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Alle elementari il ritorno delle poesie a memoria
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1. Alle elementari il ritorno delle poesie a memoria
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da Il Corriere della Sera
Sabato, 9 Novembre 2002

Il ministro Moratti accoglie le proposte di An. Più spazio ai miti, via la parola Imperialismo
Alle elementari il ritorno delle poesie a memoria

ROMA - Le poesie a memoria e l’analisi logica torneranno nei programmi quando sarà varata la riforma delle scuole elementari e delle medie ora in discussione al Senato. Il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti ha accolto per le modifiche i suggerimenti di Alleanza Nazionale. Con l’analisi logica, più attenzione a grammatica e sintassi. Maggiore spazio alla storia del Risorgimento e alla formazione dello Stato nazionale a scapito del Novecento; sparirà il termine «imperialismo». Testi di mitologia e di epica saranno studiati già dalle elementari.

Il ministro rivede anche i programmi delle medie da introdurre con la riforma. Via il termine marxista «imperialismo»

Elementari, tornano le poesie a memoria
La Moratti accoglie i suggerimenti di An: analisi logica, meno storia del Novecento e più spazio al Risorgimento

ROMA - Gli esperti scuola di Alleanza nazionale hanno un sogno: recuperare alcuni insegnamenti della scuola prima delle riforme degli anni ’70 e ’80. Riscoprire l’ordine mentale e la cultura delle regole, lo studio dell’analisi logica e grammaticale e delle poesie a memoria. Per realizzarlo hanno fatto modificare i programmi della scuola elementare e media, che saranno applicati con l’entrata in vigore della riforma in discussione al Senato. Il ministro Moratti qualche giorno fa ha detto sì ai ritocchi proposti dal senatore Giuseppe Valditara, responsabile istruzione del partito. Alcuni cambiamenti, come quelli riguardanti la periodizzazione della storia, non sono di poco conto. Ma vediamo di che si tratta cominciando dall’italiano, la materia che An considera strategica.

ITALIANO - Le indicazioni nazionali, ovvero i livelli essenziali di prestazioni che le scuole devono garantire, dopo la «cura» di An contengono espliciti riferimenti, dalle elementari alle medie, allo studio della grammatica e della sintassi e all’esercizio dell’analisi logica, «i tre pilastri di una formazione rigorosa». Per evitare fraintendimenti e rinfrescare la memoria delle scuole, termini come «grammatica» e «sintassi» sono stati inseriti più volte nel testo. Lo scopo è quello di contrastare la tendenza allo spontaneismo nel linguaggio e nella scrittura attraverso le regole e l’analisi riflessiva sulla lingua. Secondo Valditara, alla fine degli anni ’70 questi «pilastri», un po’ alla volta, hanno cominciato a scomparire sull’onda di una nuova pedagogia. Con il ritorno alla tradizione i bambini dovranno imparare a memoria le poesie, un sacrificio oggi risparmiato ai più piccini. Le tecniche di memorizzazione, e in particolare di memorizzazione di poesie, dovranno essere affrontate già in seconda elementare.

STORIA - Il cambiamento più clamoroso, rispetto al testo redatto dalla commissione di esperti della Moratti, riguarda la scansione temporale della Storia. An ha ottenuto uno spazio maggiore per il Risorgimento e la formazione dello stato nazionale a scapito del Novecento che, col ministro Berlinguer, si è imposto nella terza media. In prima media si partirà dalla caduta dell’Impero romano e si arriverà all’età delle signorie. In seconda ci si spingerà fino alla rivoluzione francese mentre in terza si andrà dal congresso di Vienna alla fine dei regimi comunisti. «Non è possibile - spiega Valditara - marginalizzare la storia europea dalla caduta dell’impero romano fino al mille, né è pensabile dare al ’900 un anno pressoché intero». Nelle future lezioni di storia dovrebbe essere anche bandito il termine «imperialismo» perché di derivazione marxista.

MITI E LEGGENDE - Ecco un’altra novità. Alle elementari si studieranno i miti e le leggende e si utilizzeranno dei testi di mitologia e di epica. I maestri parleranno di personaggi «evocativi di valori». «Vogliamo proporre ai bambini della scuola primaria - spiega il responsabile scuola di An - una dimensione spirituale nella rivisitazione del passato al posto di una dimensione essenzialmente sociologica». Infine il latino. La lingua si riaffaccia timidamente nei programmi di italiano delle medie per aiutare i ragazzi a cogliere meglio la loro identità culturale. Nella ricostruzione delle principali tappe della lingua italiana dovrà essere valorizzata l’origine latina. I ragazzi dovranno riconoscere ciò che resta di quell’antico idioma, sotto il profilo lessicale e del significato, nell’italiano e nei dialetti.

Giulio Benedetti


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Date: 09 Nov, 2002 on 08:52
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