chi non si limita a lavorare alla scrivania. Ai medici, per esempio, che in via sperimentale in Germania e Francia già lo portano sottobraccio in corsia come cartella clinica digitale dei loro pazienti. O ai giornalisti, che potranno convertire in un batter d’occhio gli appunti e le interviste audio in ordinati file dattiloscritti. A chi lavora tra gli scaffali, per inventariare e scaricare la merce. Persino ai vigili in strada per registrare le multe in tempo reale.
La redazione di Corriere.it ha provato due dei cinque modelli in commercio: il «convertibile» di Acer, un pieghevole dotato di tastiera, che all'occorrenza diventa un notebook; e la «tavoletta pura», con solo il display, di Fujitsu Siemens. Modelli con caratteristiche estetico-ergonomiche diverse ma che offrono le stesse funzioni: viaggiano infatti tutti con il «motore» Windows Xp Tablet Pc Edition. Una volta installati i programmi di Office, si ritrovano le applicazioni di Windows arricchite dall'«inchiostro digitale» del bloc notes elettronico (Windows journal), con in più la possibilità di trasformare la calligrafia e la voce in file di Word, funzione però ancora non disponibile in italiano.

PRONTI VIA - Per usare il TravelMate 100 di Acer come tablet occorre ruotare il monitor di 180 gradi e richiuderlo a libro sulla tastiera. La tavoletta di Fujitsu è invece già pronta all'uso: bisogna solo scegliere se utilizzarla in formato orizzontale o verticale. I due modelli hanno quasi lo stesso peso (1,4 kg il primo, 1,48 kg il secondo). Al di là di valutazioni estetiche soggettive, il convertibile sembra più adatto a chi alterna l'uso in piedi a quello da seduto e in posti sempre diversi. La soluzione con solo display invece è consigliata a chi intende utilizzarlo in movimento.

SCRIVERE UN'EMAIL - Ma ve la ricordate la vostra prima volta? Bene, ora dovete ricominciare daccapo. Come allora. Di tastiera neanche l'ombra. O forse solo quella: dato che una tastiera c'è, ma virtuale. E’ un’immagine sul monitor. Si comincia digitando l'indirizzo. Un’operazione che fatta col pennino diventa macchinosa. Poi però viene il bello: si scrive, proprio come abbiamo imparato in prima elementare. A mano e con uno stilo tra le dita. Ma c’è di più: come il più ricco della classe - quello che aveva i Caran d'Ache - anche noi possiamo colorare, e poi ingrandire il carattere (questo non lo faceva neanche lui) e se proprio proprio sbagliamo - e all’inizio capita facilmente - possiamo cancellare con la gomma digitale. Se ancora non basta, possiamo perfino «strappare» una pagina web e incollarla sopra, con tanto di note scarabocchiate a mano. Tutto con un semplice movimento della «penna magica».

NAVIGARE - Anche qui bisogna ricorrere alla tastiera virtuale. Ma solo per scrivere l'indirizzo del sito. Da qui in poi si naviga a colpi di pennino. Non facile all'inizio, ma una volta che s'è presa la mano il viaggio diventa agevole e «su misura»: con un tocco si possono evidenziare, ritagliare parti di pagine web e aggiungere a mano delle note. Tre le modalità di connessione previste: per cellulari Gprs, via rete locale (wi-fi) o con il «vecchio» modem integrato da 56k, l'unico col filo. Con Fujitsu è disponibile anche la tecnologia Bluetooth.

PRENDERE APPUNTI - Appunti a mano e vocali: ecco la novità. Per quelli a mano valgono le regole delle email. All'immediatezza della nota presa al volo, si uniscono i vantaggi dei memo digitali che si possono richiamare, modificare e ordinare in sequenze diverse. Si scrive su un foglio a righe (virtuale) e si può perfino convertire in testo dattiloscritto, ma non ancora in italiano.

INTERVENIRE SU FILE ESISTENTI - Nei file di programmi molto usati come Powerpoint o Acrobat, si può intervenire a mano direttamente su testi e immagini. In Word, Excel e Outlook, invece, si può soltanto affiancare osservazioni e commenti.

Il tablet ha passato la prova, ma non senza qualche riserva. Il tentativo di coniugare un gesto antico e umano con la moderna e fredda tecnologia risulta ancora incompiuto. Il limite più evidente è la mancanza del software di riconoscimento della scrittura e della voce in italiano: bisogna aspettare ancora 18-20 mesi, dice Microsoft. Il sistema di conversione dei manoscritti digitali ha poi dato qualche problema in inglese. Sarà la scarsa manualità (dopo anni di tastiere…), oppure una mai persa zampa di gallina, sta di fatto che «Sorry, I'm late» è diventato «Sorry, I,r late». Al secondo tentativo: «Sorry, In late». Non è andata meglio con un cordiale «How are you» che si è trasformato in un celtico «How ore you?». Va detto che per ogni parola non riconosciuta il sistema ne propone alcune simili, tra cui spesso quella giusta. Ma qui si ferma. Non s'istruisce, non impara a riconoscere la nostra grafia. Un neo per chi coltiva l'illusione di una macchina che si adatta all'uomo. E' ancora l'utente che si adegua con pazienza alla macchina, apprendendo per prove ed errori a scrivere in un modo per lei comprensibile. Anche il riconoscimento vocale disponibile nei paesi anglofoni ha risentito delle diverse inflessioni del parlante. Un'altra opzione per noi off limits per via della lingua è la possibilità di effettuare ricerche nelle note manoscritte utilizzando parole chiave.